Diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino

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Diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino
Dioecesis Assisiensis-Nucerina-Tadinensis
Chiesa latina

Assisi San Rufino BW 5.JPG
arcivescovo (titolo personale) Domenico Sorrentino
Sede Assisi

sede vacante
Assisi

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Suffraganea dell'Arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve
Regione ecclesiastica Umbria
Nazione bandiera Italia
diocesi suffraganee
Coadiutore
Vicario Jean-Claude Hazoumè Kossi Anani
Provicario
generale
Ausiliari

Cariche emerite:

Parrocchie 63
Sacerdoti

205 di cui 62 secolari e 143 regolari
413 battezzati per sacerdote

216 religiosi 425 religiose 14 diaconi
89.300 abitanti in 722 km²
84.800 battezzati (95,0% del totale)
Eretta III secolo
Rito romano
Cattedrale {{{cattedrale}}}
Concattedrale {{{concattedrale}}}
Santi patroni
Indirizzo
Piazza del Vescovado 3
06081 Assisi [Perugia], Italia
tel. +39 075 812483 fax. +39 075 8198805 @

43°04′13″N 12°36′52″E / 43.070274, 12.614422 Curia vescovile
Coordinate geografiche
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Collegamenti esterni

Sito ufficiale

Dati online 2016 (gc ch )

Dati dal sito web della CEI
Chiesa cattolica in Italia
Tutte le diocesi della Chiesa cattolica

La diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino (in latino Dioecesis Assisiensis-Nucerina-Tadinensis) è una sede della Chiesa cattolica suffraganea dell'arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve appartenente alla regione ecclesiastica Umbria. Nel 2011 contava 75.680 battezzati su 80.090 abitanti. È attualmente retta dall'arcivescovo (titolo personale) Domenico Sorrentino.

Territorio

La diocesi comprende i comuni di Assisi, Bastia Umbra, Bettona, Cannara, Fossato di Vico, Gualdo Tadino, Nocera Umbra, Sigillo e Valfabbrica.

Sede vescovile è la città di Assisi, dove si trova la Cattedrale di San Rufino. A Nocera Umbra sorge la concattedrale di Santa Maria Assunta, a Gualdo Tadino la concattedrale di San Benedetto.

Il territorio è suddiviso in 63 parrocchie, raggruppate in 5 vicariati foranei.

Assisi è celebre per essere la città natale di San Francesco e Santa Chiara; tutti i luoghi a loro legati sono stati preservati o trasformati in santuari. Tra questi la Basilica di Santa Maria degli Angeli, fatta costruire nel XVI secolo per contenere e preservare la Porziuncola, prima sede dell'ordine francescano e luogo della morte di Francesco. I resti del santo sono ora custoditi nella Basilica di San Francesco, la cui prima pietra fu posta il 25 luglio 1228 da papa Gregorio IX e consacrata da papa Innocenzo IV; la basilica è costituita da tre santuari sovrapposti ed è una delle prime chiese gotiche in Italia.

Altre chiese della diocesi di Assisi sono:

Storia

Dall'antichità al Medioevo

Per Assisi, città romana, non disponiamo di fonti letterarie che consentano di fissare con certezza l'istituzione della Diocesi, né forniscono dati certi sul primo vescovo san Rufino, martirizzato nel 238 - 239; gli successe San Vittorino: anche questi, così come il suo immediato successore, San Sabino, morì martire.

Con la caduta dell'Impero Romano il vescovo di Assisi assunse la supremazia sulla città, che si protrasse anche durante lo stanziamento dei Goti, i quali durante la guerra greco-gotica, nel 547, inviarono il vescovo Avenzio in qualità di ambasciatore a Costantinopoli presso Giustiniano. Documentato con certezza è il vescovo Aquilino, che partecipò al concilio romano presieduto dal papa Martino I nel 649, quando il predominio dei Longobardi si era ormai affermato sulla città con il potente Ducato di Spoleto.

Il vescovo Ugo (1036 - 1050) trasferì la cattedrale nella chiesa di San Rufino, da lui stesso fatta costruire nel luogo in cui erano venerati dal V secolo le spoglie del santo.

Guido I (1197 - 1210?) fu particolarmente vicino a San Francesco nel periodo della sua conversione (1206) e ne favorì nel 1210 la visita al papa Innocenzo III, grazie alla sua amicizia con il pontefice, dal quale ottenne anche un privilegio di conferma di beni e diritti, dal quale si desume che il territorio diocesano comprendeva già gli attuali comuni di Assisi, Bastia Umbra, Cannara, Bettona e Valfabbrica. Il vescovo Guido II (1212 - 1228), cercando di ridare nuovo slancio alle istituzioni diocesane, entrò in forte scontro con il Podestà del Comune, che si risolse solo grazie all'azione mediatrice di Francesco, che trascorreva gli ultimi giorni di vita (1226) nel palazzo episcopale presso Santa Maria Maggiore. La successiva storia della Diocesi è segnata fortemente dalla presenza dell'Ordine francescano, tantochè furono nominati alla sua guida vari vescovi-frati.

Alla seconda metà del XIII si hanno le prime notizie sulle parrocchie urbane, mentre agli inizi del XIV secolo nascono le confraternite laicali, in particolare i disciplinati, che istituirono importanti enti assistenziali per i poveri ed i pellegrini. In questo periodo e per tutto il XV secolo la carica episcopale divenne prerogativa di alcune famiglie nobiliari sia perugine (Michelotti e Baglioni), sia assisane (De Nepis).

L'età moderna

Nella sua visita pastorale del 1573 il vescovo Pietro Camaiani evidenziò un forte degrado religioso e culturale del clero. L'attuazione delle nuove normative emanate dal concilio di Trento fu portata avanti dal vescovo Filippo Geri (1564 - 1575), che nel 1569 avviò la costruzione della Basilica di Santa Maria degli Angeli, mentre Marcello Crescenzi (1591 - 1630) ristrutturò il Vescovado. Il vescovo Tegrimo Tegrimi (1630 - 1641) istituì il seminario diocesano. Così come nel Medioevo la forte presenza dell'Ordine dei Frati Minori aveva di fatto scoraggiato l'insediamento di altri ordini mendicanti, in età moderna le congregazioni religiose postridentine rinunciarono a stabilirsi nella Diocesi.

Nella seconda metà del XVII secolo, la Diocesi fu guidata da due cardinali Paolo Emilio Rondanini (1653 - 1668) e Francesco Nerli il Giovane (1685 - 1689). Nel frattempo, essendo le confraternite laicali particolarmente degradate sul piano spirituale, il vescovo Ottavio Ringhieri (1736 - 1755) ne ridusse il numero e passò i beni, di quelle sopresse, al seminario diocesano. Inoltre, procedette ad una rigida riforma della vita regolare e dell'insegnamento, cercando così di neutralizzare le sollecitazioni anticlericali che provenivano dal nascente illuminismo.

L'età contemporanea

Nel 1796 l'esercito napoleonico entra in Assisi, costringendo la popolazione a fornire denaro e provviste agli invasori. Le confraternite e gli ordini religiosi contemplativi furono soppressi. Nel 1810, il vescovo Francesco Maria Giampè (1796 - 1827), poiché si era rifiutato di prestare giuramento di fedeltà a Napoleone, fu esiliato in Corsica. Il suo esempio venne seguito da quasi tutto il clero diocesano. Con la Restaurazione il vescovo fece ritorno in città, accolto con grande esultanza da gran parte degli assisani. I terremoti del 1832 e del 1854 causarono molti danni a varie chiese e monasteri del territorio diocesano. Nel 1860 con l'Unità d'Italia, varie istituzioni religiose e assistenziali furono depauperate dei propri beni, incamerati nel 1866 dal demanio, grazie alla legge Pepoli, e poi redistribuiti in gran parte tra le famiglie della borghesia locale.

Nel Novecento la Chiesa assisana fu fortemnte tormentata dallo scontro determinatosi con il diffondersi del modernismo. In particolare i vescovi che si avvicendarono nel primo quarto del XX secolo furono molto intransigenti verso le nuove dottrine religiose.

La storia novecentesca della Diocesi è comunque dominata dalla figura del vescovo Giuseppe Placido Nicolini (1928 - 1973), monaco benedettino, che si adoperò per la proclamazione di San Francesco d'Assisi a patrono d'Italia (1939) e salvò la vita a centinaia di ebrei, durante la Seconda Guerra Mondiale, nascondendoli nelle clausure dei monasteri; per la sua azione eroica è riconosciuto tra i giusti tra le nazioni a Yad Vashem.[1] Durante il suo episcopato ebbe luogo la visita ad Assisi di Giovanni XXIII (4 ottobre 1962), la prima di un papa fuori da Roma dopo il 1870.

La Diocesi di Nocera Umbra e Gualdo Tadino

La Diocesi di Nocera Umbra e Gualdo Tadino risale al V secolo, ma la diffusione del Cristianesimo in questo territorio era stata già operata nel III secolo da personaggi come San Feliciano (morto nel 251) e da predicatori che percorrevano la Via Flaminia per raggiungere Roma. Dalla seconda metà del VI secolo si era qui stabilita l'egemonia politica e militare dei longobardi; questo dominio determinò momenti fortemente dolorosi e drammatici per il territorio.

Fondamentale il ruolo avuto nella storia della Diocesi dal vescovo San Facondino, morto nell’anno 607. Alcuni vescovi di Nocera parteciparono a concili romani e fecero parte di importanti delegazioni imperiali in età carolingia. Nel XII - XIII secolo, Nocera estese la propria giurisdizione ai territori circostanti della fascia occidentale dell'Appennino. Tra tutti i vescovi della Diocesi emerge nell'età comunale la figura di Anselmo (1156 - 1201), che fu contemporaneamente vescovo di Foligno e di Nocera Umbra per sua lealtà al papa Alessandro III contro l'antipapa Vittore IV. Ancora più rilevante il vescovo San Rinaldo (1213 - 1217), conte di Nocera e poi monaco di Fonte Avellana, che favorì la diffusione del francescanesimo nella Diocesi. Durante la guerra tra l'imperatore Federico Il di Svevia e il papato la città subì vari saccheggi e distruzioni da parte delle truppe imperiali. Promotore del risveglio religioso e culturale della Diocesi fu il Beato Filippo, che fu vescovo dal 1254 al 1284.

Nel XV e XVI secolo la Diocesi di Nocera fu guidata da notevoli letterati umanisti, come Giacomo Minutoli (1472 - 1476), Varino Favorino (1514 -1537) e Angelo Colocci (1537 - 1545).

In età moderna emersero le figure di vescovi come Virgilio Florenzi (1605 - 1644) e dell'assisano Francesco Piervissani (1800 - 1848).

Il 2 gennaio 1915 la diocesi di Nocera Umbra assunse il nome di diocesi di Nocera Umbra-Gualdo Tadino.

La Diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino

Il 15 agosto 1972 le tre diocesi, fino ad allora immediatamente soggette alla Santa Sede, entrarono a far parte della provincia ecclesiastica dell'arcidiocesi di Perugia (oggi arcidiocesi di Perugia-Città della Pieve).

Il 30 settembre 1986 alla Diocesi di Assisi è stata unita quella di Nocera Umbra e Gualdo Tadino.

La vocazione universale di Assisi e della Diocesi si consacra durante l'episcopato di Sergio Goretti (1981 - 2005), grazie al papa Giovanni Paolo II, che la visitò per ben sei volte. Inoltre, il 26 ottobre 1986 e il 24 gennaio 2002 vi celebrò gli incontri con i rappresentanti delle religioni del mondo.

Cronotassi dei vescovi

Vescovi di Assisi

Vescovi di Nocera

Vescovi di Tadinum

Vescovi di Nocera e Gualdo

Vescovi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino

Statistiche

La diocesi al termine dell'anno 2015 su una popolazione di 86.850 persone contava 82.120 battezzati, corrispondenti al 94,5% del totale.

Note
  1. Susan Zuccotti, Il Vaticano e l'Olocausto in Italia, Mondadori, Milano, 2001 URL consultato il 03-12-2018
Fonti


Fonti per la Diocesi di Assisi
Fonti per la Diocesi di Nocera e di Tadinum
Voci correlate
Collegamenti esterni