Chiesa di Santa Maria Maddalena in Campo Marzio (Roma)
Chiesa di Santa Maria Maddalena in Campo Marzio | |
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Roma, Chiesa di Santa Maria Maddalena in Campo Marzio | |
Altre denominazioni | Chiesa di Santa Maria Maddalena, La Maddalena |
Stato | Italia |
Regione | Lazio |
Provincia | Roma |
Comune | Roma |
Diocesi | Roma Vicariatus Urbis |
Religione | Cattolica |
Indirizzo | Piazza della Maddalena, 53 00186 Roma (RM) |
Telefono | +39 06 899281 |
Fax | +39 06 89928133 |
Posta elettronica | segreteria.generale@camilliani.org comunicazione@camilliani.org |
Sito web | |
Oggetto tipo | Chiesa |
Oggetto qualificazione | rettoria |
Dedicazione | Santa Maria Maddalena |
Sigla Ordine qualificante | M.I. |
Architetti |
Carlo Fontana |
Stile architettonico | Barocco, rococò |
Inizio della costruzione | XVII secolo, primo quarto |
Completamento | 1735 |
Data di consacrazione | 1727 |
Consacrato da | cardinale Giovanni Ottoboni |
Strutture preesistenti | chiesa dell'Arciconfraternita del Gonfalone |
Iscrizioni | O CRUX / AVE / SPES UNICA / PIIS ADAUGE / GRATIAM; INDULGENZA PLENARIA / QUOTIDIANA PERPETUA / PRO VIVIS / ET DEFUNCTIS |
Marcatura | Croce dei Camilliani |
Coordinate geografiche | |
Roma | |
La Chiesa di Santa Maria Maddalena in Campo Marzio, detta anche Chiesa di Santa Maria Maddalena o più semplicemente La Maddalena, è un edificio di culto di Roma, situato nel centro storico della città, nel rione Colonna, che sorge sull'omonima piazza; è la chiesa regionale degli abruzzesi.
Storia
La chiesa, originata da una cappella trecentesca con annesso ospedale, appartenne all'Arciconfraternita del Gonfalone dal 1486, anno in cui la Confraternita dei Disciplinati o Battuti si era accorpata con essa. Soltanto nel 1586 la chiesa e l'ospedale furono concessi in locazione a san Camillo de Lellis (1550-1614) che ne fece la sede dei Chierici Regolari Ministri degli Infermi, da lui fondati quattro anni prima.
Nel 1621, l'Ordine dopo aver acquistato il complesso e ottenuta, nel 1628, da papa Urbano VIII (1623-1644) l'autorizzazione per la sistemazione della piazza antistante, con l'intenzione di dotare l'edificio sacro di uno spazio adeguato, iniziò anche i lavori per la riedificazione della chiesa stessa, che fu spostata nella parte estrema dell'isolato, mentre il convento andò a occupare il fianco sinistro: quest'ultimo, progettato intorno al 1680 da Carlo Francesco Bizzaccheri (1656-1721), si innalza su tre piani, con forme molto sobrie.
Nel corso dei lavori per la costruzione della nuova chiesa si susseguirono alla direzione alcuni importanti architetti: Carlo Fontana (1634-1714), che nel 1673 realizzò la cupola e la volta; Giovanni Antonio De Rossi (1616-1695), tra il 1676 e il 1695; Giulio Carlo Quadri (1649-1713) e Francesco Felice Pozzoni (1644 ca.-1712), che la terminò nel 1699.
Santa Maria Maddalena fu consacrata nel 1727 dal cardinale Giovanni Ottoboni.
L'assetto attuale dell'edifico si deve ai lavori diretti nel 1753-1758 dall'architetto Francesco Nicoletti (1703 ca.-1776).
La chiesa è, attualmente, luogo sussidiario di culto della parrocchia di Santa Maria in Aquiro.
Descrizione
Esterno
La splendida facciata, concava, realizzata nel 1735 su progetto dell'architetto Giuseppe Sardi (1680-1753), è articolata in due ordini, decorati da stucchi e cornicioni spezzati.
L'ordine inferiore, spartito da pilastri e colonne che sorreggono il timpano, è aperto al cento da un portale d’ingresso, preceduto da una breve scalinata e sormontato da un'iscrizione nella quale si legge:
(LA) | (IT) | ||||
« | INDULGENZA PLENARIA / QUOTIDIANA PERPETUA / PRO VIVIS / ET DEFUNCTIS » | « | Indulgenza plenaria[1] perpetua quotidiana per i vivi e per i defunti » |
Sopra il portale, inoltre, è ubicata una grande cartella con tre angeli, sormontata da una croce, emblema dei Camilliani, che riporta l'iscrizione:
(LA) | (IT) | ||||
« | O CRUX / AVE / SPES UNICA / PIIS ADAUGE / GRATIAM » | « | Salve o Croce, unica speranza, accresci ai devoti la grazia » |
Ai lati del portale, entro due nicchie che contengono altrettante statue raffiguranti:
Nell'ordine superiore un finestrone centrale tra colonne che sorreggono il timpano; ai lati, entro le nicchie, sono collocate due statue raffiguranti:
A coronamento della facciata è posto un grande timpano curvilineo spezzato che sovrasta una semicalotta decorata a roselline.
Interno
L'interno costituisce una splendida integrazione dell'impianto architettonico tardo-barocco di Giovanni Antonio De Rossi con le più tarde decorazioni rococò: è a navata unica, ellittica, con cappelle laterali, transetto e profonda abside.
La copertura a volta della navata presenta dipinti murali, ad affresco, eseguiti nel 1732 da Michelangelo Cerruti, raffiguranti:
- al centro, Resurrezione di Lazzaro;
- ai lati, Storie della vita di santa Maria Maddalena.
Lungo le pareti della navata si aprono sei nicchie che contengono altrettante statue raffiguranti:
- Allegorie delle Virtù della buona Confessione (fine del XVII - primo quarto del XVIII secolo), in marmo di Paolo Morelli, Giuseppe Raffaelli e di Carlo Monaldi:[2] le sculture sono le personificazioni degli atteggiamenti per un buon percorso penitenziale: Umiltà, Segretezza, Semplicità, Verecondia, Fedeltà e Dolore.
Lato sinistro
Lungo il lato sinistro si aprono tre pregevoli cappelle:
- nella prima cappella, dedicata alla Madonna Assunta, realizzata da Francesco Nicoletti, è collocata:
- all'altare, pala con Assunzione di Maria (1738), olio su tela di Girolamo Pesci.
- nella seconda cappella, dedicata a san Lorenzo Giustiniani, si nota:
- all'altare, pala con San Lorenzo Giustiniani in adorazione di Gesù Bambino (1704), olio su tela di Luca Giordano.
- nella terza cappella, dedicata a san Nicola di Bari, progettata nel 1673 da Carlo Fontana, si conserva:
- all'altare, pala con Gesù Cristo e la Madonna restituiscono a san Nicola di Bari le insegne episcopali (1697 - 1698), olio su tela di Giovanni Battista Gaulli detto il Baciccia.[3]
Transetto
Sul transetto si erge la cupola decorata con dipinti murali, ad affresco, eseguiti nel 1739 da Étienne Parrocel raffiguranti:
- sulla calotta, San Camillo de Lellis presentato alla Trinità da santa Maria Maddalena;
- sui pennacchi, Dottori della Chiesa;
- sul lanternino, Colomba dello Spirito Santo.
Cappella delle Reliquie
A sinistra del presbiterio si apre la Cappella delle Reliquie, che anticamente ospitava le spoglie di san Camillo de Lellis, sistemata, così come appare oggi in seguito ai lavori effettuati nel 1855, dove sono custoditi:
- Sudario di san Camillo de Lellis
- Reliquie dei beati Luigi Tezza e Enrico Rebuschini, presbiteri camilliani
Uscendo da questa cappella, entro una nicchia, è collocata:
- Statua di santa Maria Maddalena (XV secolo), in legno intagliato, di ambito romano.
Presbiterio
Nel presbiterio, rialzato di alcuni gradini e delimitato da una balaustra, si possono ammirare:
- all'altare maggiore, pala con Santa Maria Maddalena penitente e angeli (1698), olio su tela di Michele Rocca detto il Parmigianino.[4]
- nel catino absidale, Predicazione di Gesù Cristo alle turbe (1732), affresco di Aureliano Milani.
- alla parete laterali, due grandi bassorilievi, in marmo, realizzate nel 1755-1756 da Francesco Gesuelli, raffiguranti:
Cappella del Crocifisso
A destra del presbiterio si apre la Cappella del Santissimo Crocifisso, realizzata nel 1764 dall'architetto da Francesco Nicoletti, dove è custodito:
- Gesù Cristo crocifisso (XVI secolo), in legno intagliato e dipinto, di ambito romano: l'opera fu trovata da san Camillo de Lellis nell'ospedale San Giacomo e fu da lui gelosamente custodita, portandola sempre con sé. È questo il Crocifisso che parlò al Santo in un momento di grande sofferenza, quando piangendo e pregando lo implorava per decidere della sua vita. In quell'istante san Camillo sentì che il Cristo allargava le braccia dalla croce, lo abbracciava e confortava con la frase:
« | Vai avanti, pusillanime! L'opera è mia non tua, non aver paura, coraggio. » |
Lato destro
Lungo il lato destro si aprono tre pregevoli cappelle:
- nella prima cappella, dedicata alla san Francesco di Paola, riedificata nel 1870 da Antonio Cipolla, è collocata:
- all'altare, pala con San Francesco di Paola resuscita un bambino (1720), olio su tela di Biagio Puccini.
- nella seconda cappella, dedicata alla Madonna della Salute, progettata nel 1718 da Francesco Claudio Ferruzzi, si conserva:
- all'altare, icona con Madonna con Gesù Bambino detta Madonna Odigitria o Madonna della Salute degli Infermi (XVI secolo), olio su tela di ambito romano: l'opera, un tempo collocata sull'altare maggiore, è una copia cinquecentesca da un modello più antico, che ebbe vari proprietari, tra cui forse papa Pio V e che fu donato alla chiesa da Settimia de' Nobili nel 1614.
- nella terza cappella, dedicata a san Camillo de Lellis, ristrutturata su progetto iniziale di Francesco Rosa poi completato da Francesco Nicoletta in occasione della traslazione delle sue spoglie nel 1742, anno della sua beatificazione, si notano:
- sulla volta, Gloria di san Camillo de Lellis (1746 ca.), affresco di Sebastiano Conca.[7]
- all'altare, entro mostra con quattro colonne di alabastro, pala con San Camillo de Lellis in adorazione del crocifisso (1749), olio su tela di Placido Costanzi.[8]
- alla parete sinistra, San Camillo de Lellis e san Filippo Neri hanno la visione degli angeli che soccorrono i poveri (1749), olio su tela di Placido Costanzi.[9]
- davanti all'altare, Urna con le spoglie di san Camillo de Lellis (metà del XVIII secolo) di Luigi Valadier: l'opera dal 2013 è contenuta in un pregevole monumento funebre progettato e realizzato da Alessandro Romano, in occasione del IV centenario della morte del santo. Lo scultore ha spiegato la genesi dell'opera:
« | La cui curva dorata, sorretta da due croci, alla cui base si trovano due camilliani intenti a soccorrere due malati, rappresenta l'arcobaleno della santità. » |
Controfacciata
Sulla controfacciata, sopra il portale d'ingresso, si trovano la doppia cantoria (quella superiore con funzione di orchestra), dove è collocato:
- Organo a canne, con una cassa splendidamente decorata con Figure allegoriche femminili, Angeli, Putti, Motivi decorativi (1735 - 1740), in legno dorato e stucco, opera di Johann Conrad Werle.[10]
Sacrestia
Dalla Cappella delle Reliquie si entra nella sacrestia, che rappresenta uno splendido esempio del "barocchetto romano", uno stile che segna il passaggio dal barocco al rococò. Originariamente questo ambiente era il refettorio del seminario camilliano, ma durante il processo di canonizzazione di san Camillo de Lellis (1743-1746) fu trasformato, su progetto attribuito a Carlo Marchionni, in sacrestia e con questa funzione è rimasto fino a oggi. All'interno, si nota:
- sulla volta, Gloria di san Camillo de Lellis e san Filippo Neri (1739), affresco e tempera di Girolamo Pesci.
Note | |
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Bibliografia | |
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