Annunciazione (Beato Angelico, Cortona)
Beato Angelico, Pala d'altare con Annunciazione e Storie della vita di Maria Vergine (1430 ca.), tempera su tavola | |
Annunciazione di Cortona | |
Opera d'arte | |
Stato | |
Regione | Toscana |
Regione ecclesiastica | Toscana |
Provincia | Arezzo |
Comune | |
Diocesi | Arezzo-Cortona-Sansepolcro |
Ubicazione specifica | Museo Diocesano |
Uso liturgico | nessuno |
Comune di provenienza | Cortona |
Luogo di provenienza | Chiesa di San Domenico, Cappella dell'Annunziata |
Oggetto | pala d'altare |
Soggetto | San Gabriele arcangelo annuncia a Maria la nascita di Gesù; Cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre; Storie della vita di Maria Vergine |
Datazione | 1430 ca. |
Ambito culturale | ambito fiorentino |
Autore |
Beato Angelico (Guido di Pietro) e bottega |
Materia e tecnica | tempera su tavola |
Misure | h.175 cm; l. 180 cm |
|
L'Annunciazione è una pala d'altare, eseguita nel 1430 circa, a tempera su tavola, dal Guido di Pietro, detto Beato Angelico, proveniente dalla Cappella dell'Annunziata nella Chiesa di San Domenico a Cortona ed oggi custodita presso il Museo Diocesano della stessa città toscana.
Descrizione
L'Annunciazione di Cortona, che conserva la cornice originaria, è indicata come il primo capolavoro dell'artista, che, se si accetta la datazione anteriore di quest'opera, fece da modello per una fortunata serie di dipinti con lo stesso soggetto eseguite da Beato Angelico.
Pannello centrale
Il pannello centrale presenta due scene.
Annunciazione
La scena è ambientata in un portico rinascimentale, immerso in un giardino fiorito e recintato (hortus conclusus) che allude alla verginità consacrata ed alle virtù di Maria.
Il loggiato presenta:
- colonne corinzie, che ricordano le opere classicistiche di Brunelleschi, magari filtrate dall'esperienza di Michelozzo;
- sullo sfondo si apre una parete con archi su peducci, sotto uno dei quali si trova l'apertura che dà accesso alle stanze interne, dove si vede il baldacchino rosso appena scostato di un letto a cassone;
- il soffitto decorato da uno splendido cielo stellato;
- il pavimento è di marmo con incrostazioni dipinte, un efficace effetto già inserito dall'artista nel Trittico di san Pietro martire (1428 - 1429).
Nella scena dell'Annunciazione compaiono:
- san Gabriele arcangelo è appena atterrato e porta l'annuncio divino alla Madonna. L'Arcangelo con la mano destra indica Maria Vergine, fissandola, e con la sinistra il cielo, intendendo il mittente del messaggio che reca e sottolineando il tono declamatorio; egli indossa una splendida veste rosa (colore che nella liturgia significa gioia), decorata da ricami d'oro e inserti di pietre preziose. Il tenue e luminoso colore si accorda perfettamente con gli altri colori del dipinto, e riesce ad esaltarsi tramite gli effetti cangianti della luce. Le sue ali, variamente dipinte e punzonate, riflettono sottilissimi raggi di luce che intensificano l'effetto decorativo.
- Maria Vergine, rispondendo con un cenno d'inchino e con le braccia incrociate al petto, alla chiamata divina, rovescia la disobbedienza del peccato originale e dà inizio alla redenzione accogliendo il Figlio di Dio nel suo grembo. Ella è seduta su un seggio coperto da un sontuoso drappo dorato, avvolta in mantello blu e con un libro appoggiato su un ginocchio: richiamo simbolico alle Sacre Scritture che si avverano grazie alla sua accettazione, come sottolinea anche la figura del profeta a monocromo che si sporge, con un cartiglio, dal medaglione sopra il capitello centrale. L'abito di Maria allude nel blu intenso e nei risvolti verdi alla fede e alla speranza, mentre in rosso la tunica e il drappo del talamo nuziale indicano l'amore perfetto.
- Colomba dello Spirito Santo vola verso Maria Vergine.
Cacciata dal Paradiso terrestre
Nel dipinto, all'estremità sinistra in alto, si svolge la scena con la Cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre, primo momento di rottura tra l'uomo e Dio che è ricomposto proprio dall'accettazione di Maria.
Nel giardino si trovano una serie di piante disegnate con estrema precisione calligrafica, secondo l'attenzione ai dettagli minuti più tipica del gotico internazionale e del Rinascimento. Tra le numerose specie si riconoscono alcune piante simboliche, come:
- rose bianche, simbolo di purezza;
- rose rosse, simbolo della passione di Cristo;
- palma, albero che indica la gloria dopo la morte e il martirio, poiché fiorisce solo dopo aver perso tutte le fronde ed essere, apparentemente, morta.
Predella
Il dipinto conserva anche la predella originale, in larga parte ritenuta autografa del maestro. Vi sono raffigurate cinque Storie di Maria Vergine
- Sposalizio di Maria Vergine, nel quale si vedono un gruppo di donne e l'altro di uomini che s'incontrano nella cerimonia con cui il Sommo sacerdote unisce san Giuseppe e la Madonna in matrimonio: le prime sono silenziosamente commosse, mentre i giovani, alle spalle di san Giuseppe, manifestano invece in modi diversi la loro rabbia, perché la propria verga non è fiorita. Sullo sfondo vi è un porticato nel quale si trovano due suonatori di chiarine.
- Visitazione mostra l'incontro tra Maria Vergine e sant'Elisabetta sullo sfondo di un ampio paesaggio con una vista dalla Chiesa di San Domenico di Cortona sul Lago Trasimeno e sul borgo di Castiglione del Lago; a destra si vede la casa di sant'Elisabetta, con la parete esterna scorciata in tralice, dove si affaccia, con fare curioso, un'inserviente, mentre sul lato opposto, dalla strada a sinistra, incede per l'erta salita una donna con una viva espressione di gravità e fatica.
- Adorazione dei Magi, nel quale compaiono: la Madonna con Gesù Bambino, seduta davanti ad una stalla, da cui fa capolino il bue; san Giuseppe e Magi.
- Presentazione al Tempio di Gerusalemme è ambientata in una chiesa a tre navate in prospettiva centrale con il punto di fuga coincidente all'incirca con le teste di Gesù Bambino e Simeone. Nella scena compaiono san Giuseppe, Maria, Anna e Simeone che tiene affettuosamente in braccio Gesù Bambino, avvicinandolo alla sua guancia.
- Morte di Maria Vergine, nella scena sono raffigurati gli Apostoli che circondano il sarcofago della Madonna, che è deposta avvolta in un sudario. Al centro, dietro alla tomba, Gesù Cristo che già tiene tra le braccia l'anima della Madre.
Inoltre, in corrispondenza dei pilastrini laterali della cornice sono presenti due scene della Leggenda di san Domenico di Guzmán:
- Nascita di san Domenico di Guzmán;
- Visione di Maria Vergine che consegna a san Domenico di Guzmán l'abito dell'Ordine.
Beato Angelico, Predella con Storie di Maria Vergine e di san Domenico di Guzmán (1430 ca.), tempera su tavola
Iscrizioni
Nel dipinto sono presenti tre iscrizioni latine, che sviluppano un vero e proprio dialogo tra i due personaggi, secondo tre passi evangelici segnati in sequenza, che non rispettano l'ordine della Vulgata, ma intessono invece una singolare botta e risposta fra san Gabriele arcangelo e la Madonna, seguendo la direzione di chi le pronuncia:
« | Sp[iritu]s S[anctus] sup[er]ve[n]iet i[n] te. » | |
- Maria Vergine (con le lettere capovolte, per far comprendere la direzione della risposta:
« | Ecce ancilla Do[mi]n[i fiat mihi secundum] v[er]bu[m] tuum. » | |
« | Virt[us] Alti[s]si[mi] obu[m]brabit tibi » | |
Il dialogo fra l'Arcangelo e Maria Vergine iscritto sulla tavola in lettere dorate, che seguono la direzione di chi le pronuncia, accompagnando i gesti dei due protagonisti e riguardano l'azione dello Spirito Santo (visibile in forma di colomba radiosa)per opera del quale Gesù Cristo prende carne nel grembo della Madonna.
Notizie storico-critiche
Il dipinto fu commissionato da Giovanni di Cola di Cecco, mercante di tessuti e membro della Confraternita di San Domenico, titolare della Cappella dell'Annunziata, nella Chiesa di San Domenico di Cortona, dove vi rimase fino all'inizio del XIX secolo, quando venne trasferito nella Chiesa del Gesù, attuale sede del Museo Diocesano di Cortona.
Bibliografia | |
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