Malatesta Baglioni
Malatesta Baglioni Vescovo | |
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Età alla morte | 67 anni |
Nascita | Perugia 1º gennaio 1581 |
Morte | Assisi 11 febbraio 1648 |
Ordinazione presbiterale | 1612 |
Nominato vescovo | 16 luglio 1612 |
Consacrazione vescovile | 25 luglio 1612 dal card. Pier Paolo Crescenzi |
Incarichi ricoperti |
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Malatesta Baglioni (Perugia, 1º gennaio 1581; † Assisi, 11 febbraio 1648) è stato un vescovo e nunzio apostolico italiano.
Cenni biografici
Nacque a Perugia il 1º gennaio 1581, secondogenito di Gianpaolo Baglioni.
Intraprese gli studi giuridici presso l'università di Padova, dove si laureò. Fu membro fondatore nel 1599 della Accademia dei Ricovrati assieme a Galileo Galilei, con cui il Baglioni intrattenne sempre amichevoli rapporti.
Come cadetto della famiglia fu avviato alla carriera curiale. Dal 1605 fu a Roma come segretario di Pier Paolo Crescenzi divenuto cardinale nel 1611. Dal pontefice Leone XI, nei pochi giorni di quel pontificato, ottenne la nomina a referendario apostolico.
Nel luglio del 1612, sei mesi dopo aver preso gli ordini sacerdotali, venne eletto vescovo di Pesaro e il 25 luglio ricevette la consacrazione dal suo mentore cardinal Pier Paolo Crescenzi. In seguito fu nominato governatore della Marca anconitana.
Nel 1634 fu inviato nunzio presso l'Imperatore. A Vienna si trovò a tenere le fila dei difficili rapporti venutisi a creare tra la politica di Urbano VIII e del cardinale nipote Francesco Barberini e quella dell'impero, durante il complesso duello diplomatico europeo della guerra dei Trent'anni.
La decisione di Ferdinando II d'Asburgo di accogliere le esigenze spagnole non fu ostacolata dalla Santa Sede, che aveva cercato di portare nel suo campo i gesuiti e in particolare il confessore dell'Imperatore Pietro Guglielmo Lamormain. Aveva fatto quindi richiamare nel 1628 Carlo Carafa, non gradito al Lamormain, sostituito da Giovanni Battista Pallotta. Ma anche negli anni successivi Ferdinando II rifiutò qualsiasi intervento della Santa Sede negli avvenimenti secolari. Anche l'Editto di restituzione del 1629 fu siglato senza particolari interventi della diplomazia vaticana. Erano irreparabilmente finiti tempi in cui il nunzio Carafa si trovava quasi sempre a fianco dell'Imperatore. I suoi successori Pallotta, Rocci e Baglioni, ebbero grosse difficoltà a far sentire la voce della Curia romana presso l'Imperatore.[1]
Il Baglioni espresse immediatamente la protesta del pontefice per le trattative iniziate dopo la vittoria imperiale di Nördlingen tra Ferdinando II e l'elettore di Sassonia Giovanni Giorgio I, che prevedevano un'attenuazione delle clausole antiprotestanti dell'editto di restituzione di Ratisbona, specie per quel che concerneva il reservatum ecclesiasticum. Per decidere quanto fossero lecite le concessioni alla Sassonia, l'Imperatore formò una commissione di ventitré teologi che, riunitisi il 5 febbraio 1635, stabilirono che le concessioni erano in linea di massima lecite e senza tenere in nessuna considerazione le richieste del nunzio. Si decise quindi di continuare le trattative. Salvo alcune modifiche sui punti già concordati, nonostante l'opposizione del nunzio, portarono alla pace di Praga siglata il 20 maggio 1635. Pace chiaramente non vista di buon occhio da Urbano VIII.
Nei tre anni successivi furono vani i tentativi del nunzio di evitare la rottura tra la Francia da una parte e l'Impero e la Spagna dall'altra. Unica nota positiva del suo mandato fu il sostegno del nunzio all'imperatore nella dieta imperiale di Ratisbona del settembre 1636 dove si approvò la nomina a re dei Romani del figlio di Ferdinando II, che l'anno successivo prese il nome di Ferdinando III.
Richiamato a Roma nel 1638 ottenne il 16 settembre 1641 il trasferimento alla diocesi di Assisi. Nella sua sede vescovile morì l'11 febbraio 1648 e con lui si estingueva il ramo principale della nobile famiglia perugina. I suoi titoli e i residui beni vennero fatti propri dalla Camera apostolica.
Genealogia episcopale
Successione degli incarichi
Predecessore: | Vescovo di Pesaro | Successore: | |
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Bartolomeo Giorgi (Ch), O.F.M. | 16 luglio 1612 - 16 settembre 1641 | Giovanni Francesco Passionei (Ch) |
Predecessore: | Nunzio apostolico presso l'Imperatore | Successore: | |
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Ciriaco Rocci | 8 giugno 1634 - 8 agosto 1639 | Gaspare Mattei |
Predecessore: | Vescovo di Assisi | Successore: | |
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Tegrimo Tegrimi | 16 settembre 1641 - 11 febbraio 1648 | Sede vacante (1648-1653) |
Note | |
Bibliografia | |
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- Vescovi di Pesaro
- Nunzi apostolici per il Sacro Romano Impero
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