Beata Vergine Maria Madre della Chiesa
| Beata Vergine Maria Madre della Chiesa | |
| Mater Ecclesiæ, icona musiva, Basilica di San Pietro in Vaticano | |
| Memoria | |
| Mistero celebrato | Estensione della maternità divina alla Chiesa. |
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| Riferimenti | Gv 19,25-27 |
| Data mobile | Lunedì dopo la Solennità di Pentecoste. |
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Data nel 2024: 20 maggio | |
| Colore liturgico | Bianco |
| Rito romano | |
| Periodo | Tempo Ordinario |
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| Rito ambrosiano | |
| Periodo | Tempo dopo Pentecoste |
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| Data d'istituzione | 11 febbraio 2018 |
Madre della Chiesa (in latino Mater Ecclesiæ) è un titolo che la Chiesa riserva a Maria Vergine. La liturgia, definita Beata Vergine Maria Madre della Chiesa, fu istituita ufficialmente con grado di memoria nel 2018 da papa Francesco. Conferisce a Maria Vergine, per volontà di Gesù stesso (cfr. Gv 19,25-27 ), la maternità per tutti gli uomini e cioè per la Chiesa stessa in atto di affidamento, come estensione della maternità divina.
Storia
Sant'Agostino
Negli scritti di Sant'Agostino d'Ippona, sebbene non vi sia un trattato monografico sul tema, in numerose pagine della sua vasta produzione, sottolineò a più riprese la relazione esistente fra la maternità di Maria e la maternità della Chiesa. I riferimenti più abbondanti si possono reperire nelle Omelie natalizie, nelle quali, meditando sul mistero dell'Incarnazione, Sant'Agostino celebra in qualche modo anche la festa di Maria. In nessuna delle sue opere, tuttavia, non patrocinò una particolare devozione alla Madre di Dio, non essendo ancora giunti i tempi di una vera devozione mariana, che sarebbe sorta soltanto dopo il Concilio di Efeso (431), in seguito alle definizioni dogmatiche sulla persona di Cristo e la solenne proclamazione della Vergine come Theotokos, Madre di Dio.
Nel magistero dei pontefici
San Leone Magno, durante il suo pontificato, parlò di Maria come madre delle membra di Cristo, perché cooperò, con la sua carità, alla rinascita dei fedeli nella Chiesa. Il titolo "Madre della Chiesa" in seguito apparve nei testi di autori spirituali e pure nel 1748 durante il magistero di Benedetto XIV che, descrivendo i sentimenti filiali della Chiesa, riconobbe in Maria la sua madre amantissima, proclamandola in modo indiretto Madre della Chiesa[1]. Leone XIII utilizzò l'appellativo affermando che Maria fu « in tutta verità madre della Chiesa»[2]. Successivamente il titolo fu usato più volte negli insegnamenti di Giovanni XXIII e di Paolo VI.
Concilio Vaticano II
Durante l'udienza generale del 18 novembre 1964, Papa Paolo VI annunciò ufficialmente che sarebbe stato riconosciuto a Maria il titolo di Mater Ecclesiae. Il 21 novembre 1964, a conclusione della terza sessione del Concilio Ecumenico Vaticano II, papa Paolo VI fu il primo pontefice ad assegnare alla Madre di Dio il titolo di Madre della Chiesa:
| « | A gloria dunque della Vergine e a nostro conforto, Noi proclamiamo Maria Santissima Madre della Chiesa, cioè di tutto il popolo di Dio, tanto dei fedeli come dei Pastori, che la chiamano Madre amorosissima; e vogliamo che con tale titolo soavissimo d'ora innanzi la Vergine venga ancor più onorata e invocata da tutto il popolo cristiano » | |
.
Il 7 dicembre 1965, lo stesso pontefice, nell'ultima sessione pubblica del Concilio, implorò la protezione della Madre di Dio con il nuovo titolo:
| (LA) | (IT) | ||||
| « | ...imploramus auxilium Beatæ Mariæ Virginis, Matris Christi, quæ a Nobis etiam Mater Ecclesiæ est appellata, atque una voce, unanimi Deo gratias agimus et gloriam eius praedicamus, qui est Deus vivus et verus, Deus unus et summus, Pater, Filius et Spiritus Sanctus. Amen. » | « | ...chiediamo l'aiuto della Beata Maria Vergine, Madre di Cristo, che è da noi chiamata anche Madre della Chiesa, e con una voce sola, con un cuore solo rendiamo grazie e diamo gloria al Dio vivo e vero, al Dio unico e sommo, al Padre, al Figliuolo e allo Spirito Santo. Amen. » | ||
([3] )
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Lo stesso Papa utilizzò l'appellativo nel promulgare la Costituzione dogmatica Lumen Gentium, documento dello stesso concilio sulla Chiesa.
Giovanni Paolo II
Anche il successivo pontefice Giovanni Paolo II nel 1980 incoraggiò la venerazione di Maria come Madre della Chiesa, anche in virtù delle proposte giunte dalla Santa Sede stessa di inserire nella liturgia una Messa votiva in onore alla Beata Vergine Maria con questo titolo.
Istituzione ufficiale della memoria
Con un Decreto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti del 3 marzo 2018 il Santo Padre Francesco istituì, inserendola nel Calendario Liturgico, la memoria liturgica obbligatoria della Beata Vergine Maria Madre della Chiesa, fissandola al lunedì immediatamente successivo la solennità di Pentecoste,.
Il Decreto del Pontefice reca la data dell'11 febbraio[4], giorno del centosessantesimo anniversario delle apparizioni di Lourdes.
Liturgia della Parola
In Rito romano la struttura delle letture è di tipo binario (Lettura e Vangelo) tipicamente feriale, mentre in Rito ambrosiano è ternario (Lettura, Epistola e Vangelo) caratteristico della liturgia festiva.
Rito romano
- Lettura - Gen 3,9-15.20 : Madre di tutti i viventi.
- Salmo - dal Sal 87 - Rit.: Di te si dicono cose gloriose, città di Dio!
- Versetto dell'Alleluia: Vergine felice, che hai generato il Signore; beata Madre della Chiesa che fai ardere in noi lo Spirito del tuo Figlio Gesù Cristo.
- Vangelo - Gv 19,25-34 : Ecco tuo figlio! Ecco tua madre!
Rito ambrosiano
- Lettura - Gen 3,9-15.20 : Madre di tutti i viventi.
- Salmo - dal Sal 87 - Rit.: Di te si dicono cose gloriose, città di Dio!
- Epistola - Rm 5,12-15.19-21 : Adamo è figura di Colui che doveva venire.
- Canto al Vangelo: Vergine felice, che hai generato il Signore; beata Madre della Chiesa, che fai ardere in noi lo Spirito del tuo Figlio Gesù Cristo.
- Vangelo - Gv 19,25-34 : Ecco tuo figlio! Ecco tua madre!
- Dopo il Vangelo: Vergine beata, da te nacque il Signore. Madre della Chiesa, tu apri il nostro cuore allo Spirito del Figlio tuo Gesù.
| Note | |
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| Collegamenti esterni | |
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