Chiesa di Sant'Atanasio (Roma)
Chiesa di Sant'Atanasio | |
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Roma, Chiesa di Sant'Atanasio (1580-1583) | |
Altre denominazioni | Chiesa di Sant'Atanasio dei Greci |
Stato | Italia |
Regione | Lazio |
Provincia | Roma |
Comune | Roma |
Diocesi | Roma Vicariatus Urbis |
Religione | Cattolica di rito orientale bizantino-greco |
Indirizzo | Via del Babuino, 149 00187 Roma (RM) |
Telefono | +39 06 36001261 |
Sito web | |
Oggetto tipo | Chiesa |
Oggetto qualificazione | rettoria |
Dedicazione | Sant'Atanasio di Alessandria |
Data fondazione | 1580 |
Architetti |
Giacomo Della Porta |
Stile architettonico | Tardo-rinascimentale, barocco, neoclassico |
Inizio della costruzione | 1580 |
Completamento | 1583 |
Data di consacrazione | 2 maggio 1583 |
Consacrato da | Germanos Kuskonaris |
Titolo | Sant'Atanasio (titolo cardinalizio) |
Pianta | croce latina |
Materiali | laterizi |
Iscrizioni | GREGORIUS XIII PONT MAX A FUNDAMENTIS EXTRUXIT PONTIFICATUS SUIS ANNO X |
Coordinate geografiche | |
Roma | |
La Chiesa di Sant'Atanasio, detta anche Chiesa di Sant'Atanasio dei Greci, è un edificio di culto di Roma, situato nel centro storico della città, nel rione Campo Marzio: questa è la chiesa nazionale della greci ed è officiata in rito orientale bizantino-greco.
Storia
Dalla fondazione al Settecento
Nel 1573, papa Gregorio XIII (1572-1585) istituì la Congregazione dei Greci, che propose l'istituzione di un Collegio per la formazione religiosa del clero cattolico di rito bizantino, il quale venne fondato nel 1577[1] e che lo stesso pontefice volle dotare di una chiesa per le sue necessità di culto.
Il 23 novembre 1580 fu posta la prima pietra della chiesa, dedicata a sant'Atanasio di Alessandria, dal cardinale Giulio Antonio Santori (1532-1602), la cui costruzione fu affidata all' architetto Giacomo della Porta (1532-1602), che condusse a termine i lavori nel 1583. Il 2 maggio del medesimo anno fu consacrata da Germanos Kuskonaris, vescovo di Amatunte in Cipro, anche se l'apparato decorativo interno non era ancora terminato.
Nell'anno successivo il pittore Francesco Traballesi[2] portava a termine i dipinti dell'iconostasi, realizzata in legno di noce e successivamente la decorazione parietale, ad affresco, degli altari nelle cappelle laterali. Tra il 1585 e il 1591, il giovane Cavalier d'Arpino (1568-1640) eseguiva i dipinti murali ubicati nelle absidi del transetto.
Nel 1623 fu realizzato, sul fianco sinistro di Sant'Atanasio, un ponte di raccordo tra il Collegio Greco e la chiesa, che superava via del Babbuino: esso venne completamento ricostruito nelle forme attuali nel 1770.
La chiesa aveva, fino al 1798, alcune pregevoli vetrate con lo stemma del pontefice, che però furono distrutte o asportate, durante l'occupazione francese.
Dall'Ottocento a oggi
Sino al 1872 Sant'Atanasio fu officiata sia con il rito romano che con quello bizantino-greco, quando si decise di affidarla definitivamente alla Sacra Congregazione per le Chiese Orientali si rinunciò al doppio rito. Nello stesso anno fu incaricato l'architetto Andrea Busiri Vici (1818-1911) della risistemazione interna dell'edificio, da lui effettuata in due riprese nel 1872 e nel 1876: in tale occasione venne demolita l'iconostasi lignea del Traballesi - i cui dipinti sono ora conservati nel refettorio del Collegio - e la parte inferiore dell'abside fu rivestita in marmi bianchi e grigi.
La chiesa, dopo aver scampato il rischio di essere demolita nel 1909, è stata oggetto tra il 1928 e il 1930 di un importante consolidamento strutturale che ha posto definitivamente rimedio ai problemi statici presentatisi sin dagli anni successivi alla sua costruzione che interessavano sia la volta che il catino absidale. Lunghi e complessi restauri dell'interno sono stati condotti nel 1971, mentre nel 1990 è stato completamente risistemato l'esterno.
La chiesa è luogo sussidiario di culto della parrocchia di San Giacomo in Augusta.
Titolo cardinalizio
La chiesa è sede del titolo cardinalizio di Sant'Atanasio, istituito da papa Giovanni XXIII, il 22 marzo 1962: l'attuale titolare è il cardinale Lucian Mureșan.
Descrizione
Esterno
Facciata
Preceduta da una breve scalinata, la facciata a due campanili, completata da Martino Longhi il Vecchio (1534-1591), è suddivisa in due ordini: l'inferiore, partito da lesene doriche, presenta un portale a timpano triangolare e due nicchie laterali; il superiore, scandito da lesene ioniche, è aperto da un elegante finestrone centinato con timpano triangolare fiancheggiato da due lapidi marmoree con epigrafi in latino e greco che ricordano l'erezione e la dedicazione della chiesa.
La cornice dorica marcapiano, che separa i due ordini, reca l'iscrizione:
« | GREGORIUS XIII PONT MAX A FUNDAMENTIS EXTRUXIT PONTIFICATUS SUIS ANNO X » |
A coronamento della facciata è posto un grande timpano triangolare con al centro un oculo.
Campanili
Ai lati della facciata, leggermente arretrati, s'innalzano due campanili gemelli (simili a quelli della Chiesa della Trinità dei Monti), a base quadrangolare, a due ordini di lesene, completati da due cupolette a cuspide poggiate su tamburi ottagonali.
Sul campanile di sinistra è collocato un orologio donato da papa Clemente XIV nel 1771 che, curiosamente, non è rivolto verso via del Babuino, bensì verso il palazzo del Collegio Greco.
Interno
L'interno presenta un'aula liturgica con due profonde cappelle laterali che s'innesta in un corpo terminale a tricora (trikonchos), determinando una pianta a croce latina molto complessa, decorata da paraste corinzie scanalate, coperta da una volta a botte.
La navata, secondo il rito bizantino, è separata dal presbiterio da un'iconostasi lignea dipinta, che ha sostituito quella cinquecentesca, realizzata nel 1876 su disegno di Andrea Busiri Vici decorata da alcune icone raffiguranti:
- nel registro inferiore, Maria Vergine (a sinistra) e Gesù Cristo (a destra);
- nel registro centrale, Quattro dottori della Chiesa;
- nel registro superiore, Gesù Cristo crocifisso (al centro) e Serie di santi (ai lati).
Cappelle laterali
Lungo la navata si aprono due pregevoli cappelle, nelle quali si conservano:
- a sinistra, Disputa di Gesù con i dottori del Tempio (1584), affresco di Francesco Traballesi.
- a destra, Annunciazione (1584), affresco di Francesco Traballesi.
Transetto
Nei terminali del transetto sono poste due cappelle, dove si notano:
- a sinistra, Crocifissione di Gesù Cristo (1588-1589), affresco di Giuseppe Cesari detto il Cavalier d'Arpino.[3]
- a destra, Incoronazione di Maria Vergine e apostoli intorno al suo sepolcro vuoto e colmo di fiori (1590-1591), affresco di Giuseppe Cesari detto il Cavalier d'Arpino.[4]
Galleria fotografica
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Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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