Antonino Baglieri




Servo di Dio Antonino Baglieri Laico | |
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Servo di Dio | |
Età alla morte | 55 anni |
Nascita | Modica 1º maggio 1951 |
Morte | Roma 2 marzo 2007 |
Sepoltura | Cimitero di Modica |
Appartenenza | Volontario con Don Bosco |
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Servo di Dio Antonino Baglieri (Modica, 1º maggio 1951; † Roma, 2 marzo 2007) è stato un laico e testimone della fede italiano.
Cenni biografici
Antonino Baglieri, detto Nino, nasce a Modica, in provincia di Ragusa e diocesi di Noto, il 1° maggio 1951. Dopo aver frequentato le scuole elementari ha intrapreso il mestiere di muratore.
L'incidente
A 17 anni, il 6 maggio 1968, precipita da un'impalcatura alta diciassette metri. Ecco il suo racconto: « Facevo il muratore, e lavoravo vicino casa mia. […] mi venne di guardare l'orologio. Mancavano pochi minuti alle undici. Ad un tratto sento un rumore sotto i miei piedi, come se qualcosa si fosse spezzato, e un istante dopo sento il vuoto sotto di me. Io precipitavo. […] un grido di terrore esce dal mio petto. Delle tavole cadono appresso e qualcuna mi cade addosso, mentre precipito. Tutto dura pochi istanti, il tempo di fare un volo di diciassette metri, dal quarto piano fino a terra. Poi mi sento sbattere al suolo e dopo non ho sentito più niente. Da quel momento è cominciata la mia nuova vita di sofferenze.»
Quel giorno si mette fine a tutti i suoi sogni; ricoverato d'urgenza, gli vengono diagnosticate la frattura del femore destro e quella della quinta e settima vertebra. Si risveglia in ospedale tetraplegico, completamente incapace di qualsiasi minimo movimento, ad eccezione della testa. Sua madre si oppone ai medici che vorrebbero l'eutanasia e, confidando in Dio, si dichiara disponibile ad accudirlo personalmente per tutta la vita. Nino passa quindi da un centro ospedaliero all'altro, ma senza alcun miglioramento.
Tornato a Modica nel 1970, passa gli anni successivi in totale isolamento, devastato nel fisico e nell'anima. Rifiuta ogni contatto con l'esterno e solo in estate prende alcune ore di aria e di sole nel cortile di casa, ma senza che nessuno lo possa vedere. Da allora, fino al 1978, sono anni di ribellione, di bestemmie e di solitudine.
La trasformazione spirituale
Alle quattro del pomeriggio del 24 marzo 1978, Venerdì Santo, Nino avverte una nuova forza dentro di sé, mentre alcuni membri del Rinnovamento nello Spirito, guidati da padre Aldo Modica, sono attorno al suo letto in preghiera, sollecitati da lui, avendo saputo di questi incontri in cui avvengono anche delle guarigioni. Al momento dell'imposizione delle mani da parte del sacerdote, fu invaso da un grande calore e un grande formicolio per tutto il corpo, come se una forza nuova entrasse in lui e qualcosa di vecchio ne uscisse. Non si trattava però della guarigione fisica tanto sognata, ma il Signore ha operato qualcosa di più grande: ha guarito il suo spirito.
A seguito di questa trasformazione, Nino accetta la Croce e dice il suo “sì” al Signore. Incomincia a leggere il Vangelo e la Bibbia e riscopre la fede.
Dal 6 maggio 1982 in poi, Nino festeggia l'Anniversario della Croce e lo stesso anno entra a far parte dell'Associazione cooperatori salesiani.. Dopo queso cambiamento, diventa testimonianza per quelli che vivono momenti di sconforto e di difficoltà, a causa del male che spesso attanaglia la vita dell'uomo. Accetta la propria condizione di malato, ma non si rassegna: impara a scrivere con la bocca, aiutando molte persone. Poi, con lo stesso sistema, impara a scrivere e passa ad elaborare preghiere e poesie. Comincia ad essere conosciuto leggendo alcuni suoi lavori in una radio locale: le sue parole parlano al cuore e tante persone iniziano a cercarlo. Riceve telefonate, lettere e molte persone, la sua casa e il suo letto diventano un crocevia della speranza. Tanti seminaristi e religiosi vi ritornano per celebrare una delle loro prime Messe accanto a lui.
Da ogni parte del mondo gli scrivevano e lui rispondeva a tutti, dando speranza e conforto. Rispose a più di settemila lettere, fece tanti viaggi per rilasciare la sua testimonianza di vita: da com'era passato dalla disperazione alla gioia di vivere! Scrisse anche diversi libri, e ancora oggi ci sono 69 quaderni che devono essere pubblicati.
I suoi scritti ricevono attenzione dagli editori e la Setim gli pubblica “Dalla sofferenza alla gioia”.
Salesiano
Si affeziona anche a Domenico Savio, il santo festeggiato il 6 maggio, che diventa il suo modello e il suo protettore. Nel 1996 sceglie di vivere la sua vita come consacrato, ed entra a far parte della Famiglia Salesiana come Volontario con Don Bosco, un gruppo di laici consacrati che vivono il carisma di Don Bosco lì dove vivono, attraverso il proprio lavoro.
Il 31 agosto 2004 emette la professione perpetua nell'Istituto secolare Volontari con Don Bosco (CDB). Soprattutto ai giovani indirizza le sue appassionate testimonianze ed i suoi infuocati inviti, arrivando a dire in un convegno giovanile a Loreto:« Se qualcuno di voi è in peccato mortale, sta molto peggio di me!». Le sue riflessioni e meditazioni diventano libri, alcuni già pubblicati, altri in attesa di esserlo, perché ci sono ancora ben sessantanove suoi quaderni autografi da dare alle stampe.
Il 19 gennaio 2007 partecipa alle Giornate di Spiritualità della Famiglia Salesiana a Roma: affronta un lungo viaggio in auto, per rendere l'ultima testimonianza pubblica.
Morte
Muore due mesi dopo, la mattina del 2 marzo 2007. Nella bara, secondo le sue volontà, lo rivestono con la tuta e con le scarpe da ginnastica perché possa, questa volta correndo liberamente, andare incontro a Dio. I suoi resti mortali riposano nel cimitero di Modica.
Canonizzazione
Il 3 marzo 2012, al quinto anniversario della sua morte, nella cattedrale di San Nicolò a Noto, il Postulatore Generale della Famiglia Salesiana, don Pierluigi Cameroni, ha consegnato a monsignor Antonio Staglianò(ch), vescovo di Noto, il documento con cui veniva ufficialmente chiesta l'apertura della causa di beatificazione e canonizzazione.
Il 18 aprile 2012, i vescovi della Conferenza Episcopale Siciliana hanno dato parere favorevole all'introduzione della causa. Col decreto del 20 febbraio 2014, monsignor Staglianò ha costituito il Tribunale ecclesiastico nominandone i membri. L'inchiesta diocesana sulla sua vita, le virtù e la fama di santità si è svolta nella Diocesi di Noto dal 2 marzo 2014 al 5 maggio 2024.
Il Congresso Ordinario del Dicastero delle Cause dei Santi, riunitosi l'8 gennaio 2025, ha riconosciuto la validità giuridica dell'inchiesta diocesana per la Causa di Beatificazione e Canonizzazione del Servo di Dio Nino Baglieri. Il documento è stato firmato dal Prefetto, Cardinale Marcello Semeraro e dal Segretario Mons. Fabio Fabene(ch).
Il museo “Nino Baglieri”
Il Museo “Nino Baglieri” è uno spazio espositivo fatto di piccoli segni, oggetti, lettere che raccontano la storia di quest’uomo che ha segnato la realtà della chiesa locale. Non è un museo solo per chi crede, ma per tutti. “Celebrare Nino Baglieri – ha detto il vescovo Staglianò – non vuol dire farlo diventare un mito. La sua Santità consiste, invece, nella sua umiltà, nel suo farsi strumento di un amore più grande, dell’amore di Dio”.
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