Memoriale dell'Olocausto in Gerusalemme
Il museo Yad Vashem (Ebraico: יד ושם) è il principale luogo Memoriale dell'Olocausto in Gerusalemme, luogo dove si celebrano le principali cerimonie dello Stato d'Israele, dedicate a commemorare le vittime ebree della Shoah. Il museo è stato fondato nel 1953 grazie alla Legge del Memoriale approvata dalla Knesset, il parlamento Israeliano.
Struttura del museo
Il nome del museo, che significa "un memoriale e un nome", viene dal libro di Isaia Is 56,5 , dove Dio dice, "concederò nella mia casa e dentro le mie mura un posto e un nome ... darò loro un nome eterno che non sarà mai cancellato".
Il museo è composto da una sala memoriale, un museo storico, una galleria d'arte, una Sala dei Nomi, un archivio, "la valle delle comunità perdute" ed un centro educativo. Presso il museo esiste un Giardino dei Giusti, dove vengono onorati i Giusti tra le nazioni che, spesso a rischio della propria vita, salvarono degli ebrei dallo sterminio.
Un piccolo giardino ed una targa sul pavimento del museo, inoltre, sono dedicati ai cittadini di Le Chambon-sur-Lignon, località della Francia, che durante la Seconda guerra mondiale resero la propria cittadina un rifugio per gli ebrei in fuga dal Nazismo
Riconoscimento di Giusto tra le nazioni
Dal 1964 al 2009 presso lo Yad Vashem risultano registrati 468 giusti tra le nazioni di cittadinanza italiana.
Laici
- la professoressa Maria Amendola,
- Carlo Angela, medico e antifascista piemontese (padre di Piero Angela) nascose nella sua clinica di San Maurizio Canavese numerosi ebrei e antifascisti, facendoli passare per malati. La sua azione è rimasta sconosciuta per mezzo secolo, fino a quando uno degli ebrei salvati da lui, Renzo Segre, l'ha raccontata nel libro Venti mesi (Sellerio, 1995).
- Giacomo Bassi, segretario comunale in Lombardia, nascose una famiglia salvandola dalla deportazione.
- Odoardo Focherini, assicuratore di Carpi, con l'aiuto di don Dante Sala mise in piedi un'organizzazione di salvataggio degli ebrei. Catturato dai nazisti e deportato, morì nel campo di concentramento di Hersbruck presso Flossenburg.
- Giovanni Palatucci, questore di Fiume (in Croazia), dove egli aiutò gli ebrei dopo le leggi razziali fasciste del 1938 riuscendo a salvare oltre 5000 vite durante la guerra, fino all'arresto da parte dei nazisti: morì in campo di concentramento a Dachau. La Chiesa cattolica lo ha proclamato beato.
- Giorgio Perlasca, commerciante padovano residente a Budapest, contribuì a salvare numerosi ebrei a spacciandosi per un diplomatico spagnolo. Sulla sua storia il giornalista Enrico Deaglio ha scritto il libro La banalità del bene (ISBN 8807812339), da cui è stato tratto il film per la televisione Perlasca - Un eroe italiano.
Pastori evangelici
- il pastore Daniele Cupertino, sua moglie Teresa Morelli,
Presbiteri cattolici
- don Vincenzo Fagiolo (poi cardinale) e don Pietro Palazzini (poi cardinale) collaborarono a Roma per salvare molti ebrei.
- don Arrigo Beccari e il dottor Giuseppe Moreali nascosero un centinaio di bambini presso Nonantola. Furono i primi italiani registrati fra i Giusti. Dalla loro storia venne tratto il film Arrivederci Ragazzi.
- don Michele Carlotto dalle valli del Pasubio fece scappare in Svizzera una quarantina di ebrei slavi lì confinati.
- il vescovo di Assisi, monsignor Giuseppe Placido Nicolini, don Aldo Brunacci e padre Rufino Nicacci nascosero trecento ebrei nelle clausure dei conventi.
- don Arturo Paoli salvò una coppia di ebrei a Lucca.
- don Francesco Repetto, presbitero,
- don Raimondo Viale, presbitero
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