Giovanni Volpi
Servo di Dio Giovanni Volpi Arcivescovo | |
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Servo di Dio | |
Giovanni Volpi | |
Età alla morte | 71 anni |
Nascita | Lucca 27 gennaio 1860 |
Morte | Roma 19 giugno 1931 |
Appartenenza | Arcidiocesi di Lucca |
Ordinazione presbiterale | Lucca, 3 giugno 1882 da mons. Nicola Ghilardi |
Nominato vescovo | 15 agosto 1897 da Leone XIII |
Consacrazione vescovile | Lucca, 5 settembre 1897 da mons. Nicola Ghilardi |
Elevazione ad Arcivescovo | 3 luglio 1919 |
Incarichi ricoperti | |
Collegamenti esterni | |
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Servo di Dio Giovanni Volpi (Lucca, 27 gennaio 1860; † Roma, 19 giugno 1931) è stato un arcivescovo italiano, della Diocesi di Arezzo. Fu direttore spirituale, tra le altre persone, di Santa Gemma Galgani e della beata Elena Guerra.
Biografia
La formazione e il ministero sacerdotale
Il servo di Dio Giovanni Volpi nacque in una famiglia agiata e di elevata posizione sociale. Rimasto orfano fu affidato alla cura dei nonni materni. Nel 1876 iniziò la sua preparazione alla vita ecclesiastica e, dopo gli studi nel seminario di Lucca, fu ordinato sacerdote il 3 giugno 1882.
Nel medesimo anno fu incaricato dell'insegnamento di Storia ecclesiastica nel locale Seminario; altri incarichi si aggiunsero, anche a livello diocesano, come quello di segretario alla Visita pastorale, insieme ad altri impegni personali come quello della direzione spirituale e l’organizzazione della scuola serale Matteo Civitali, a favore dei figli di artigiani, in massima parte sostenuta con il suo patrimonio familiare.
Intensa la sua attività anche a favore delle opere sociali della chiesa lucchese, con un'accentuazione fin da allora antimurriana.
Nonostante i gravosi impegni istituzionali era assiduo al confessionale. Era molto ricercato per la guida e la direzione spirituale. Nel caso della direzione di Gemma Galgani ebbe perplessità ed esitazioni di giudizio, per questo chiese anche consiglio a padre Germano Ruoppolo. Il passionista cercò di rassicurare monsignor Volpi della sincerità ed equilibrio della giovane mistica. Suggestionato anche da alcuni ecclesiastici, prevenuti contro la giovane, forte anche del parere negativo del dottor Pfanner, il prelato non sciolse mai in modo chiaro i suoi dubbi e le sue perplessità. Ciò fu origine di un amaro conflitto attorno alla giovane stimmatizzata che non si risolse mai compiutamente. Solo molti anni dopo, in occasione dei processi di canonizzazione, il vescovo ammise di essere stato troppo dubbioso e che davvero la Galgani era "un'anima privilegiata".
Per approfondire, vedi la voce Gemma Galgani |
Il ministero episcopale
A soli trentasette anni (1897) fu eletto da Leone XIII come vescovo ausiliare di Lucca. Vi rimase, accanto all'arcivescovo Nicola Ghilardi (7 marzo 1827 - 20 luglio 1904), fino alla nomina a vescovo di Arezzo, fatta da Pio X il 14 novembre 1904.
L'ingresso in Arezzo avvenne il giorno 8 settembre 1905. Sin dai primi anni si fece viva un’opposizione laicista, già radicata in città e provincia, forse per notizie venute da Lucca, e che lo seguirà per tutto il periodo di permanenza nella diocesi.
La sua attività pastorale fu intensa. Nel 1906 iniziò la prima Visita pastorale che lo tenne impegnato per tre anni e che aveva preparato con un interessante questionario inviato a tutte le parrocchie; si preoccupò della riorganizzazione del Seminario; seguì e fece sorgere organizzazioni di laici cattolici, anche a carattere sociale. Per tutto il periodo del suo episcopato in Arezzo continuò nell’impegno pastorale con visite costanti in diocesi, con omelie su temi di attualità, con lettere pastorali anche tradotte in francese, con predicazioni fatte da lui stesso o delegate ad altri, specialmente in vista di una solida formazione eucaristica del clero e dei laici.
Ebbe continui contatti con Pio X e con la sua segreteria, di cui seguiva obbedientissimo le disposizioni. Trovò forti contrasti, in parte dovuti al suo modo di agire, sia all’interno della chiesa sia da parte di elementi anticlericali. In particolare fu contrastato il suo atteggiamento verso coloro che ritenne "modernisti" e, da parte dei laicisti, il suo atteggiamento durante la guerra, chiamato da "austriacante"; vari sacerdoti ebbero a soffrire per la sua severità e alcuni di loro furono riabilitati dal successore e posti in uffici di responsabilità.
Furono le opposizioni manifestatesi nell’ambiente aretino che spinsero il papa Benedetto XV ad inviare un Visitatore apostolico e poi a decidere per la sua rimozione dalla diocesi (27 aprile 1919).
Volpi partì da Arezzo il 3 luglio del 1919. Si trasferì in seguito a Roma ove continuò la propria attività anche con incarichi offertigli dal papa Pio XI come arcivescovo titolare di Antiochia di Pisidia e canonico della basilica di Santa Maria Maggiore. Fu apprezzato confessore e consigliere spirituale.
Dopo la sua morte, per opera di sacerdoti aretini e di persone che ne avevano seguito gli indirizzi spirituali, fu iniziato il processo di beatificazione, che non è stato portato a compimento.
Le sue spoglie, dal 2003, riposano nel santuario di Santa Gemma Galgani in Lucca.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Vescovo titolare di Dionisiade | Successore: | |
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Thomas-Marie Gentili | 15 agosto 1897 - 14 novembre 1904 | Ambroise Alphonse de Wachter |
Predecessore: | Vescovo di Arezzo | Successore: | |
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Donnino Donnini | 14 novembre 1904 - 3 luglio 1919 | Emanuele Mignone |
Predecessore: | Arcivescovo titolare di Antiochia di Pisidia | Successore: | |
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Charles-François Turinaz | 3 luglio 1919 - 19 giugno 1931 | Gustavo Matteoni |
Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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