San Lazzaro di Betania

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Lazzaro di Betania
Personaggio del Nuovo Testamento
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battezzato
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Juan de Flandes, Resurrezione di Lazzaro (1500-1510)
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Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerato da Chiesa cattolica, Chiesa ortodossa, Chiesa copta
Venerabile il [[]]
Beatificazione [[]]
Canonizzazione Pre-canonizzazione
Ricorrenza 29 luglio
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di
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Collegamenti esterni
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Firma autografa
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Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 29 luglio, n. 2:
« Commemorazione dei santi Lazzaro, fratello di santa Marta, che il Signore pianse morto e risuscitò, e di Maria, sua sorella, che, mentre Marta era indaffarata nei suoi molteplici servizi, seduta ai piedi del Signore ascoltava la sua parola. »

Lazzaro di Betania († I secolo) è un personaggio del Nuovo Testamento, fratello di Marta e di Maria di Betania. Amico di Gesù, da lui risuscitato quattro giorni dopo la sua deposizione nel sepolcro (Gv 11,1-44 ).

Il nome è la forma abbreviata dell'ebraico El‛āzār "Dio è aiuto"[1], italianizzato anche in Eleazaro.

La persona

I dati evangelici

Lazzaro è il protagonista del racconto della sua risurrezione (11,1-44): quando si ammala le sorelle mandano a chiamare Gesù; questi giunge quattro giorni dopo che Lazzaro è stato posto nel sepolcro (11,17). Dopo aver parlato con le due sorelle Marta e Maria, Gesù si reca al sepolcro, fa togliere la pietra che ne chiude l'entrata e chiama Lazzaro, il quale esce vivo dal sepolcro, ancora avvolto nelle bende funebri.

Lo stesso evangelista riferisce che in seguito, "sei giorni prima della Pasqua" (12,1), Lazzaro è ad una cena in onore di Gesù: molte persone sono attratte dalla presenza di Gesù, ma anche da quella di Lazzaro; ciò fa sì che i capi dei sacerdoti, così come avevano deciso di uccidere Gesù (11,47-53), decidano di uccidere anche Lazzaro, "perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù" (12,10-11).

Lazzaro è ancora menzionato di sfuggita in Gv 12,17 .

Il "discepolo che Gesù amava"?

Secondo alcuni esegeti Lazzaro sarebbe il "discepolo che Gesù amava", più volte citato nel Vangelo secondo Giovanni, che la maggioranza dei commentatori identifica invece con l'evangelista stesso. L'identificazione con Lazzaro si basa sul fatto che, nell'episodio che lo coinvolge esplicitamente, è detto dalle sue sorelle: "Signore, ecco, colui che tu ami è malato" (Gv 11,3 ).

Le leggende

La chiesa di Larnaca che, secondo la tradizione ortodossa, ospita le reliquie di Lazzaro

La leggenda che Lazzaro abbia evangelizzato la Provenza e sia stato vescovo di Marsiglia risale all'XI-XII secolo[2] e non ha consistenza storica[3].

Più attendibili sono le notizie orientali che parlano delle reliquie di Lazzaro a Kition, l'odierna Larnaca, a Cipro.

Il culto

Icona russa della risurrezione di Lazzaro: Cristo a sinistra circondato dagli apostoli fa risorgere Lazzaro avvolto in bende a destra, mentre le sorelle Marta e Maria si prostrano in ringraziamento

La Chiesa Cattolica fa memoria di san Lazzaro il 29 luglio.

Nella liturgia romana Lazzaro è menzionato nell'orazione In paradisum del Rito delle Esequie: ivi Lazzaro è definito "povero in terra", perché l'esegesi medievale collegava Lazzaro di Betania al mendicante Lazzaro di Lc 16,19-31 .

Il calendario bizantino celebra Lazzaro il sabato prima della Domenica delle Palme. In Russia in questo giorno il digiuno quaresimale è mitigato ed è usanza mangiare caviale.

È venerato come santo anche dalla Chiesa ortodossa e dalla Chiesa copta.

Note
  1. Leone Tondelli (1933).
  2. Pietro De Ambroggi (1951) 996.
  3. La leggenda e le sue possibili origini sono analizzati in Léon Clugnet (1910) 97.
Bibliografia
Voci correlate
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Il contenuto di questa voce è stato firmato il giorno 1 aprile 2014 da don Paolo Benvenuto, baccelliere in Teologia.

Il firmatario ne garantisce la correttezza, la scientificità, l'equilibrio delle sue parti.