Beata Armida Barelli
Beata Armida Barelli Laica | |
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Beata | |
Età alla morte | 69 anni |
Nascita | Milano 1º dicembre 1882 |
Morte | Marzio 15 agosto 1952 |
Sepoltura | Cripta della Cappella dell'Università Cattolica del Sacro Cuore. |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerata da | Chiesa cattolica |
Venerabile il | 1º giugno 2007, da Benedetto XVI |
Beatificazione | 30 aprile 2022, da Francesco |
Ricorrenza | 15 agosto |
Collegamenti esterni | |
Sito ufficiale o di riferimento Scheda su santiebeati.it |
Beata Armida Barelli (Milano, 1º dicembre 1882; † Marzio, 15 agosto 1952) è stata una educatrice e fondatrice italiana delle Missionarie della Regalità di Nostro Signore Gesù Cristo e co-fondatrice dell'Università Cattolica del Sacro Cuore.
Cenni biografici
Nacque a Milano in una agiata famiglia il 1° dicembre 1882, da Savina nata Candiani moglie di Napoleone Bardelli. Ebbe due fratelli, il medico Gino e l'ingegnere civile Pier Fausto e tre sorelle Gemma, Mary e Vittoria.
Fece i primi studi in casa, senza particolare attenzione agli aspetti religiosi. Fu il collegio svizzero di Menzingen, considerato il migliore del tempo, diretto dalle Suore della Santa Croce, dove studiò per cinque anni tra il 1895 e il 1900, a seminare nel suo cuore una profonda fede. A Menzingen conseguì il diploma di scuola normale e di lingua tedesca.
Rientrata a Milano, ebbe alcune occasioni per formare una propria famiglia, ma la sua vocazione era un'altra e si dedicò ad attività caritative per orfani e figli di carcerati. Nel 1909 si consacrò al Signore facendo voto privato di castità.
L'anno seguente conobbe padre Agostino Gemelli O.F.M. che la orientò verso il Terzo Ordine Francescano, iniziando anche una feconda collaborazione. Tra le diverse attività, la consacrazione al Sacro Cuore di Gesù dei soldati italiani della Prima Guerra Mondiale. Nel 1917 l'arcivescovo di Milano, il beato cardinale Andrea Carlo Ferrari, la invitò ad occuparsi delle giovani del nascente movimento femminile cattolico. Sorsero così i primi circoli della gioventù femminile di Azione Cattolica che si sarebbero diffusi anche nelle altre diocesi italiane. Nel 1918 papa Benedetto XV la nominò vicepresidente dell'Unione Donne Cattoliche Italiane. Girò per tutta l'Italia, organizzando convegni e congressi a vari livelli, ma anche settimane sociali, pellegrinaggi, corsi di cultura e formazione. Diede anche grande impulso all'attività cattolica femminile nelle Leghe Internazionali; era considerata dalle giovani come una sorella maggiore.
Il 19 novembre 1919, ad Assisi con un gruppo di amiche, avviò una nuova forma di consacrazione laicale, riconosciuta in seguito da Pio XII dopo la Provida Mater Ecclesia, dando così inizio all'Istituto Secolare delle Missionarie della Regalità di Cristo, presente in molti paesi. Su impulso dell'enciclica Maximum illud, avviò l'opera missionaria della gioventù femminile in Cina, collaborando con i vescovi francescani delle missioni.
Nel 1920 riuscì a far aprire nella Cina settentrionale un dispensario per i poveri. Con il vescovo francescano mons. Eugenio Massi favorirà la nascita di un istituto per le vocazioni religiose femminili che sboccerà in una congregazione di suore ancora oggi fiorente, le Suore Francescane Missionarie del Sacro Cuore.
Nel 1921 fa parte del gruppo dei fondatori dell'Università cattolica del Sacro Cuore, fermamente convinta di intitolarla al Sacro Cuore. Accompagna con straordinaria efficacia tutte le fasi di sviluppo dell'ateneo per i primi trent'anni contribuendo, soprattutto con l'annuale Giornata per l'Università Cattolica, a mobilitare i cattolici italiani.
Nel 1929 organizzò l'Opera della Regalità di Nostro Signore Gesù Cristo, per la diffusione nelle parrocchie della vita liturgica con spiritualità cristocentrica. Con deciso impegno avanzava nella via della santità esercitando generosamente e con perseveranza e gioia la vita cristiana, coinvolgendo molte altre persone. La sua crescita spirituale fu caratterizzata dall'adempimento della volontà di Dio e mettendo a frutto, per il bene della Chiesa, i talenti che aveva ricevuti. La sua vita spirituale e la sua azione apostolica erano curate con l'Eucaristia, la parola di Dio, la liturgia, le devozioni al Sacro Cuore e all'Immacolata. Fu un'apostola della santità aperta a tutti, compiendo i doveri quotidiani in maniera armoniosa e in mezzo a molteplici impegni.
Nel 1946 Pio XII la nominò vice-presidente generale dell'Azione Cattolica italiana; qualche anno dopo le si manifestò una grave malattia, che ella visse con fede e spirito di penitenza. Morì a Marzio (Varese) il 15 agosto 1952.
Culto
Il 17 luglio 1970 la Curia arcivescovile di Milano ha aperto il processo diocesano per la sua beatificazione, che dopo la conclusione, prosegue a Roma presso la Congregazione competente.
Il 1º giugno 2007 è stata dichiarata venerabile da papa Benedetto XVI che ha autorizzato il decreto di promulgazione delle sue virtù eroiche.[1]
Il 20 febbraio 2021 papa Francesco ha riconosciuto un miracolo avvenuto per sua intercessione, aprendo la strada alla sua beatificazione.[2] Il miracolo riguarda la guarigione di una donna di 65 anni, Alice Maggini, che a Prato il 5 maggio 1989 era stata investita da un camion mentre viaggiava in bicicletta. La forte commozione cerebrale riportata a seguito dell'incidente portò i medici a diagnosticare gravi conseguenze di tipo neurologico. In modo scientificamente inspiegabile, Alice Maggini è guarita completamente, riprendendo la sua vita in totale autonomia fino alla morte avvenuta nel 2012.[3]
Beatificazione
Sabato 30 aprile 2022, alle ore 10, nel corso di una Messa solenne celebrata nel Duomo di Milano, è stata proclamata beata, assieme a don Mario Ciceri, sacerdote diocesano. Ha presieduto la Messa, in rappresentanza di Papa Francesco, il cardinale Marcello Semeraro, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi; fra i concelebranti anche monsignor Mario Delpini, arcivescovo di Milano.
La data della memoria liturgica è stata fissata al 19 novembre, il giorno in cui avviò ad Assisi le Missionarie della regalità di Cristo nel 1919.
Note | |
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