Arcidiocesi di Rennes

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Arcidiocesi di Rennes
Archidioecesis Rhedonensis
Chiesa latina
Cathedral Rennes.jpg
arcivescovo metropolita Pierre d'Ornellas
Sede Rennes
Diocesi di Rennes.png
Mappa della diocesi
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Nazione bandiera Francia
diocesi suffraganee
Angers, Laval, Le Mans, Luçon, Nantes, Quimper, Saint-Brieuc, Vannes
Parrocchie 77
Sacerdoti 272 di cui 240 secolari e 32 regolari
3.204 battezzati per sacerdote
84 religiosi 693 religiose 49 diaconi
1.076.000 abitanti in 6.786 km²
871.500 battezzati (81,0% del totale)
Eretta III secolo
Rito romano
Cattedrale San Pietro
Indirizzo
45 rue de Brest, 35042 Rennes CEDEX, France
Collegamenti esterni
Sito ufficiale
Dati online 2021 (gc ch)
Collegamenti interni
Chiesa cattolica in Francia
Tutte le diocesi della Chiesa cattolica
Le diocesi storiche della Bretagna prima della rivoluzione francese: quella di Rennes è indicata con il nome bretone di Roazhon.
L'abbazia di Notre-Dame du Bec, fondata nell'XI secolo, dal 1801 fa parte della diocesi di Évreux.

L' arcidiocesi di Rennes (in latino: Archidioecesis Rhedonensis) è una sede metropolitana della Chiesa cattolica in Francia.

Territorio

L'arcidiocesi è situata nella parte orientale della Bretagna e comprende il dipartimento francese d'Ille-et-Vilaine.

Sede arcivescovile è la città di Rennes, dove si trova la cattedrale di San Pietro. Nel territorio si ergono anche le due ex cattedrali di Dol-de-Bretagne e di Saint-Malo, dedicate rispettivamente a San Sansone e a San Vincenzo. L'arcidiocesi annovera inoltre tre basiliche minori: Notre-Dame de l'Assomption a La Guerche-de-Bretagne, Saint-Aubin e Saint-Sauveur et Notre-Dame des Miracles et des Vertus a Rennes.

Il territorio si estende su 6.786 km².

Provincia ecclesiastica

La provincia ecclesiastica di Rennes, creata nel 1859, è oggi costituita dalle seguenti suffraganee:

Storia

Oscure sono le origini dell'evangelizzazione della Bretagna e della regione di Rennes. La tradizione attribuisce a san Massimino, discepolo di Gesù e compagno di san Lazzaro di Betania e di santa Maria Maddalena in Provenza, la diffusione del vangelo e la fondazione di una comunità cristiana nella capitale bretone.[1]

La diocesi è attestata storicamente a partire dal V secolo. Un suo vescovo partecipò al Concilio di Angers (453), mentre Atenio assistette al Concilio di Tours (461).

Condate, capitale del popolo celtico dei Redoni, era una civitas della provincia romana della Gallia Lugdunense terza, come testimoniato dalla Notitia Galliarum dell'inizio del V secolo.[2] Dal punto di vista religioso, come di quello civile, Rennes dipendeva dalla provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Tours, sede metropolitana provinciale.

Verso il IX secolo le campagne erano già completamente cristianizzate e la diocesi contava su una rete diffusa di parrocchie.

Nell'XI secolo fu fondata da Erluino l'abbazia di Notre-Dame du Bec, che divenne uno dei più importanti centri culturali medievali. Alla sua scuola si formarono Lanfranco di Canterbury, Anselmo d'Aosta, Teobaldo di Bec, che divennero tutti arcivescovi di Canterbury. Molti vescovi, oltre al futuro papa Alessandro II, si formarono alla scuola del Bec.

Nel Medioevo ai vescovi di Rennes spettavano i privilegi di incoronare i duchi di Bretagna e di essere portati a spalle da quattro baroni in occasione del loro ingresso in diocesi.

Il seminario maggiore della diocesi fu istituito nel 1670 dal vescovo Charles François de la Vieuville ed affidato all'insegnamento dei padri Eudisti, che mantennero la direzione fino alla Rivoluzione francese. Nel 1708 monsignor de Lavardin fondò invece il seminario minore.

Nel 1790 la diocesi era costituita da 224 parrocchie e suddivisa in 2 arcidiaconati, di Rennes e del Désert, e 8 decanati.

In seguito al Concordato del 1801 con la bolla Qui Christi Domini di papa Pio VII del 29 novembre 1801 la diocesi si ampliò, incorporando la maggior parte dei territori delle diocesi di Dol e di Saint-Malo, che furono soppresse, nonché alcune parrocchie delle diocesi di Nantes e di Vannes. Nel contempo cedette tre parrocchie alla diocesi di Nantes.

L'antica cattedrale gotica del XII secolo minacciò di rovinare nel Settecento e fu decisa la sua ricostruzione, ad eccezione della facciata, che già era stata ricostruita e ultimata nel Seicento. Anche a causa della rivoluzione, i lavori si protrassero per diversi decenni, durante i quali funse da procattedrale l'antica chiesa abbaziale di Saint-Melaine. La nuova cattedrale fu consacrata il giorno di Pasqua del 1844.

Il 3 gennaio 1859 è stata elevata al rango di arcidiocesi metropolitana in forza della bolla Ubi primum di papa Pio IX.[3] La provincia ecclesiastica era costituita dalle diocesi di Vannes, di Quimper e di Saint-Brieuc.

Il 13 febbraio 1880 agli arcivescovi di Rennes fu concesso di aggiungere al proprio titolo quelli delle sedi soppresse di Dol e di Saint-Malo.

Il 12 febbraio 1936, con la lettera apostolica Paterna caritas, papa Pio XI ha proclamato San Melanio vescovo patrono principale dell'arcidiocesi.[4]

Fra il 1995 e il 2002 la struttura amministrativa dell'arcidiocesi è stata riorganizzata accorpando le parrocchie storiche in nuove parrocchie composte da più comunità locali.

Cronotassi dei vescovi

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Statistiche

L'arcidiocesi nel 2020 su una popolazione di 1.076.000 persone contava 871.500 battezzati, corrispondenti all'81,0% del totale.

Note
  1. San Massimino è ritenuto da storici locali del Seicento protovescovo della diocesi; a lui sarebbero succeduti i vescovi Sufrenio (o Sincronio), Ramberto, Servio, San Giusto, Onorato, Placido, San Leonorio (o Lunario), Moderano I, San Riotimo, Sant'Ellerano (o Electrano), San Giovanni l'abate. Cfr. Guillotin de Corson, op. cit., pp. 24 e seguenti, in particolare da p. 30.
  2. Monumenta Germaniae Historica, Chronica minora Archiviato il 15 luglio 2015 in Internet Archive., I, p. 555.
  3. Testo in francese della bolla in: Guillotin de Corson, op. cit., pp. 755 e seguenti.
  4. (LA) Lettera apostolica Paterna caritas, AAS 28 (1936), pp. 156-157.
  5. Al concilio di Angers del 453 presero parte gli 8 vescovi della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Tours; gli atti ne riportano i nomi, ma senza indicazione della sede episcopale di appartenenza. Per quattro di questi, grazie ad altre fonti, può essere assegnata la rispettiva sede, ossia Tours (Eustochius), Le Mans (Victurius), Angers (Thalassius) e Nantes (Desiderius). Per gli altri quattro nomi, Sarmatio, Chariato, Rumoridus e Viventius è impossibile stabilire a quale diocesi appartenessero; secondo Duchesne, uno di questi era vescovo di Rennes (gli altri erano vescovi di Vannes, Quimper e Saint-Pol).
  6. In una tardiva vita di san Melanio, Amando è dato come suo predecessore; Duchesne, in Les anciens catalogues (p. 84 e nota 2), lo ammette ma con il beneficio del dubbio; in Fastes épiscopaux invece lo esclude, anche perché potrebbe essere identico all'omonimo santo di Rodez.
  7. Alcune cronotassi (cfr. Guillotin de Corson e Tresvaux) hanno inserito un Febediolo I nel 439; questo vescovo è escluso sia da Gallia christiana che da Duchesne.
  8. Dopo Duriotoro, alcune cronotassi tradizionali, documentate da Gams, inseriscono un vescovo di nome Guglielmo, menzionato nel 680 (689 secondo Gallia christiana); questo presunto vescovo è escluso dalla fonti bibliografiche citate, perché il documento che lo menziona è un falso.
  9. Vescovo ammesso dalle fonti bibliografiche citate, ma sul quale Duchesne esprime molti dubbi.
  10. Nel più antico catalogo episcopale di Nantes, Agatheus e Amito sono indicati con i termini: vocatus sed non episcopus. Agateo fu certamente un usurpatore, come probabilmente anche il suo successore. Questi due conti-vescovi occuparono abusivamente le sedi di Nantes e di Rennes.
    Dopo Moderano, cronotassi tradizionali, documentate da Gams, inseriscono senza alcuna fonte a sostegno i nomi di Auriscando I (720), Rotando (725), Stefano (752) e Auriscando II (987); tutti questi presunti vescovi sono esclusi dalle fonti bibliografiche citate.
  11. Nell'849 è menzionato con il nome di Gernobrius. Gams e altre cronotassi tradizionali distinguono due vescovi diversi.
  12. Consacrato il 29 settembre del medesimo anno.
  13. Guérin era figlio di Gautier e nipote di Teobaldo, entrambi dimissionari e ancora viventi quando Guérin divenne vescovo. Nelle carte dell'epoca spesso due o tutti e tre i vescovi sono menzionati contemporaneamente.
  14. Secondo Guillotin de Corson, morì nel 1093.
  15. Secondo Guillotin de Corson, morì nel 1157.
  16. Menzionato per la prima volta il 26 settembre 1157; cfr. Gallia christiana.
  17. Vescovo ammesso da Guillotin de Corson e da Tresvaux, messo in dubbio da Gallia christiana.
  18. La cronologia dei vescovi del XIV secolo è abbastanza confusa e le fonti bibliografiche citate non sono unanimi nel catalogo episcopale e nell'assegnazione delle date d'inizio e di fine episcopato.
  19. Secondo Guillotin de Corson, la cronologia di questi ultimi tre vescovi è diversa da quella riportata da Eubel e Gams: Guillaume Ouvrouin sarebbe morto il 12 giugno 1347; Yves de Rosmadec gli sarebbe succeduto nel 1347 e sarebbe morto il 14 ottobre 1349, anno in cui sarebbe stato eletto vescovo Arcand.
  20. 1364 secondo Guillotin de Corson.
  21. Nominato arcivescovo titolare di Cesarea di Cappadocia.
Bibliografia
Voci correlate
Collegamenti esterni