Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro

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Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro
Dioecesis Arretina-Cortonensis-Biturgensis seu Burgi Sancti Sepulchri
Chiesa latina
Arezzo-Cattedrale.JPG
vescovo Andrea Migliavacca
Sede Arezzo
Suffraganea
dell'arcidiocesi di Firenze
Regione ecclesiastica Toscana
Italy Tuscany Diocese map Arezzo-Cortona-Sansepolcro.svg
Mappa della diocesi
Nazione bandiera Italia
Vicario Fabrizio Vantini
Vescovi emeriti: Giovanni D'Ascenzi
Riccardo Fontana
Parrocchie 246
Sacerdoti 254 di cui 165 secolari e 89 regolari
1.353 battezzati per sacerdote
113 religiosi 291 religiose 25 diaconi
361.760 abitanti in 3.425 km²
343.845 battezzati (95,0%% del totale)
Eretta III secolo (diocesi di Arezzo); 1325 (diocesi di Cortona); 1515 (diocesi di Sansepolcro)
Indirizzo

Piazza del Duomo 1, 52100 Arezzo, Italia

tel. +3905754027256 fax. 0575.35.02.63 @
Collegamenti esterni
Sito ufficiale
Dati online 2020 (gc ch)
Dati dal sito web della CEI
Collegamenti interni
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La diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro (in latino: Dioecesis Arretina-Cortonensis-Biturgensis seu Burgi Sancti Sepulchri) è una sede suffraganea dell'arcidiocesi di Firenze appartenente alla regione ecclesiastica Toscana.

Sono patroni della diocesi: san Giovanni Apostolo ed Evangelista, San Donato di Arezzo, secondo vescovo della città, e Santa Margherita da Cortona.

Territorio

La diocesi comprende gran parte della provincia di Arezzo (Arezzo, Cortona, Sansepolcro, Pergine Valdarno, Sestino, Anghiari, Bibbiena, Castiglion Fiorentino, Capolona, Terranuova Bracciolini, Chiusi della Verna, Civitella in Val di Chiana, Castel Focognano, Bucine, Badia Tedalda, Marciano della Chiana, Loro Ciuffenna, Lucignano, Monterchi, Foiano della Chiana, Monte San Savino, Montevarchi, Poppi, Caprese Michelangelo, Subbiano, Pieve Santo Stefano, Ortignano Raggiolo, Talla, Laterina, San Giovanni Valdarno, Chitignano, Castiglion Fibocchi) e 4 comuni della provincia di Siena (Gaiole in Chianti, Sinalunga, Rapolano Terme, Castelnuovo Berardenga); con l'unificazione delle ex diocesi di Arezzo e Cortona il territorio attuale è tornato ad essere, approssimativamente, quello tradizionalmente appartenente all'antica diocesi di Arezzo, le cui origini sono del III o IV secolo. A questo, si è aggiunto il territorio che fino al 1986 ha costituito la diocesi di Sansepolcro, e che in precedenza apparteneva per la maggior parte alla diocesi di Città di Castello (fino al 1520) e in minor parte all'arcipretura nullius di Sestino (fino al 1778). Tra il XVI e il XVIII secolo sono stati scorporati dalla diocesi di Arezzo i territori delle diocesi di Pienza e Montepulciano e dell'abbazia territoriale di Monte Oliveto Maggiore. L'abbazia di Sant'Ellero di Galeata (nell'Appennino forlivese) fu esente da ogni giurisdizione vescovile fino al 1785, quando il Granduca Pietro Leopoldo la annesse, con le sue perinenze, alla Diocesi di Sansepolcro, il cui vescovo assunse da allora il titolo di Abate di Sant'Ellero. Col passaggio del territorio di Galeata alla Diocesi di Forlì, questo titolo è stato soppresso.

La cattedrale è il duomo di Arezzo. Sono concattedrali il duomo di Cortona e il duomo di Sansepolcro; infatti la diocesi con l'attuale denominazione è frutto dell'unificazione delle diocesi di Arezzo, di Cortona e di Sansepolcro avvenuta il 30 settembre 1986.

Fanno parte della diocesi numerosi santuari, tra cui:

Storia

La tradizione indica in San Romolo, discepolo di San Paolo e successivamente leggendario vescovo di Fiesole, il primo evangelizzatore di Arezzo.

Il primo vescovo della diocesi è San Satiro, tra la fine del III secolo e i primi anni del IV [1]. Il successore, San Donato, è patrono della città e della diocesi di Arezzo.

Durante l'episcopato del cardinale Giovanni Antonio Guadagni, papa Clemente XII concesse in perpetuo ai vescovi di Arezzo diocesi le insegne arcivescovili, il pallio e la croce astile[2]. L’ultimo vescovo ad usufruire delle insegne arcivescovili del pallio e della croce astile fu Giovanni Telesforo Cioli, nel 1986 il privilegio fu revocato.

Nel 1384, le reliquie di San Donato corsero il grave pericolo di andare perdute: il condottiero francese Enguerrand VII di Coucy, intenzionato ad aiutare Luigi I d'Angiò ad impadronirsi del Regno di Napoli, nel suo passaggio per la Toscana aveva conquistato, tra l'altro, Arezzo. Ciò ne provocò la definitiva perdita dell'indipendenza: infatti, il 5 novembre di quello stesso anno la città fu ceduta ai fiorentini per 40.000 fiorini. Non contento di ciò, Enguerrand valicò l'Appennino, recando con sé la preziosa reliquia della testa di San Donato, trafugata appunto ad Arezzo, di cui San Donato è patrono. Al suo arrivo a Forlì, il Signore di quella città Sinibaldo Ordelaffi, riscattò la reliquia, che tenne con grande venerazione fino a che essa fu restituita agli aretini[3].

Cortona, anticamente parte della diocesi di Arezzo, fu elevata a diocesi il 19 giugno 1325 da papa Giovanni XXII, come ricompensa alla fedeltà dei cortonesi, guelfi, mentre ad Arezzo, città ghibellina, si scomunicava e si deponeva il vescovo Guido Tarlati.

Il primo vescovo fu Raniero Ubertini. Altri noti vescovi di Cortona furono il cardinale Silvio Passerini (1513), Matteo Concini (1560) e Gerolamo Gaddi (1562), presenti al concilio di Trento.

La città di Sansepolcro crebbe nel territorio della diocesi di Città di Castello attorno ad un oratorio contenente una reliquia della Terrasanta attribuito a dei pellegrini del X secolo, successivamente i monaci camaldolesi costuirono un monastero, il cui abate aveva giurisdizione temporale sui territori di proprietà abbaziale. Guido di Pietramala, vescovo di Arezzo, fortificò la città facendone una roccaforte ghibellina, ma non vi estese mai la propria giurisdizione ecclesiastica. Infatti Sansepolcro ha fatto parte della diocesi di Città di Castello fino a quando divenne essa stessa sede vescovile, il 22 settembre 1515, per iniziativa di papa Leone X; il primo vescovo fu Galeotto Graziani, già abate camaldolese (1521-1523). Tra i vescovi più famosi si ricordano Niccolò Tornabuoni, Dionisio Bussotti, Giovanni Lorenzo Tilli, Roberto Maria Costaguti, Pompeo Ghezzi, Domenico Bornigia e Abele Conigli.

Nella cattedrale di Arezzo, oltre a San Donato, è sepolto papa Gregorio X, sempre in essa si tenne il conclave che elesse il suo successore, Innocenzo V. Nelle due concattedrali di Cortona e di Sansepolcro sono sepolti molti vescovi di queste diocesi.

Le diocesi di Arezzo, Cortona e Sansepolcro furono pienamente unite il 30 settembre 1986.

Cronotassi dei vescovi

La lista completa dei vescovi della diocesi di Arezzo è giunta fino a noi grazie al materiale dell'archivio capitolare che riporta una copia dei dittici, i quali erano tavolette di legno che, fino al X secolo, servivano a ricordare nella liturgia di Ognissanti il nome dei vescovi per cui pregare.

La sede vescovile di Arezzo, tra l'altro, non è mai restata vacante per lunghi periodi: il massimo fu 7 anni, fra il 1860 e il 1867, nel periodo iniziale dell'unità d'Italia in cui le autorità governative erano anticlericali e impedivano il libero insediamento della gerarchia ecclesiastica.

Ciò nonostante esistono pochissime diocesi di antica tradizione in cui si possa documentare una continuità altrettanto integra.

Vescovi di Arezzo

Vescovi di Cortona

Vescovi di Sansepolcro

Vescovi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro

Statistiche


Note
  1. nel decennio 270, secondo la Catholic Encyclopedia nell'anno 304
  2. Dalla Catholic Encyclopedia
  3. Cf. G. Pecci, Gli Ordelaffi, Fratelli Lega Editori, Faenza 1974, p. 135.
Fonti
fonti Diocesi di Arezzo
fonti Diocesi di Cortona
fonti Diocesi di Sansepolcro
Voci correlate
Collegamenti esterni