Basilica di Santa Chiara (Assisi)

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Nota di disambigua - Se stai cercando l'omonima chiesa di Napoli, vedi Basilica di Santa Chiara (Napoli).
Basilica di Santa Chiara
Flag of UNESCO.svg Bene protetto dall'UNESCO
Assisi BasilicaS.Chiara+protomonastero.jpg
Assisi, Basilica di Santa Chiara (1255 - 1265) e protomonastero
Stato bandiera Italia
Regione Flag of Umbria.svg Umbria
Regione ecclesiastica
Regione ecclesiastica Umbria
Provincia Perugia
Comune Stemma Assisi
Diocesi Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino
Religione cattolica
Indirizzo Piazza Santa Chiara, 1
Telefono +39 075 8198623
Fax +39 075 8198623
Posta elettronica chiara@chiesainumbria.it
Sito web Sito ufficiale
Oggetto tipo Chiesa
Oggetto qualificazione basilicale
Dedicazione Santa Chiara d'Assisi
Sigla Ordine qualificante O.S.C.
Sigla Ordine reggente O.S.C.
Data fondazione 1255
Architetto Filippo da Campello
Stile architettonico gotico
Inizio della costruzione 1255
Completamento 1265
Data di consacrazione 1265
Consacrato da Clemente IV
Strutture preesistenti Chiesa di San Giorgio
Pianta croce latina, navata unica
Materiali calcare bianco, pietra rosa del monte Subasio
Coordinate geografiche
43°04′08″N 12°37′01″E / 43.068889, 12.616944 Flag of Umbria.svg Umbria
Mappa di localizzazione New: Umbria
Basilica di Santa Chiara (Assisi)
Basilica di Santa Chiara (Assisi)
Perugia
Perugia
Patrimonio UNESCO.pngPatrimonio dell'umanità
Denominazione principale UNESCO
Assisi, la Basilica di San Francesco e altri siti francescani
Assisi, the Basilica of San Francesco and Other Franciscan Sites
Tipologia Culturali
Criterio (i) (ii) (iii) (iv) (vi)
Pericolo Bene non in pericolo
Anno 2000
Scheda UNESCO inglese
francese

La Basilica di Santa Chiara è una chiesa situata ad Assisi (Perugia).

Storia

La Basilica di Santa Chiara fu costruita nell'area ove sorgeva la Chiesa di San Giorgio, di cui si ha notizia dal 1111, con annessi un ospedale ed una scuola di proprietà del capitolo della Cattedrale di San Rufino, frequentata anche da san Francesco quando era bambino:

« (I frati e gli assisani) Giunsero finalmente, con grande giubilo, nella città e seppellirono (il corpo di san Francesco) con ogni riverenza quel prezioso tesoro, nella chiesa di San Giorgio, perché là, da fanciullino, egli aveva appreso le lettere e là, in seguito, aveva predicato per la prima volta. Là, dunque, giustamente trovò, alla fine, il primo luogo del suo riposo. »
(Bonaventura da Bagnoregio, Leggenda maggiore, XV, 5 - Fonti Francescane, n. 1250)

Dopo la morte del santo, avvenuta alla Porziuncola il 3 ottobre 1226, il suo corpo venne tumulato nella cripta di san Giorgio ed è proprio in questa chiesa che il 16 luglio 1228 il papa Gregorio IX lo proclamò santo:

« A buona ragione il pastore della Chiesa, riconoscendo con piena fede e certezza la santità di Francesco, non solo dai miracoli uditi dopo la sua morte, ma anche dalle prove viste con i suoi propri occhi e toccate con le sue proprie mani durante la sua vita, non ebbe il minimo dubbio che egli era stato glorificato nei cieli dal Signore. Quindi, per agire in conformità con Cristo, di cui era Vicario, con pio pensiero decise di proclamarlo, sulla terra, degno della gloria dei santi e di ogni venerazione. Inoltre, perché il mondo cristiano fosse pienamente sicuro che quest'uomo santissimo godeva la gloria dei cieli, affidò il compito di esaminare i miracoli conosciuti e debitamente testimoniati a quelli tra i cardinali che sembravano meno favorevoli. E solo quando i miracoli furono discussi accuratamente e approvati all'unanimità da tutti i suoi fratelli cardinali e da tutti i prelati allora presenti nella curia romana, decretò che si doveva procedere alla canonizzazione. Andò, dunque, personalmente nella città di Assisi e il 16 luglio dell'anno 1228 dell'incarnazione del Signore, in giorno di domenica, con solennità grandissime, che sarebbe lungo narrare, iscrisse il beato padre nel catalogo dei Santi. »
(Bonaventura da Bagnoregio, Leggenda maggiore, XV, 7 - Fonti Francescane, n. 1252 - 1253)

Alla vigilia di Pentecoste del 1230 il corpo di san Francesco venne traslato nella basilica costruita, nel frattempo, in suo onore.

Nel 1253, subito dopo la morte di santa Chiara in San Damiano, anche la sua salma venne tumulata nella Chiesa di San Giorgio. Le Povere Dame, nel tentativo di trasferirsi presso la tomba della loro fondatrice, aprirono le trattative con i canonici della Cattedrale per la permuta del monastero di San Damiano con la Chiesa di San Giorgio.

Soltanto nel 1257, dopo varie difficoltà e grazie all'intervento del papa Alessandro IV (1254 - 1261), le Clarisse ne ottennero la proprietà e dettero inizio alla costruzione della basilica in onore di Chiara, proclamata santa nel 1255. I lavori, progettati da Filippo da Campello, procedettero con rapidità, tanto che nel 1265 la chiesa venne consacrata dal pontefice Clemente IV (1265 - 1268).

Il 9 agosto 1912 papa Pio X l'ha elevata alla dignità di Basilica minore.[1]

Descrizione

Esterno

L'esterno dell'edificio, che presenta analogie con il modello della Basilica superiore di San Francesco, ha una struttura semplice, rivestito da un paramento a fasce alternate di calcare bianco e rosa del Subasio, diviso in tre ordini da cornici. Sui fianchi si appoggiano tre archi rampanti, costruiti nel 1351, per controbilanciare la spinta interna delle volte; quelli del lato destro si trovano all'interno del monastero.

A destra dell'abside si eleva il campanile a pianta quadrangolare (il più alto di Assisi) e sormontato da una cuspide conica ricostruita nel 1926.

La facciata, a capanna con un timpano triangolare, ha un solo portale a tutto sesto con ghiera esterna poggiante su due leoni a bassorilievo; nella lunetta si trova:

Inoltre, in asse con il portale, si apre un imponente rosone con quattro cerchi concentrici, e nel timpano un oculo.

Interno

Basilica di Santa Chiara (pianta)

L'interno presenta una panta a croce latina ad unica navata articolata in quattro campate da archi poggianti su fasci di colonne con volte a crociera, abside poligonale e cappelle laterali, aggiunte nel XIV secolo. La semplicità dell'interno era predisposta ad accogliere il ciclo di dipinti murali ad affresco (di cui rimangono alcuni frammenti) che raffigurava Storie della vita di santa Chiara d'Assisi, ricoperto nel 1719 per ordine del vescovo Simone Marco Palmerini (1716 - 1731) ed ulteriormente rovinato dal disatroso terremoto del 1832.

Cappella di Sant'Agnese

In fondo alla parete sinistra si accede, attraverso un'arcata ogivale alla cappella (A) a pianta pentagonale con volte a costoloni, dove si conservano:

Transetto sinistro

Sulle pareti sono visibili:

Presbiterio

L'altare maggiore (B) è protetto da una pergula del XIII secolo, sorretta da pilastrini poligonali con capitelli gotici, opera di un anonimo marmoraro umbro, chiuso da una cancellata in ferro battuto in parte originale l'inferriata. Sopra l'altare si trova sospeso:

Maestro della Santa Chiara, Santa Chiara d'Assisi e storie della sua vita (1283), tempera su tavola

Nelle vele della volta a crociera, sopra l'altare maggiore, sono dipinti ad affresco (1337 circa), dal Maestro Espressionista di Santa Chiara, alcune figure sacre femminili:

Transetto destro

Sulle pareti si notano:

  • destra, Santa Chiara d'Assisi e storie della sua vita (1283), tempera su tavola, attribuita al Maestro della Santa Chiara;
  • nel fondo ed a sinistra, dipinti ad affresco (primo quarto del XIV secolo), eseguiti dal Maestro Espressionista di Santa Chiara, che raffigurano:

Cappella di San Giorgio

In fondo alla parete destra, si accede alla Cappella di San Giorgio (C), a pianta rettangolare coperta da una volta a crociera e ora divisa da una vetrata in due ambienti:

Cappella del Sacramento

Nella Cappella del Sacramento si notano in particolare sulla parete sinistra:

Puccio Capanna, Madonna con Gesù Bambino in trono e santi (1340 ca.), affresco
Oratorio del Crocifisso

Nell'Oratorio del Crocifisso si conserva sopra l'altare:

Anonimo pittore umbro, Crocifisso di San Damiano (terzo quarto del XII secolo), tempera su tavola
« (Francesco) Era già del tutto mutato nel cuore e prossimo a divenirlo anche nel corpo, quando, un giorno, passò accanto alla chiesa di San Damiano, quasi in rovina e abbandonata da tutti. Condotto dallo Spirito, entra a pregare, si prostra supplice e devoto davanti al Crocifisso e, toccato in modo straordinario dalla grazia divina, si ritrova totalmente cambiato. Mentre egli è così profondamente commosso, all'improvviso - cosa da sempre inaudita! - l'immagine di Cristo crocifisso, dal dipinto gli parla, movendo le labbra, «Francesco, - gli dice chiamandolo per nome - va', ripara la mia casa che, come vedi, è tutta in rovina». Francesco è tremante e pieno di stupore, e quasi perde i sensi a queste parole. Ma subito si dispone ad obbedire e si concentra tutto su questo invito. Ma, a dir vero, poiché neppure lui riuscì mai ad esprimere la ineffabile trasformazione che percepì in se stesso, conviene anche a noi coprirla con un velo di silenzio. »
(Tommaso da Celano, Vita seconda, VI, 10 - Fonti Francescane, n. . 593)

Nella parete di fronte, si conserva:

Cripta

Sulla destra della navata una scala (D) conduce alla cripta, dove si custodisce il corpo di santa Chiara, rinvenuto nel 1850 sotto l'altare maggiore. L'ambiente venne costruito, dopo il ritrovamento, in forme neogotiche tra 1851 e il 1872 e risistemato nel 1935.

Inoltre, nella cripta si conservano alcune preziose reliquie francescane, tra le quali si notano:

Protomonastero

Accanto alla chiesa è il Protomonastero di Santa Chiara, costruito in un declivio in mezzo agli oliveti. La parte più antica è quella attigua alla facciata; il resto fu ampliato a più riprese fra il XIV e il XVI secolo.

Nel chiostro è visibile la cripta dell'antica Chiesa di San Giorgio.

Galleria fotografica

Note
Bibliografia
  • Pier Maurizio Della Porta et al., Guida di Assisi: storia e arte, Editrice Minerva, Assisi 1991, pp. 151 - 159 ISBN 978887021562
  • Theophile Desbonnets, Sulle strade di san Francesco. Guida spirittuale ai luoghi francescani, Edizioni Porziuncola, Assisi 2007, pp. 100 - 103 ISBN 9788827004883
  • Alberto Grohmann, Assisi, collana "Le città nella storia d'Italia", Edizioni Laterza, Bari 1989, pp. 70 - 71 ISBN 9788842034216
  • * Beba Marasano, Assisi, col. "Le grandi città d'arte italiana", Editore: Mondadori-Electa, Milano 2007, pp. 60 - 66
  • Cecilia Monaco, Assisi, Editore Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Roma 2003, pp. 83 - 86 ISBN 9788824034913
  • Touring Club Italiano (a cura di), Umbria, col. "Guide Rosse", Touring Editore, Milano 1999, pp. 306 - 308 ISBN 9788836525423
Voci correlate
Collegamenti esterni
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Il contenuto di questa voce è stato firmato il giorno 5 novembre 2018 da Teresa Morettoni, esperta in museologia, archeologia e storia dell'arte.

Il firmatario ne garantisce la correttezza, la scientificità, l'equilibrio delle sue parti.