Legato pontificio
Il legato pontificio, ossia il "Legato del Romano Pontefice", è un inviato del papa, suo stabile rappresentante presso le chiese locali oppure presso le autorità statali, in qualità di rappresentante o di diplomatico, in virtù della Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche (1850).
In altri casi indica un "Delegato" o "Osservatore" incaricato di una "Missione pontificia" presso conferenze o congressi.
Quando viene ufficialmente accreditato presso un governo statale prende il nome di nunzio apostolico.
Quando è inviato presso le Chiese particolari, il suo compito è di informare la Santa Sede delle condizioni delle chiese locali e di assistere il vescovo e la conferenza episcopale del luogo, nel rispetto delle loro potestà.
Storia
L'ufficio esiste fin dalle origini del pontificato: i legati pontifici erano inviati ai concilii, già nel V secolo. Prima della loro elezione al pontificato furono legati pontifici dei loro predecessori sant'Ilario (al Concilio di Efeso del 431), e san Gregorio Magno (a Costantinopoli tra il 579 e il 586).
Nello Stato Pontificio
Coll'allontanarsi della grande autorità pontificia, il governo debole e trascurato dei legati aveva offerto il destro ai municipi di costituirsi in corpi politici quasi indipendenti, e ai signori, dove il potere era stato usurpato al comune, di elevarsi a tiranni irresponsabili.
Fu per merito dell'azione di un grande legato di origine spagnola, Egidio Albornoz, che la Santa Sede riuscì a ricostituire l'unità dello Stato Pontificio. L'Albornoz trattò le città tenute da un Signore pari ai comuni liberi, e li sottomise tutti alla potestà del rettore provinciale[1].
Il legato, nominato a beneplacito del sovrano e con poteri vastissimi e non limitati dalle bolle, a volte riceveva autorità su più province, a volte prendeva semplicemente il posto del rettore. Nella scelta dei Legati, i papi si servirono per molto tempo di congiunti ("cardinal nepote") e, se il papa era straniero, di compatrioti. Il mandato di governo è prefissato in un triennio rinnovabile, sulla base di un principio di rotazione delle cariche, come parte del cursus honorum.
Al ritorno dei pontefice a Roma, l'autorità suprema di un unico legato scomparve in breve tempo. La prassi cambiò: si nominarono legati solo nelle grandi città, e i delegati delle città minori e capoluoghi presero il posto dei rettori.
All'inizio del XV secolo il pontefice decise di affidare tutte le cinque grandi province pontificie a cardinali Legati. Nel 1440 il processo di sostituzione fu concluso. Nel secolo seguente Stato Pontificio fu spartito amministrativamente in Legazioni e Delegazioni.
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