Festa della Cristoforia

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Festa della Cristoforia

USA Washington NationalGallery Giorgione SacraFamiglia 1500ca.jpg
Giorgione, Sacra Famiglia (1500 ca.), olio su tavola.
Festa
Mistero celebrato Ritorno della Santa Famiglia dall'Egitto in Giudea dopo la morte di Erode
Riferimenti (Mt 2,19 )
Periodo Tempo di Natale
Data 7 gennaio
Data mobile

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Data nel 2025: Errore nell'espressione: operatore < inatteso.

Colore liturgico Bianco
Rito Ambrosiano antico
Note
Rito Romano
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Periodo
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Rito Ambrosiano
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Di precetto in
Celebrata in
Celebrata a Arcidiocesi di Milano
nelle chiese di Rito ambrosiano antico
Tradizioni religiose
Data d'istituzione
Chiamata anche
Feste correlate Epifania

La Cristoforia (dal greco che porta Cristo, in latino Christophoria o Reductio ab Ægypto) è la Festa liturgica celebrata in Rito ambrosiano antico il 7 gennaio con il titolo Infra Octavam Epiphaniæ in die primo, itemque Festo Christophoriæ, a ricordo del ritorno di Gesù, Giuseppe e Maria in Galilea dopo l'esilio in Egitto.

Fu introdotta come celebrazione solo nel 1625 dal cardinale Federico Borromeo su indicazioni di calendari liturgici medievali che riportavano il Mistero al 7 gennaio. Dal 1976, a norma dei decreti del Concilio Vaticano II, la festività fu eliminata dal Lezionario e dal Messale.

Quando la festa cade di Domenica se ne celebra la messa invece di quella della 1ª Domenica dopo l'Epifania[1]. Secondo il messale ambrosiano del 1958[2] la festa è indicata come Cristoforia Festa del ritorno di Gesù dall'Egitto, mentre secondo l'ultimo messale in lingua latina del 1954 prima della riforma, era indicata come Cristophoria sive Reditus Christi ex Ægypto[3].

Questa ricorrenza liturgica non è presente nel Rito romano antico[4]

Testi liturgici

Riportiamo le parti più significative della liturgia.

All'inizio, prima dell'Ingressa si canta l'Adeste fideles.

Degno di nota è il canto ambrosiano dopo la preghiera Gloria in excelsis Deo, denominato Oratio super populum (Orazione sul popolo), nel quale si evidenzia il parallelismo Egitto-peccato:

(LA) (IT)
Oratio super populum
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« Præsta, omnipotens Deus, cordibus nostris: ut jugiter ægyptiacæ servitutis et peccati, jugum excutere cupiamus, atque majestati tuæ apparere possimus in cælesti patria, quam nobis promisisti. » « Concedici, onnipotente Iddio, che i nostri cuori siano sempre capaci di scuotere il giogo della servitù egiziana e quello del peccato e valgano a comparire innanzi alla tua maestà nella celeste patria che ci hai promesso. »
({{{4}}})

Dopo l'Orazione sul popolo il celebrante legge la prima orazione per la Commemorazione dell'Ottava di Epifania (Pro commemoratione Octavæ Epiphaniæ):

(LA) (IT)
Pro commemoratione Octavæ Epiphaniæ
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« Deus, qui hunc diem electionis gentium primitiis consecrasti, et per luminis tui stellam manifestum te nobis ostendisti, tribue, quæsumus: ut nova cælorum mirabilis claritas in nostris semper cordibus oriatur. » « O Dio, che eleggendo le primizie dei gentili, hai reso sacro questo giorno e ti sei prodigiosamente manifestato a noi per mezzo di una fulgida stella, concedi, ti preghiamo: che nei nostri cuori sorga la nuova chiarezza mirabile del regno celeste. »
({{{4}}})
  • Lectio: Os 11,1-12 (Si realizza la profezia di Osea: « Quando Israele era fanciullo, io l'ho amato e dall'Egitto ho chiamato mio figlio.»)
  • Psalmellus: Benedictus qui venit in nomine Domini: Deus Dominus, et illuxit nobis. Confitemini Domino, quoniam bonus: quoniam in sæculum misericordia ejus. (Benedetto colui che viene nel nome del Signore: Dio, il Signore è nostra luce. Celebrate il Signore, perché è buono: perché eterna è la sua misericordia. Cfr. Sal 118 )
  • Epistola: Eb 11,13-16
    La promessa fatta da Dio ad Abramo e tramandata di padre in figlio. Tutti loro hanno vissuto da stranieri in una terra già occupata da altri popoli, senza mai averla veramente posseduta. Grazie ad Abraamo e alla sua discendenza che arrivò fino a Gesù, la salvezza e l'offerta di poter tornare in comunione con Dio è stata estesa a tutto il mondo.
  • Halleluja: Jubilate Deo, omnis terra: psalmum dicite nomini ejus. (Acclamate Dio, voi tutti della terra: cantate la gloria del suo nome. Cfr. Sal 65,1-2 )
  • Evangelium: Mt 2,19-23 Il racconto biblico del mistero celebrato.
  • Antiphona post Evangelium (Antifona dopo il Vangelo): Laudate Dominum, omnes Angeli ejus: * laudate eum, omnes Virtutes ejus. • Laudate eum, sol et luna: * laudate eum, omnes stellæ et lumen. (Lodate il Signore, voi tutti, suoi Angeli, lodatelo: lodatelo, voi tutte sue schiere. Lodatelo, sole e luna: lodatelo, voi tutte, fulgide stelle.)

Successivamente all'antifona dopo il Vangelo, il celebrante stende solennemente la Sindone[5] e recita la preghiera utilizzata in ogni celebrazione eucaristica, denominata Oratio Super Sindonem (Orazione sulla Sindone):

(LA) (IT)
Oratio Super Sindonem Orazione sulla Sindone
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« Subveni nobis, Domine, et concede: ut prava desideria deleantur ex animis nostris, et victoriam ex hoste reportemus. » « Soccorrici, o Signore, ti preghiamo e concedici di cancellare dai nostri animi i cattivi desideri e di sconfiggere il nostro nemico. »
({{{4}}})

Di seguito il sacerdote recita la seconda orazione per la Commemrazione dell'Ottava di Epifania:

(LA) (IT)
Pro commemoratione Octavæ Epiphaniæ
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« Tribue, quæsumus, omnipotens Deus: ut sicut omnes nationes veniunt gaudentes adorare Christum Regem Dominum natum, ita et hæc præclara lux habitet semper in nobis. Per eundem Dominum nostrum [...]. Amen.

 »

« Concedi, te ne preghiamo, o Dio onnipotente, che, come tutte le nazioni vengono festanti ad adorare Cristo, il nato re e Signore, così questa mirabile luce risplenda sempre nei nostri cuori. Per lo stesso Signore nostro [...]. Amen. »
({{{4}}})

Dopo l'Orazione sulle Offerte il sacerdote recita la terza orazione della Commemorazione dell'Ottava di Epifania:

(LA) (IT)
Pro commemoratione Octavæ Epiphaniæ
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« Pietatis tuæ, Domine, sacramentum hodierna solemnitate recolentes, pro apparitione Domini nostri Jesu Christi, et pro nostræ vocationis exordiis, sacrificium tibi laudis offerimus: quod propitiatus suscipias, deprecamur. Per eundem Dominum nostrum [...]. Amen.

 »

« Ricordando, Signore, nella solennità odierna, i misteri del tuo pietoso amore, ti offriamo un sacrificio di lode per celebrare la manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo e gli esordi della nostra vocazione: tu propizio

accettalo, te ne preghiamo. Per lo stesso Signore [...]. Amen. »

({{{4}}})
(LA) (IT)
Præfatio Prefazio
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« ...æterne Deus: tuæ laudis hostiam jugiter immolantes. Cujus figuram Abel justus instituit, Agnus quoque legalis ostendit, celebravit Abraham, Melchisedech sacerdos exhibuit: sed verus Agnus, et æternus Pontifex, Jesus Christus implevit. Et ideo cum Angelis et Archangelis. » « ...eterno Iddio, mentre ti immoliamo l'ostia di lode perenne, che dapprima nel giusto Abele fu prefigurata, nell'agnello legale rappresentata, da Abramo celebrata, dal sacerdozio di Melchìsedek offerta, ma soltanto in Gesù Cristo, vero Agnello e sacerdote, completamente adempiuta. »
({{{4}}})

Dopo la prima benedizione finale[6] sil sacerdote legge la quarta Orazione per la Commemorazione dell'Ottava di Epifania:

(LA) (IT)
Pro commemoratione Octavæ Epiphaniæ
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« Cælesti lumine, quæsumus, Domine, semper, et ubique nos præveni: ut mysterium, cujus nos participes esse voluisti, et puro cernamus intuitu, et digno percipiamus affectu. Per Dominum nostrum [...]. Amen.

 »

« Previenici, o Signore, te ne preghiamo, sempre e dovunque, con la luce della tua celeste grazia, affinché riguardiamo con pura fede il mistero di cui ci volesti partecipi, e con corrispondente affetto lo riceviamo. Per il nostro Signore […]. Amen. »
({{{4}}})
Note
  1. Messale ambrosiano 1957, op. cit., p.118
  2. Messale ambrosiano 1957, op. cit., p.118
  3. Traditio marciana 1954, op. cit.
  4. Messa in Rito romano antico nella città di Monza su lamessadisempremonza.wordpress.com. URL consultato il 30-12-2020. Sebbene Monza si trovi in terra ambrosiana, la Messa è celebrata in Rito romano.
  5. Velo che copre le Oblate, il pane e il vino posti sull'altare per il sacrificio.
  6. In Rito ambrosiano antico vi sono due benedizioni:
    • Prima
    Il celebrante rivolto all'altare spalle all'assemblea:
      • S. Dominus vobiscum. (Il Signore sia con voi.)
      • M. Et cum spiritu tuo. Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison. (E con il tuo spirito. Kyrie eleison, Kyrie eleison, Kyrie eleison.)
      • S. Benedicat, et exaudiat nos Deus. ( Dio ci benedica e ci esaudisca.)
      • M. Amen. (Amen.)
      • S. Procedamus cum pace. (Andiamocene in pace.)
      • M. In nomine Christi. (In nome di Cristo.)
      • S. Benedicamus Domino. (Benediciamo il Signore.)
      • M. Deo gratias. (Siano grazie a Dio.)
    • Il sacerdote si inchina profondamente, posa le mani giunte sull'altare e dice in secreto (a bassa voce):
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    « Placeat tibi, Deus obsequium servitutis nostræ: et sacrificium, quod oculis tuæ divinæ maiestatis indignus obtuli, sit tibi acceptabile, mihique, et omnibus, pro quibus illud obtuli, sit, te miserante, propitiabile. Per Christum Dominum nostrum. Amen. » « Ti sia gradito, o Dio, l'omaggio della nostra servitù e il sacrificio che indegnamente ho offerto al cospetto della tua divina maestà, ti sia ben accetto e, per tua misericordia, torni propiziatorio a me e a tutti quelli per i quali l'ho offerto. Per Cristo, nostro Signore. Amen. »
    ({{{4}}})
    • Seconda

    Il celebrante rivolto verso l'assemblea:

      • S. Benedicat vos omnipotens Deus, Pater, et Filius, et Spiritus Sanctus (Vi benedica l'onnipotente Iddio, Padre e Figlio e Spirito santo)
      • M. Amen. (Amen.)
Bibliografia
  • Piccolo messale ambrosiano festivo, Tipografia G. De Silvestri, Milano, 1957
Voci correlate
Collegamenti esterni