Diocesi di San Cristóbal de La Laguna

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Diocesi di San Cristóbal de La Laguna o Tenerife
Dioecesis Sancti Christophori de Laguna
o Dioecesis Nivariensis

Chiesa latina

La Laguna 2022 - main facade.jpg
vescovo Bernardo Álvarez Afonso
Sede San Cristóbal de La Laguna

sede vacante
San Cristóbal de La Laguna

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Suffraganea dell'arcidiocesi di Siviglia
Regione ecclesiastica {{{regione}}}
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Stemma
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Mappa della diocesi
Provincia ecclesiastica
Provincia ecclesiastica della diocesi
Nazione bandiera Spagna
diocesi suffraganee
Coadiutore
Vicario
Provicario
generale
Ausiliari

Vescovi emeriti:

Parrocchie 312
Sacerdoti

228 di cui 181 secolari e 47 regolari
4.015 battezzati per sacerdote

80 religiosi 279 religiose 7 diaconi
1.032.983 abitanti in 3.381 km²
915.600 battezzati (88,6% del totale)
Eretta 1º febbraio 1819
Rito romano
Cattedrale Nostra Signora dei Rimedi
Concattedrale {{{concattedrale}}}
Santi patroni
Indirizzo
c/ San Agustín 28, 38201 La Laguna [Santa Cruz de Tenerife], España
Coordinate geografiche
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Collegamenti esterni

Sito ufficiale

Dati online 2021 (gc ch )

Chiesa cattolica in Spagna
Tutte le diocesi della Chiesa cattolica

La Diocesi di San Cristóbal de La Laguna o Diocesi di Tenerife (in latino: Dioecesis Sancti Christophori de Laguna o Dioecesis Nivariensis) è una sede della Chiesa cattolica in Spagna suffraganea dell'arcidiocesi di Siviglia. Nel 2020 contava 915.600 battezzati su 1.032.983 abitanti. È retta dal vescovo Bernardo Álvarez Afonso.

Territorio

La diocesi comprende le isole di Tenerife, La Palma, La Gomera ed El Hierro, che costituiscono la provincia di Santa Cruz de Tenerife.

Sede vescovile è la città di San Cristóbal de La Laguna sull'isola di Tenerife, dove si trova la cattedrale della Virgen de los Remedios. Il più importante luogo di pellegrinaggio è la basilica di Nostra Signora della Candelaria (patrona delle isole Canarie), nell'omonimo municipio di Candelaria.

Il territorio è suddiviso in 312 parrocchie, raggruppate in 17 arcipresbiterati: La Laguna, Taco, La Cuesta, Santa Cruz de Tenerife, La Salud, Ofra, Tegueste, Tacoronte, La Orotava, Icod de los Vinos, Isora, Granadilla, Güímar, Santa Cruz de la Palma, Los Llanos de Aridane, La Gomera ed El Hierro.

Storia

Evangelizzazione delle Canarie occidentali

La Cueva de Chinguaro a Tenerife dove i Guanci adorarono la Vergine della Candelaria.

L'arrivo del cristianesimo nelle isole occidentali delle Canarie ebbe luogo come nelle isole orientali prima della conquista completa dell'arcipelago e della sua incorporazione al regno di Castiglia, avvenuta nel 1496.

L'opera di evangelizzazione fu portata avanti da nissionari, soprattutto francescani e domenicani, normanni poi catalani e di Maiorca, che si stabilirono prima nelle isole orientali e poi in quelle occidentali.[1] Come sarebbe poi accaduto anche in America, questi frati accompagnarono i conquistadores per convertire e catechizzare gli aborigeni locali, i Guanci, che fino allora avevano avuto una religione di tipo animista e politeista.

La prima diocesi dell'arcipelago fu istituita nel 1351 con il nome di diocesi delle Isole Fortunate. La presenza di elementi cristiani nelle isole occidentali delle Canarie già prima della conquista è un dato di fatto, poiché a questo periodo risalgono le due immagini mariane più venerate dell'arcipelago: la Vergine della Candelaria a Tenerife (patrona delle Canarie) e la Madonna della Neve (patrona dell'isola di La Palma),[1] che si ritiene siano state portate in queste isole dai missionari catalani o di Maiorca.

Recentemente a Tenerife è stata trovata una croce incisa nella roccia e orientata verso il sole, in un sito di Guanci nel comune di Buenavista del Norte. Questo simbolo è stato trovato in un megalite utilizzato per i rituali di fecondità e come calendario solare. Questa scoperta è stata posta in relazione alla presunta conoscenza che gli aborigeni avevano del cristianesimo.[2]

Durante la dominazione spagnola

Già poco dopo la conquista delle Canarie fu proposta la creazione di una diocesi a Tenerife: lo stesso conquistatore, Alonso Fernández de Lugo, nel 1505 e nel 1513 chiese alla corte di Castiglia la traslazione della sede della diocesi delle Isole Canarie da Las Palmas de Gran Canaria a San Cristóbal de La Laguna.[3] Questa proposta, però, non fu realizzata, anche perché la sede era stata trasferita a Gran Canaria da Rubicón, nel sud dell'isola di Lanzarote, pochi anni prima, nel 1483, rendendo effettivo un decreto di papa Eugenio IV del 1435.[4]

Nei secoli XVI e XVII si svilupparono fortemente le congregazioni di vita consacrata. In questo periodo nascono a Tenerife José de Anchieta (1534-1597) e Pedro de San José de Bethencourt (1626-1667), i primi due santi nativi delle Canarie. Essi sono considerati due dei più importanti missionari nelle Americhe: José de Anchieta fu missionario in Brasile, dove fondò la città di San Paolo e fu uno dei fondatori di Rio de Janeiro; Pedro de Bethencourt fu missionario in Guatemala e fondò l'ordine dei Fratelli di Betlemme, il primo ordine religioso sorto nel nuovo mondo.

Tenerife divenne rapidamente l'isola più popolata dell'arcipelago e San Cristóbal de La Laguna la città più importante nelle Canarie, tanto che nel 1783 fu nuovamente chiesta l'erezione di una diocesi a La Laguna, suscitando la reazione negativa del vescovo e del capitolo della cattedrale di Gran Canaria.[5]

La creazione della diocesi

Cristóbal Bencomo y Rodríguez (1758-1832), confessore di re Ferdinando VII di Spagna e arcivescovo titolare di Eraclea, fu il promotore della creazione della diocesi di San Cristóbal de La Laguna.

Nel 1818 il clero e le autorità di Tenerife chiesero nuovamente alla Santa Sede la creazione di una diocesi a Tenerife (ma stavolta con l'appoggio del re Ferdinando VII di Spagna).[6] Un ruolo importante fu giocato da Cristóbal Bencomo y Rodríguez, confessore del re Ferdinando VII e arcivescovo titolare di Eraclea.[7]

La diocesi di San Cristóbal de La Laguna fu, quindi, eretta il 1º febbraio 1819 con la bolla In cathedra illius di papa Pio VII, ricavandone il territorio dalla diocesi delle Isole Canarie. Tuttavia il primo vescovo fu nominato soltanto nel 1824.

Il 24 ottobre 1832 fu istituito il seminario diocesano.

Il concordato del 1851 prevedeva l'unione della diocesi di Tenerife con quella delle Canarie; questo concordato, però, non ebbe effetto e non fu seguito da alcuna bolla pontificia di conferma e ratifica delle sue decisioni. In questo periodo di stallo la diocesi fu governata da vicari capitolari.

Nel novembre del 1875 la bolla Ad apostolicam, di papa Pio IX, dichiarava nulla l'unione stabilita dal concordato, unione che tuttavia non era mai stata canonicamente riconosciuta. Così nel 1877 l'elezione del vescovo Ildefonso Joaquín Infante y Macías costituì quasi un ristabilimento della sede. Dal punto di vista diplomatico la Santa Sede fece valere la mancata erezione della diocesi di Ciudad Real (al posto della diocesi il 14 luglio 1873 era stato eretto un priorato degli ordini militari) e ottenne di poter ristabilire la diocesi di Tenerife come compensazione.

Al giorno d'oggi

Nel 1959 è nata in questa diocesi la Fondazione Missionaria e Missionari Identes, composta da missionari religiosi e laici, singoli o sposati.

Tra il 1998 e il 1999 la diocesi ha tenuto il suo primo sinodo diocesano (Sinodo diocesano nivariense), incentrato principalmente sulla comprensione del Concilio Vaticano II, il rinnovamento spirituale della Chiesa locale all'inizio del terzo millennio e la ricerca di risposte adeguate ai cambiamenti sociali, politici e culturali.[8]

L'attuale vescovo, 12 ° della diocesi di San Cristóbal de La Laguna, è monsignor Bernardo Álvarez Afonso. La diocesi ha circa 892.000 battezzati nel 2014. È anche la diocesi delle Canarie che ha sia più sacerdoti (255), come diaconi permanenti (6) e parrocchie (312).[9]

Santi patroni

Vergine dei Rimedi, patrona della diocesi. L'immagine è venerata nella Cattedrale de La Laguna.

Patrona della diocesi di San Cristóbal de La Laguna è la Vergine dei Rimedi.[10] I santi patroni secondari sono san Ferdinando III di Castiglia e sant'Elisabetta del Portogallo.[10] La patrona dell'arcipelago delle Canarie nel suo complesso è la Vergine della Candelaria.[11] San Cristoforo è il titulare (ma non santo patrono) della diocesi perché porta il nome della città, e quindi include il nome di questo santo.

Il patrocinio delle isole della diocesi è il seguente:

Santi patroni delle isole:

Feste

Il calendario liturgico proprio e ufficiale della diocesi, approvato dalla Sede Apostolica, include le seguenti festività:[12]

Cronotassi dei vescovi

Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.

Santi e beati della diocesi

La diocesi di Tenerife ha santi, beati e venerabili di grande devozione popolare, tra cui:

Statistiche

La diocesi nel 2020 su una popolazione di 1.032.983 persone contava 915.600 battezzati, corrispondenti all'88,6% del totale.

Note
Bibliografia
Collegamenti esterni