Cataldo Naro
Cataldo Naro Vescovo | |
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Miserationum domini recordabor | |
L'ingresso in diocesi | |
Età alla morte | 55 anni |
Nascita | San Cataldo 6 gennaio 1951 |
Morte | Monreale 29 settembre 2006 |
Appartenenza | Diocesi di Caltanissetta |
Ordinazione presbiterale | Caltanissetta, 29 giugno 1974 dal vescovo Alfredo Maria Garsia |
Nominato arcivescovo | 18 ottobre 2002 da Giovanni Paolo II |
Consacrazione vescovile | Monreale, 14 dicembre 2002 dal card. Salvatore De Giorgi |
Incarichi ricoperti | |
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Cataldo Naro (San Cataldo, 6 gennaio 1951; † Monreale, 29 settembre 2006) è stato un vescovo italiano, particolarmente impegnato nella lotta contro la mafia.
Biografia
Fin da bambino, grazie all'aiuto di una signora della parrocchia che guidava la preparazione dei fanciulli prima della Messa, scoprì il valore della contemplazione, sentendo la chiamata del Signore che lo voleva sacerdote. Entrò così, ancor ragazzo, nel seminario minore di Caltanissetta, dove compì gli studi umanistici.
Conseguì il baccellierato presso la facoltà teologica di Napoli, per poi conseguire la licenza in storia della Chiesa presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma. Sempre a Roma, conseguì il diploma di archivista lavorando presso l'Archivio Segreto Vaticano.
Presbitero
Ordinato presbitero a Caltanissetta il 29 giugno 1974, svolse un intenso impegno pastorale nella sua diocesi di incardinazione.
Nell'anno 1978 viene incaricato assistente di Storia della Chiesa presso l'Istituto Teologico di Sicilia, dove successivamente divenne professore, vice-preside e preside dello stesso istituto, fino al 2002[1], anno in cui fu eletto arcivescovo di Monreale.
Arcivescovo di Monreale
La sua ordinazione episcopale avvenne il 14 dicembre dello stesso anno nell'aurea basilica Cattedrale di Santa Maria Nuova di Monreale, gremita di fedeli.
Il nome di mons. Naro è legato alla sua attività culturale: era innamorato della cultura messa al servizio del Regno di Dio. Fu poi rilevante il suo impegno contro la mafia (Monreale è considerata una della diocesi con più alta densità mafiosa d'Italia), che egli stesso definì "struttura di peccato" sulla scia degli insegnamenti del cardinal Salvatore Pappalardo e del martire don Pino Puglisi. Combatté la mafia non solo con proclami e proteste, ma con un intensa attività pastorale e culturale.
Nella sua diocesi, nei 4 anni di ministero episcopale promosse una pastorale di formazione per i laici e i sacerdoti, istituì corsi per catechisti, lettori e accoliti, e conferì tali ministeri a parecchi laici; valorizzò la figura del diacono permanente e si adoperò per riportare la sede del Seminario in città; il Seminario Arcivescovile di Monreale porta oggi il suo nome.
Frutto della sua attività pastorale fu la lettera pastorale Amiamo la nostra Chiesa, nella quale afferma che l'amore a Dio si esplica nell'amore alla Chiesa, e volle che fosse segno di ciò la valorizzazione della Cattedrale. Intraprese la Visita Pastorale come prescritto dal Codice di Diritto Canonico[2].
In mezzo all'intensa attività pastorale ebbe uno spirito contemplativo: appartenente al movimento di don Divo Barsotti, fece già da giovane sacerdote voto di povertà, castità ed obbedienza.
Morì prematuramente a 55 anni a Monreale il 29 settembre 2006, festa dei Santi Arcangeli.
Attività accademica
Cataldo Naro maturò una formazione intellettuale orientata precipuamente alla ricerca storica. Conseguì infatti il dottorato in storia della Chiesa – discutendo una tesi diretta da Giacomo Martina – presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma e conseguì il diploma di archivista presso la Scuola di archivistica e paleografia dell’Archivio Segreto Vaticano. La sua ricchissima produzione storiografica fa riferimento soprattutto all’epoca moderna e all’epoca contemporanea, avendo egli studiato i più importanti momenti e protagonisti della storia della Chiesa, della spiritualità cristiana e del movimento cattolico in Sicilia (e soprattutto nella diocesi di Caltanissetta, a cui come presbitero appartenne e in cui per venticinque anni ricoprì la carica di direttore dell’Archivio Storico Diocesano), con gli imprescindibili collegamenti al più vasto e comprensivo orizzonte civile e politico nazionale in cui le varie vicende ecclesiali e del movimento cattolico di volta in volta risultano inscritte. Ma i suoi interessi di studio si estesero anche alla storia del cristianesimo antico e medievale. Difatti fu per circa vent’anni anni impegnato, presso la Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia in Palermo, nell’insegnamento della storia ecclesiastica in tutte le sue periodizzazioni.
Numerose le sue pubblicazioni sul movimento cattolico, sulla storia della spiritualità in epoca moderna e contemporanea e su altri aspetti della storia della Chiesa siciliana e italiana, come pure su varie problematiche socio-religiose. La sua personale bibliografia conta i titoli di circa venticinque volumi. A queste si affiancano le curatele di altrettante pubblicazioni – atti di convegni, reprint di periodici del movimento cattolico del primo Novecento, scritti inediti di e su figure insigni della storia della Chiesa nissena, statuti di antiche confraternite – e i suoi saggi apparsi in dizionari storici, in riviste specializzate e in volumi miscellanei, come pure numerosi articoli da lui firmati per i quotidiani La Sicilia, L’Osservatore Romano e Avvenire. La sua vivace attività scientifica si espresse anche nella direzione di alcune collane di studi storici, da lui progettate e curate per conto di case editrici come la S.E.I. di Torino e Salvatore Sciascia di Caltanissetta, come pure per conto di istituzioni culturali o accademiche come il Centro Siciliano Sturzo di Palermo e la Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia, per la quale ha diretto anche la rivista Ho Theológos.
Le sue capacità organizzative lo indussero spesso a dar luogo e a sostenere varie iniziative culturali. Ancora giovanissimo docente di storia ecclesiastica presso il corso di studi teologici del seminario diocesano di Caltanissetta, collaborò alla costituzione della Editrice del Seminario, curando la collana Quaderni di presenza culturale. In seguito, divenuto Prefetto degli studi, promosse l’affiliazione dell’Istituto Teologico-Pastorale Guttadauro di Caltanissetta alla Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia. Collaborò assiduamente anche alle attività culturali dell’Istituto Mediterraneo per la Formazione, Ricerca, Terapia e Psicoterapia di Caltanissetta (sorto all’interno dell’Associazione Casa Famiglia Rosetta) e, sempre a Caltanissetta, fu docente di storia contemporanea presso la sede distaccata della Facoltà di Scienze della Formazione della LUMSA. Fu inoltre membro del consiglio d’amministrazione del Consorzio Universitario di Caltanissetta. Dal 1997 al 2002 fu coinvolto attivamente e continuativamente come consulente per le problematiche di carattere storico nel Progetto Culturale voluto dalla Conferenza Episcopale Italiana per le Chiese d'Italia. Per le sue competenze di storico fu anche membro del Comitato scientifico delle Settimane Sociali animate dalla C.E.I. E sempre per incarico della C.E.I. fu, dal 1998 al 2004, membro del consiglio d’amministrazione del quotidiano Avvenire di Milano. Il suo maggiore impegno intellettuale, tuttavia, si è profuso oltre che in favore della Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia – in cui fu professore stabile, vicepreside e, per sei anni: dal 1996 al 2002, preside – anche per il Centro Studi sulla Cooperazione "Arcangelo Cammarata", che opera a San Cataldo (Caltanissetta) sin dal 1984, essendo stato tra i soci fondatori del Centro stesso e suo direttore – per ben diciannove anni – sino al 2003, allorché ne fu eletto presidente onorario.
Negli anni dell’episcopato fondò a Monreale il Centro Studi Intreccialagli e fu, a livello regionale, il delegato della Conferenza Episcopale Siciliana per l’Educazione cattolica, la cultura, la scuola e l’università; inoltre, a livello nazionale, fu presidente della Commissione episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali e vicepresidente del Comitato preparatorio del IV Convegno ecclesiale nazionale tenutosi a Verona nel 2006.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Arcivescovo di Monreale | Successore: | |
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Pio Vittorio Vigo | 18 ottobre 2002 - 29 settembre 2006 | Salvatore Di Cristina |
Note | |
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