Archivio apostolico vaticano
Il moderno archivio della Santa Sede nasce per iniziativa di Paolo V Borghese intorno al 1610, sebbene la sua storia affondi le radici in tempi ben più lontani, collegandosi con l’origine, la natura, l’attività e lo sviluppo della Chiesa romana stessa. Si chiamava «Archivio Segreto Vaticano», in quanto si tratta dell'archivio privato del Pontefice, sul quale egli soltanto, e in prima persona, esercita la suprema giurisdizione.
Il nome è stato mutato da "segreto" ad "apostolico" nel 2019 (papa Francesco, 22 ottobre 2019, Sul cambiamento della denominazione da archivio segreto vaticano ad archivio apostolico vaticano).
Storia
Gli inizi
Fin dai tempi apostolici i Papi conservavano con cura le scritture che si riferivano all'esercizio della loro attività. Il complesso di tali scritture era custodito nello scrinium Sanctae Romanae Ecclesiae che, di regola, seguì i Papi nelle loro diverse residenze, ma la fragilità del papiro, normalmente usato nella cancelleria pontificia fino all'secolo XI, i trasferimenti e i rivolgimenti politici fecero sì che il materiale archivistico anteriore a Innocenzo III andasse quasi del tutto perduto.
Nel Medioevo e Rinascimento
Con il ruolo centrale assunto dal Romano Pontefice e dalla sua Curia dall' XI secolo in poi, e con il moltiplicarsi degli uffici di Curia, crebbe anche il numero degli archivi e nel XV secolo i documenti più preziosi furono collocati in Castel Sant'Angelo.
Nel Seicento
Dopo vari progetti per creare un archivio centrale della Chiesa, Paolo V ordinava di trasferire nelle tre sale adiacenti alla Biblioteca Segreta (le cosiddette Sale Paoline) registri di bolle e di brevi, libri della Camera, collezioni di documenti fino al pontificato di Pio V compreso. Nacque così un archivio nuovo «pro privata Romanorum pontificum commoditate» e «ad publicam studiorum utilitatem», per un totale di poco più di tremila unità, la cui parte più importante era costituita dai registri delle bolle da Innocenzo III in poi (Registra Vaticana). Tale complesso documentario prese il nome di Archivio Segreto Vaticano.
Nel corso del '600 l’Archivio conobbe notevoli accrescimenti, soprattutto sotto Urbano VIII Barberini (bolle di Sisto IV e Pio V; le carte della Segreteria dei Brevi da Alessandro VI a Pio V, la ricca documentazione contenuta negli Armaria XXXIX-XLV; libri della Camera Apostolica provenienti da Avignone, dove erano rimasti dopo la fine dello Scisma; le carte del Concilio di Trento), e sotto Alessandro VII, che destinò fra l'altro ai carteggi diplomatici della Segreteria di Stato un piano apposito dei Palazzi Apostolici.
Il Settecento
Nella prima metà del '700, durante le prefetture di Pietro Donnino De Pretis e Filippo Ronconi, le carte conservate nell'Archivio ricevettero un primo ordinamento che rimarrà per molti fondi valido fino ad oggi. Dal 1751 al 1772 la storia dell'Archivio è dominata dalla figura di Giuseppe Garampi, principale artefice, tra l'altro, del famoso Schedario che prende il suo nome. Molti acquisti, depositi, versamenti di materiale archivistico vennero da lui realizzati (fondi Albani, Carpegna, Pio, nonché 1.300 libri camerali) o sollecitati.
Nel 1783 fu trasportato in Vaticano quanto era ancora rimasto ad Avignone, fra cui la serie dei registri di bolle detti Registra Avenionensia; nel 1798 vi fu trasferito l'Archivio di Castel Sant'Angelo (già il Garampi aveva unito le due cariche di archivista dell'Archivio Segreto Vaticano e di Castel Sant'Angelo), contenente fra l'altro 81 documenti provvisti di sigilli d’oro (in lamina d'oro, in oro massiccio, teche dorate e argentate), fra i quali spicca per la sua preziosa antichità un diploma di Federico Barbarossa dell'anno 1164.
Dopo la presa di Roma del 1870
Dopo la presa di Roma da parte delle truppe italiane nel 1870, i complessi documentari custoditi in edifici esterni alle mura vaticane furono incamerati dal neonato Stato italiano, venendo a costituire il nucleo centrale del nascente Archivio di Stato di Roma.
L'apertura dell'Archivio agli studiosi
Nel 1881, per munifica iniziativa di Leone XIII, l'Archivio Segreto Vaticano fu aperto alla libera consultazione degli studiosi e divenne così un centro di ricerche storiche fra i più importanti del mondo.
Nel 1892 fu trasferito dal Palazzo Lateranense all'Archivio Vaticano gran parte dell'archivio della Dataria Apostolica, con i registri antichi Archivum Bullarum e i Registri delle Suppliche dal 1417 (che si aggiunsero a quelli già esistenti in Archivio Segreto).
Nel XX secolo, oltre alla parte moderna dell'archivio della Segreteria di Stato, sono pervenuti gli archivi della Segreteria dei Brevi, del tribunale della Rota Romana, di diverse Congregazioni (Concistoriale, dei Vescovi e Regolari, dei Sacramenti, dei Riti, del Concilio, ecc.), del Palazzo Apostolico, del Concilio Vaticano I, di diverse Nunziature (a partire soprattutto dal 1971) e di alcune famiglie patrizie romane legate alla storia della Santa Sede (Borghese, Boncompagni, Rospigliosi, Ruspoli, Marescotti, Montoro, ecc.).
Nel Terzo Millennio
Nel 2000 è stato versato l'intero archivio del Concilio Vaticano II, aperto per volontà di Paolo VI agli studiosi in deroga al limite stabilito per la consultazione dei documenti degli archivi della Santa Sede (febbraio 1939, morte di Pio XI).
Cronotassi Archivisti di Santa Romana Chiesa
- Scipione Caffarelli-Borghese (1609 - 1618 dimesso)
- Scipione Cobelluzzi (1618 - 29 giugno 1626 deceduto)
- Francesco Barberini (1626 - 1633 dimesso)
- Antonio Barberini (1633 - 1646 dimesso)
- Orazio Giustiniani (1646 - 25 luglio 1649 deceduto)
- Luigi Capponi (1649 - 7 aprile 1659)
- Flavio Chigi seniore (21 giugno 1659 - 1681 dimesso)
- Lorenzo Brancati, O.F.M. Conv. (19 dicembre 1681 - 30 novembre 1693 deceduto)
- Girolamo Casanate (2 dicembre 1693 - 3 marzo 1700 deceduto)
- Enrico Noris, O.E.S.A. (6 marzo 1700 - 23 febbraio 1704 deceduto)
- Benedetto Pamphili, O.E.S.S.H. (26 febbraio 1704 - 22 marzo 1730 deceduto)
- Angelo Maria Querini, O.S.B. Cas. (4 settembre 1730 - 6 gennaio 1755 deceduto)
- Domenico Passionei (22 gennaio 1755 - 5 luglio 1761 deceduto)
- Alessandro Albani (12 agosto 1761 - 11 dicembre 1779 deceduto)
- Francesco Saverio Zelada (15 dicembre 1779 - 19 dicembre 1801 deceduto)
- Luigi Valenti Gonzaga (12 gennaio 1802 - 29 dicembre 1808 deceduto)
- Interruzione per l'occupazione napoleonica di Roma (1809 - 1814)
- Giulio Maria della Somaglia (1º ottobre 1826 - 2 aprile 1830 deceduto)
- Giuseppe Albani (23 aprile 1830 - 3 dicembre 1834 deceduto)
- Luigi Lambruschini, B. (11 dicembre 1834 - 27 giugno 1853 dimesso)
- Angelo Mai (27 giugno 1853 - 9 settembre 1854 deceduto)
- Antonio Tosti (13 gennaio 1860 - 20 marzo 1866 deceduto)
- Jean-Baptiste-François Pitra, O.S.B. (19 gennaio 1869 - 12 maggio 1879 nominato cardinale vescovo di Frascati)
- Joseph Hergenröther (9 giugno 1879 - 3 ottobre 1890 deceduto)
- Luigi Galimberti (25 giugno 1894 - 7 maggio 1896 deceduto)
- Francesco Segna (4 luglio 1896 - 13 gennaio 1908 nominato prefetto della Congregazione dell'indice)
- Francesco Salesio Della Volpe (26 ottobre 1908 - 26 gennaio 1911 nominato prefetto della Congregazione dell'indice)
- Mariano Rampolla del Tindaro (1912 - 16 dicembre 1913 deceduto)
- Francesco di Paola Cassetta (14 febbraio 1914 - 1917 ritirato)
- Francis Aidan Gasquet, E.B.C., (28 novembre 1917 - 5 aprile 1929 deceduto)
- Franz Ehrle, S.J. (17 aprile 1929 - 31 marzo 1934 deceduto)
- Giovanni Mercati (15 giugno 1936 - 23 agosto 1957 deceduto)
- Eugène Tisserant (14 settembre 1957 - 27 marzo 1971 ritirato)
- Antonio Samorè (25 gennaio 1974 - 3 febbraio 1983 deceduto)
- Alfons Maria Stickler, S.D.B. (27 maggio 1985 - 1º luglio 1988 ritirato)
- Antonio María Javierre Ortas, S.D.B. (1º luglio 1988 - 24 gennaio 1992 nominato prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti)
- Cardinale Luigi Poggi (9 aprile 1992 - 29 novembre 1994 nominato archivista) (pro-archivista)
- Luigi Poggi (29 novembre 1994 - 7 marzo 1998 ritirato)
- Jorge María Mejía (7 marzo 1998 - 24 novembre 2003 ritirato)
- Jean-Louis Tauran (24 novembre 2003 - 25 giugno 2007 nominato presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso)
- Raffaele Farina, S.D.B. (25 giugno 2007 - 9 giugno 2012 ritirato)
- José Tolentino de Mendonça, (1º settembre 2018 - 26 settembre 2022)
- Angelo Vincenzo Zani, dal 26 settembre 2022
Cronotassi Custodi e prefetti[1]
- Michele Lonigo (27 ottobre 1610 - 25 luglio 1617)
- Baldassare Ansidei (31 gennaio 1612 - 5 dicembre 1614, con Michele Lonigo)
- Nicolò Alemanni (15 ottobre 1614 - luglio 1626)
- Felice Contelori (27 settembre 1626 - dicembre 1644)
- Costanzo Centofiorini (10 ottobre 1644 - agosto 1656)
- Domenico Salvetti (settembre 1656 - 1665)
- Francesco Ravizza (14 luglio 1665 - 1675)
- Pier Francesco De Rossi (1670 - 1675, in sostituzione del Ravizza, nunzio in Portogallo)
- Giuseppe Vallemani (luglio 1675 - agosto 1676)
- Giovanni Bissaiga (1676 - 1691)
- Tommaso Di Giulio (1691 - 1712 dimesso)
- Giacomo Antonio De Preti (1712 - 1727 dimesso)
- Pietro Donnino De Pretis (4 dicembre 1727 - 1741 dimesso)
- Filippo Antonio Ronconi (7 novembre 1741 - 1750 dimesso)
- Giuseppe Garampi (9 luglio 1751 - 27 gennaio 1772 nominato arcivescovo titolare di Berito)
- Mario Zampini (marzo 1772 - 1782 dimesso)
- Callisto Marini (1782-1822; dal 1815 al 1822 con Marino Marini)
- Gaetano Marini (1782-1815)
- Carlo Altieri (1809-1815 con Callisto Marini)
- Marino Marini (1815-1822 con Callisto Marini e dal 1822 al 1855 con Pier Filippo Boatti)
- Augustin Theiner, C.O. (6 dicembre 1855 - giugno 1870)
- Giuseppe Cardoni (8 giugno 1870 - marzo 1873)
- Carlo Cristofori (14 giugno 1873 - 13 gennaio 1877)
- Francesco Rosi Bernardini (17 gennaio 1877 - giugno 1879)
- Joseph Hergenröther (1879-1890)
- Agostino Ciasca (13 giugno 1891 - luglio 1892)
- Luigi Tripepi (19 settembre 1892 - maggio 1894)
- Peter Wenzel (28 luglio 1894 - 24 maggio 1909)
- Mariano Ugolini (29 maggio 1909 - giugno 1925)
- Angelo Mercati (22 giugno 1925 - ottobre 1955)
- Martino Giusti (gennaio 1956 - aprile 1984)
- Josef Metzler, O.M.I. (24 maggio 1984 - giugno 1995)
- Sergio Pagano, B. (7 gennaio 1997 - 5 luglio 2024 nominato assessore del Pontificio comitato di scienze storiche)
- Rocco Ronzani, O.S.A., dal 5 luglio 2024
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