Francesco Olgiati
Francesco Olgiati Presbitero | |
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Età alla morte | 76 anni |
Nascita | Busto Arsizio 1º gennaio 1886 |
Morte | Milano 21 maggio 1962 |
Appartenenza | Zona pastorale IV di Rho, decanato di Busto Arsizio |
Ordinazione presbiterale | Milano, 13 giugno 1908 dal cardinal Andrea Carlo Ferrari |
Francesco Olgiati (Busto Arsizio, 1º gennaio 1886; † Milano, 21 maggio 1962) è stato un presbitero, docente e filosofo italiano.
Biografia
Nacque a Busto Arsizio, arcidiocesi di Milano, il 1º gennaio 1886 da Giuseppe Olgiati e da Teresa nata Ferrario.
Dopo le elementari, entrò in seminario, dove seguì con interesse e profitto quel grande maestro di teologia che fu Carlo Dalmazio Minoretti, futuro cardinale e arcivescovo di Genova. La prima parte del suo percorso formativo si concluse il 13 giugno 1908, quando nel duomo di Milano fu ordinato presbitero dal cardinale Andrea Carlo Ferrari.
In quello stesso anno conobbe Agostino Gemelli, con il quale iniziò un'amicizia duratura, fondata sulla condivisione di un ideale del cattolicesimo in cui la relazione tra fede e politica si richiamava esplicitamente al modello medievale della società organica.
Nel 1909 nacque, fondata da padre Gemelli, la "Rivista di filosofia neoscolastica" e don Olgiati ne diviene collaboratore, così come ebbe parte attivissima nella "Società italiana per gli studi psicologici e religiosi", fondata anch'essa da padre Gemelli nel 1912; nel 1913 fu nominato archivista della Curia e direttore spirituale del Collegio delle Marcelline. Nel 1914 fondò, con padre Gemelli e Ludovico Necchi, la rivista Vita e Pensiero, il cui primo articolo, Medioevalismo, è tutto un programma di pensiero e di vita. A questo progetto apparteneva anche il proposito, invece tutto moderno, della fondazione di un'Università Cattolica che, attraverso la formazione delle nuove classi dirigenti, con l'intento di dare ai cattolici un posto di primo piano nella vita culturale, sociale e politica italiana.
Già durante la guerra Gemelli, Necchi, Olgiati, insieme ad Armida Barelli e il conte Ernesto Lombardo, lavorarono per realizzare quella università. Nell'ottobre 1919 padre Gemelli e mons. Olgiati illustrarono al Papa Benedetto XV il loro progetto avendone la prima approvazione. Venne costituito il Comitato Promotore dell'Università Cattolica, avente come presidente onorario il cardinal Andrea Carlo Ferrari, arcivescovo di Milano; ne era presidente Ernesto Lombardo[1], vice presidente padre Gemelli; gli altri membri erano il dottor Ludovico Necchi, mons. Olgiati, il dottor Angelo Moretti, don Adriano Bernareggi, mons. Luigi Grammatica e Armida Barelli.
Il 6 febbraio 1920, con atto rogato dal notaio Nogara, sorse l' Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori; esso fu eretto in ente morale con Regio Decreto n. 1044 del 24 giugno dello stesso anno.
Sempre in quell'anno con padre Gemelli e mons. Vigna, venne fondata La Rivista del clero italiano, la rivista del sacerdote per i sacerdoti e ne divenne condirettore.
Il 16 novembre seguente l'Istituto approvò lo statuto del nuovo Ateneo e lo inviò alla Santa Sede. La nuova Università Cattolica fu inizialmente governata da un Comitato Promotore coincidente con il Comitato Permanente dell'Istituto Toniolo, integrato dal Rettore dell'Ateneo e dal Delegato Arcivescovile di Milano.
L'inaugurazione ufficiale dell'Università Cattolica del Sacro Cuore avvenne il 7 dicembre, sempre dell'anno 1920 e il 25 dicembre l'Istituto Toniolo ne ottenne il riconoscimento canonico[2].
Mentre proseguivano le sue attività in ambito culturale, don Olgiati ricevette un primo riconoscimento ufficiale da parte della Santa Sede: nel 1922 fu insignito da Pio XI del titolo di cameriere segreto di Sua Santità. Dal 1923 fu canonico onorario del Capitolo metropolitano milanese.
Alla Cattolica assunse da subito l'incarico dell'insegnamento di metafisica. Nel 1924 l'ateneo per ottenere il riconoscimento giuridico dovette uniformare le cattedre a quelle delle altre università e don Olgiati conseguì la libera docenza in storia della filosofia, ampliando il numero dei suoi corsi. Assunse gli insegnamenti di storia della filosofia moderna, di filosofia, religione e pedagogia e per un solo anno anche quello di filosofia del diritto. Nel 1930, dopo aver superato un concorso universitario, cui parteciparono anche i filosofi padre Emilio Chiocchetti e Antonio Banfi, ottenne la cattedra di storia della filosofia moderna, diventando nel 1933 professore ordinario.
Durante la seconda guerra mondiale fu preside della facoltà di lettere e filosofia. Dopo la liberazione ebbe temporaneamente anche il ruolo di pro-rettore. Negli anni Cinquanta ricevette numerosi riconoscimenti per la sua attività didattica.
Nel 1960 si ammalò e cominciò a trascorrere gran parte del suo tempo nel ritiro estivo di Santa Cristina di Borgomanero in provincia di Novara. Nonostante la sua infermità, dopo la morte di padre Gemelli fu costretto a seguire in prima persona i lavori del Toniolo e della Cattolica. Nel 1961 lasciò l'insegnamento all'università. In quello stesso anno si concretizzò il progetto ideato e tanto desiderato da padre Gemelli, l'istituzione della facoltà di medicina.
Morì il 21 maggio 1962 nella sua casa in via Duomo 16 a Milano.
Pensiero
Filosofo neoscolastico, contro le dottrine di derivazione kantiana che pongono il primato della gnoseologia, mons. Olgiati sostiene il primato della metafisica, come scienza della realtà in quanto realtà. Di qui il canone storiografico, volto alla ricerca, in ogni filosofo, di quel concetto della realtà come realtà, che, da una parte, spiega lo sviluppo sistematico delle sue dottrine, e, dall'altra, ne rivela l'anima di verità, costitutiva del suo contributo positivo alla filosofia. Di qui anche la sua presa di distanza dall'atteggiamento di ripulsa verso il pensiero moderno che caratterizzava la polemica degli esponenti della neoscolastica nella seconda metà del XIX secolo e all'inizio del XX [3].
Opere
Tra le sue opere, che toccano anche l'estetica, la filosofia del diritto e le questioni religiose e sociali, si ricordano:
- L'anima di san Tommaso (1923);
- L'anima dell'Umanesimo e del Rinascimento (1924);
- Il significato storico di Leibniz (1930);
- La riduzione del concetto filosofico del diritto al concetto di giustizia (1932);
- Cartesio (1933);
- Neoscolastica, idealismo, spiritualismo (1933)
- Il realismo (1937);
- La filosofia di Descartes (1937);
- Il concetto di giuridicità nella scienza moderna del diritto (1943);
- Il concetto di giuridicità in san Tommaso d'Aquino (1943).
- I fondamenti della filosofia classica (1950);
- Benedetto Croce e lo storicismo (1953).
Note | |
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Voci correlate | |
Bibliografia | |
Collegamenti esterni | |
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