Congregazione della disciplina regolare

Da Cathopedia, l'enciclopedia cattolica.
100%Decrease text sizeStandard text sizeIncrease text size
Share/Save/Bookmark
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Congregazione della disciplina regolare
Congregatio super disciplina regularium
Responsabile quanto a regime, disciplina, studi, beni, diritti, privilegi o soppressone di conventi e monasteri, degli Ordini e Congregazioni religiose, sia maschili sia femminili in Italia.
Eretto: 4 agosto 1698 da papa Innocenzo XII
Soppresso: 26 maggio 1906 da papa Pio X
Nuovo nome: {{{nuovo nome}}},
Nuovo nome: {{{nuovo nome1}}},
Successori
Congregazione dei Vescovi e Regolari

Santa Sede · Chiesa cattolica
elenco dicasteri della Curia Romana

La Congregazione della disciplina regolare, in latino Congregatio super disciplina regularium, era una sacra congregazione della Curia romana, oggi soppressa. Era nota anche come Congregazione della disciplina dei regolari.

Storia

La Congregazione della disciplina dei regolari trae la sua origine dalla Congregazione sopra lo stato dei regolari istituita da papa Innocenzo X nel 1649 per la riforma o la soppressione dei monasteri, abbazie e dei conventi in Italia. Fu confermata e riorganizzata da papa Clemente IX con la costituzione apostolica Iniuncti dell'11 aprile 1668[1].

Nel 1695 papa Innocenzo XII eresse una speciale commissione di cardinali che vegliassero all'applicazione della costituzione Sanctissimus in Christo Pater del 18 luglio, con la quale il pontefice ordinava a ogni ordine religioso una più stretta osservanza delle regole proprie e una più attenta preparazione dei giovani nei noviziati.

Il 4 agosto 1698, con la costituzione Debitum pastoralis, lo stesso pontefice soppresse la Congregazione sopra lo stato dei regolari e dette un carattere permanente alla commissione da lui istituita nel 1695, trasformandola in sacra congregazione denominata Congregazione della disciplina dei regolari. Primo prefetto della nuova istituzione fu il cardinale Giuseppe Renato Imperiali. Competenze principali della Congregazione erano quelle di vegliare sulla riforma della disciplina nei conventi, monasteri e abbazie dei religiosi e sull'organizzazione dei noviziati e delle regole sulla vita comunitaria. Altre competenze relative ai rapporti tra gli ordini religiosi e i vescovi furono trasferite o confermate alla Congregazione dei Vescovi e Regolari.

Sorsero inevitabilmente dei conflitti di giurisdizione e di competenze fra le due istituzioni (Congregazione della disciplina dei regolari e Congregazione dei vescovi e regolari), che inutilmente papa Pio VI cercò di regolare con il breve Singulari providentia del 5 gennaio 1790.

La Congregazione della disciplina dei regolari vide le sue competenze ulteriormente ridotte con la nascita, nel 1846, della Congregazione sullo stato degli ordini regolari (de statu regularium ordinum), voluta da papa Pio IX e annunciata a tutti i superiori religiosi con l'enciclica Ubi Primum del 17 giugno 1847.

Visto il persistere delle difficoltà fra i vari dicasteri che vantavano competenze sulla vita e lo stato dei religiosi, che provocò nel 1833 un ulteriore intervento del cardinale Segretario di Stato Tommaso Bernetti, che dispose in 40 articoli la separazione netta delle rispettive attribuzioni, il 12 marzo 1856, dopo la morte del prefetto Ambrogio Bianchi, Pio IX stabilì che il prefetto della Congregazione dei vescovi e regolari ricoprisse anche l'incarico di prefetto della Congregazione della disciplina dei regolari. La medesima disposizione fu decisa dopo le dimissioni del segretario Frédéric de Falloux du Coudray nel 1877, il cui ufficio fu assegnato al segretario della Congregazione dei vescovi e regolari.

La Congregazione, unitamente a quella sullo stato degli ordini regolari, fu soppressa da papa Pio X il 26 maggio 1906 con il motu proprio Sacrae Congregationi e le sue competenze attribuite alla Congregazione dei vescovi e regolari.

Elenco dei prefetti

Elenco dei segretari

Note
  1. Emanuele Boaga La soppressione innocenziana dei piccoli conventi in Italia p. 30 online
Bibliografia