Giuseppe Alessandro Furietti
Giuseppe Alessandro Furietti Cardinale | |
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Età alla morte | 80 anni |
Nascita | Bergamo 23 gennaio 1683 |
Morte | Roma 14 gennaio 1764 |
Sepoltura | Chiesa dei Santi Bartolomeo e Alessandro dei Bergamaschi (Roma) |
Ordinazione presbiterale | Vedi nota[1] |
Consacrazione vescovile | mai consacrato |
Creato Cardinale |
24 settembre 1759 da Clemente XIII (vedi) |
Cardinale per | 4 anni, 3 mesi e 20 giorni |
Incarichi ricoperti | |
Collegamenti esterni | |
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Giuseppe Alessandro Furietti (Bergamo, 23 gennaio 1683; † Roma, 14 gennaio 1764) è stato un cardinale, letterato, archeologo, antiquario ed erudito italiano.
Cenni biografici
Nacque a Bergamo nella parrocchia di sant'Andrea il 23 gennaio 1685, figlio di Giovanni Furietti, patrizio di Bergamo e principe di Valenzano e di Caterina nata Terzi, pure di famiglia patrizia.
Dopo gli studi di grammatica nella sua città studiò retorica e filosofia presso il Collegio Elvetico di Milano, poi teologia e matematica presso il Collegio Borromeo di Pavia. Attorno al 1705 presso l'Università di Pavia conseguì il dottorato in utroque iure. Non vi sono dati sulla sua ordinazione sacerdotale che avvenne probabilmente a Bergamo attorno a quegli anni.
Appassionato di storia e desideroso di intraprendere la carriera ecclesiastica, nel 1709 si trasferì a Roma, lavorando presso i tribunali della Santa Sede. Nel 1710 fu ammesso in Arcadia col nome di Entesto Calameo. Fu aiutante di studio di mons. Giovanni Francesco Barbarigo, revisore della Sacra Romana Rota per la repubblica di Venezia.
Nel 1715 l'ambasciatore di Venezia Nicola Duodo e papa Clemente XI gli affidarono una delicata missione diplomatica, recarsi a Malta per ottenere dal Gran Maestro dell'Ordine di Malta i vascelli necessari a difendere dai Turchi alcuni presidi della Repubblica Veneta in Morea. Anche se gli aiuti giunsero in ritardo e la Morea venne abbandonata, il comportamento del Furietti fu apprezzato e contribuì a fargli ottenere da Innocenzo XIII il 19 gennaio 1722 l'ammissione alla Prelatura romana come referendario dei Tribunali della Segnatura Apostolica di giustizia e di grazia.
Nel 1725 venne nominato luogotenente civile del cardinale vicario e l'8 ottobre 1732 ottenne da Clemente XII la luogotenenza civile dell'uditore della Camera apostolica, carica che ricoprì fino al 1743. Benedetto XIV in quell'anno lo promosse alla segreteria della Sacra Congregazione del concilio a cui, in seguito, si aggiunse anche quella della Residenza dei vescovi, cariche che mantenne fino alla sua elevazione alla porpora sedici anni dopo.
Cardinalato
Fu creato cardinale nel concistoro del 24 settembre 1759 e il 27 settembre di quell'anno ricevette la berretta rossa e il titolo di cardinale presbitero dei Santi Quirico e Giulitta. Venne subito assegnato alle congregazioni del Concilio, delle Immunità, della Disciplina regolare e della Segnatura di grazia, dichiarato protettore della Chiesa e nazione bergamasca e della collegiata e capitolo di Argenta.
Morte
Morì a Roma il 14 gennaio 1764. I funerali si tennero nella chiesa di santa Maria sopra Minerva e fu seppellito nella chiesa della nazione bergamasca a Roma.
La sua ricca biblioteca fu lasciata in eredità alla città di Bergamo con la clausola che fosse aperta al pubblico. Il lascito, costituito da 1363 volumi e dai manoscritti del Furietti, costituì il primo nucleo della Civica Biblioteca Angelo Mai di Bergamo.[2]
Opere
Furietti fu anche archeologo e letterato. Esordì con l'edizione delle opere di Gasparino e Guiniforte Barzizza (Roma 1723), due importanti umanisti del XV secolo suoi conterranei, opere alle quali il Furietti fornì una dotta prefazione e una biografia di Gasparino, che gli valse gli elogi del grande sorico Ludovico Antonio Muratori. Essendo poi sorta una questione di precedenza fra i votanti della Segnatura di grazia e quelli della Segnatura di giustizia, egli, membro dei primi, ne difese in giudizio i diritti con due orazioni a stampa, Alla santità di n.s. papa Benedetto XIV, Memoriale per li votanti di segreteria di grazia contro li votanti di segreteria di giustizia, Roma, 1742 e il Memoriale di replica... (ibid. 1743). La causa ebbe molta risonanza e, quando la vittoria arrise alle tesi del Furietti, egli ne ricavò ulteriore prestigio. Qualche anno dopo pubblicò Marci Publii Fontanae Bergomatis vita (Bergamo 1752), biografia in bel latino classicheggiante di un poeta bergamasco del XVI secolo, usata come prefazione all'edizione delle poesie di quello curata dall'abate Pierantonio Serassi, anch'egli bergamasco, noto studioso del Torquato Tasso, che sarà suo collaboratore e dal 1759 suo segretario. Per questo egli cominciò in quel periodo a raccogliere lettere di Maurizio Cattaneo, che fu precettore del Tasso, lavoro che non completò mai ma che venne adoperato dal Serassi per la sua Vita dell'autore della Gerusalemme liberata.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Segretario della Congregazione del Concilio | Successore: | |
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Carlo Alberto Guidobono Cavalchini | 9 settembre 1743-24 settembre 1759 | Giuseppe Simonetti |
Predecessore: | Cardinale presbitero dei Santi Quirico e Giulitta | Successore: | |
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Luca Melchiore Tempi | 19 novembre 1759-14 gennaio 1764 | Antonio Lante Montefeltro Della Rovere |
Note | |
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Bibliografia | |
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- Segretari della Sacra Congregazione del concilio
- Cardinali presbiteri di San Lorenzo in Panisperna
- Concistoro 24 settembre 1759
- Cardinali italiani del XVIII secolo
- Italiani del XVIII secolo
- Cardinali del XVIII secolo
- Cardinali per nome
- Presbiteri italiani
- Presbiteri del XVIII secolo
- Presbiteri per nome
- Cardinali creati da Clemente XIII
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- Morti il 14 gennaio