Annunci della passione
Si chiamano annunci della passione quelle pericopi presenti nei Vangeli Sinottici nelle quali Gesù annuncia ai suoi apostoli la sua passione, morte e resurrezione. Essi compaiono tre volte in ognuno dei tre sinottici e scandiscono il viaggio di Gesù verso Gerusalemme, dove affronterà la passione. Sono diretti al gruppo ristretto degli apostoli[1] e dei discepoli più vicini.
Sinossi
Matteo | Marco | Luca | |
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Primo annuncio | 16,21: Da allora Gesù cominciò a dire apertamente ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei sommi sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risuscitare il terzo giorno |
8,31: E cominciò a insegnar loro che il Figlio dell'uomo doveva molto soffrire, ed essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, poi venire ucciso e, dopo tre giorni, risuscitare. |
9,22: "Il Figlio dell'uomo, disse, deve soffrire molto, essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, esser messo a morte e risorgere il terzo giorno". |
Secondo annuncio | 17,22-23: Mentre si trovavano insieme in Galilea, Gesù disse loro: "Il Figlio dell'uomo sta per esser consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno, ma il terzo giorno risorgerà". |
9,31: Istruiva infatti i suoi discepoli e diceva loro: "Il Figlio dell'uomo sta per esser consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma una volta ucciso, dopo tre giorni, risusciterà. |
9,43-44: Mentre tutti erano sbalorditi per tutte le cose che faceva, disse ai suoi discepoli: "Mettetevi bene in mente queste parole: Il Figlio dell'uomo sta per esser consegnato in mano degli uomini". |
Terzo annuncio | 20,17-19: Mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici e lungo la via disse loro: "Ecco, noi stiamo salendo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai sommi sacerdoti e agli scribi, che lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché sia schernito e flagellato e crocifisso; ma il terzo giorno risusciterà". |
10,32-34: Mentre erano in viaggio per salire a Gerusalemme, Gesù camminava davanti a loro ed essi erano stupiti; coloro che venivano dietro erano pieni di timore. Prendendo di nuovo in disparte i Dodici, cominciò a dir loro quello che gli sarebbe accaduto: "Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà consegnato ai sommi sacerdoti e agli scribi: lo condanneranno a morte, lo consegneranno ai pagani, lo scherniranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno; ma dopo tre giorni risusciterà". |
18,31-33: Poi prese con sé i Dodici e disse loro: "Ecco, noi andiamo a Gerusalemme, e tutto ciò che fu scritto dai profeti riguardo al Figlio dell'uomo si compirà. Sarà consegnato ai pagani, schernito, oltraggiato, coperto di sputi e, dopo averlo flagellato, lo uccideranno e il terzo giorno risorgerà". |
Interpretazione
Contesto
In Marco[2] il primo annuncio segue direttamente la Confessione di Pietro di Cesarea di Filippo (Mc 8,27-30 ): di fronte all'affermazione corretta della sua identità messianica, Gesù precisa quale tipo di messianismo egli incarna.
Ognuno dei tre annunci è poi seguito immediatamente da un fraintendimento su alcuni punti fondamentali della vita del discepolo:
- Al primo annuncio segue il fraintendimento di Pietro, che non accetta il Messia sofferente (Mc 8,32-9,1 ): il primo degli apostoli si era fatto interprete della riluttanza dei discepoli ad accogliere una visione del messianismo che contrastava con la comune immagine politica del Messia.
- Al secondo segue il fraintendimento dei discepoli, che discutono su chi è il più grande (Mc 9,32-50 ).
- Al terzo segue il fraintendimento dei figli di Zebedeo, Giacomo e Giovanni, che ambiscono ai primi posti (Mc 10,35-45 ).
Subito dopo il primo fraintendimento, inoltre, l'evangelista presenta la Trasfigurazione di Gesù (Mc 9,2-8 ), episodio nel quale l'annuncio della resurrezione seguita alla passione riceve un segno anticipatore nello splendore delle vesti di Cristo.
Si può dire che con il primo annuncio ha inizio la "storia della passione"[3].
Analisi
Il brano è molto arcaico, come dimostrano lo stile semitizzante e la costruzione paratattica[4].
Nel formulare gli annunci della passione Gesù si riferisce a se stesso usando l'espressione Figlio dell'Uomo, mutuata dal profeta Ezechiele[5], dove indica il profeta stesso, uomo fragile e debole, ma costituito da JHWH come sentinella e suo portavoce per il popolo d'Israele. Come titolo cristologico è arcaico e risale senz'altro a Gesù stesso, che lo usava in riferimento all'umile servizio affidatogli dal Padre in favore dell'umanità, servizio che avrebbe comportato la suo umiliazione e annientamento[6].
L'espressione doveva molto soffrire indica la volontà ineluttabile di Dio espressa nelle Scritture. Il verbo déi, "doveva" è usato soprattutto da Luca per indicare il piano di salvezza del Padre. Nel verbo "soffrire" risuona il 34,20, dove viene descritta la sorte del giusto oppresso[7]. L'idea del giusto perseguitato, unita a quella del Servo sofferente di Is 53 ha esercitato un influsso importantissimo nella formazione del racconto della passione.
Si dice che il Figlio dell'uomo verrà riprovato, cioè rifiutato, dai rappresentanti del giudaismo (cfr. Sal 118,22 ); il rifiuto si concretizzerà nella condanna a morte da parte del sinedrio, che al tempo di Gesù era composto da:
- gli anziani: i membri laici, provenienti dalle famiglie ricche;
- i sommi sacerdoti: l'alto clero di Gerusalemme, appartenente alla setta dei sadducei;
- gli scribi: i maestri della legge, in prevalenza appartenenti alla setta dei farisei.
L'accenno all'uccisione richiama la sorte prevista nelle Scritture per i profeti e in modo particolare per il profeta escatologico; già Is 53,12 poteva far intuire che la sua fine violenta doveva sfociare nella vittoria della risurrezione.
L'espressione dopo tre giorni sembra rifarsi alla concezione giudaica della salvezza del giusto perseguitato: essa indicherebbe un breve periodo di tempo; così veniva interpretato il detto enigmatico di Os 6,2 ; e a questa stessa interpretazione sembra rimandare il particolare di Giona che rimane tre giorni e tre notti nel ventre del pesce (Gio 2,1 ).
Autenticità
Tra gli esegeti c'è chi considera le tre predizioni come un frutto della riflessione della Chiesa sul Mistero di Cristo, e chi invece ne riconosce l'origine pre-pasquale, sullo sfondo biblico del profeta martire e della passio iusti ("passione del giusto"), fatta propria da Gesù.
Note | |
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Bibliografia | |
Voci correlate | |