Odoardo Cibo
Odoardo Cibo Patriarca | |
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Ritratto di Odoardo Cibo; Lucerna, convento dei Cappuccini, Galleria dei nunzi | |
Età alla morte | 85 anni |
Nascita | Genova 6 dicembre 1619 |
Morte | Massa Carrara 6 febbraio 1705 |
Sepoltura | Cattedrale dei Santi Pietro e Francesco |
Nominato vescovo | 28 luglio 1670 |
Consacrazione vescovile | 1670 |
Elevazione a Patriarca | 13 ottobre 1689 |
Incarichi ricoperti | |
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Odoardo Cibo anche Cybo o Cybo Malaspina (Genova, 6 dicembre 1619; † Massa Carrara, 6 febbraio 1705) è stato un arcivescovo, patriarca e nunzio apostolico italiano.
Cenni biografici
Nacque a Genova, sestogenito di quattordici figli di Carlo I Cibo Malaspina, duca di Massa e principe di Carrara, e di Brigida nata Spinola. La famiglia aveva dato alla Chiesa molti prelati, cardinali e il pontefice Innocenzo VIII.
Come i suoi fratelli maggiori Alderano e Lorenzo (Ch) fu avviato alla carriera ecclesiastica. Dopo il dottorato in utroque iure ottenuto presso l'università di Pisa, fu a Roma dove prese servizio presso la Curia romana. Sotto Alessandro VII e Clemente IX fu prefetto e governatore di molte città pontificie. Fu pure al seguito del fratello maggiore Alderano, già cardinale dal 1645 all'età di trentadue anni, e legato pontificio di Ferrara e di Romagna.
In vista della sua nomina a nunzio, il 28 luglio 1670 fu nominato arcivescovo In partibus infidelium di Seleucia di Isauria. Non si hanno dati sulla sua consacrazione presbiterale e vescovile. Il 1° agosto seguente accettò la nomina a nunzio in Svizzera, sede tra le più disagevoli e faticose e di secondaria importanza. Fu presso i cantoni confederati cattolici per nove anni fino al 18 ottobre 1679, quando venne sostituito da mons. Giacomo Cantelmo.
Nel 1674 visitò il Vallese, dove il 30 novembre consacrò il vescovo Adrian V von Riedmatten,[1] eletto vescovo e conte del Vallese nel 1672. Svolse un ruolo di mediazione nella annosa controversia giudiziaria che oppose il capitolo della cattedrale san Nicola di Friburgo a Jean-Baptiste de Strambino,[2] vescovo di Losanna, nominato a Roma da papa Alessandro VII, che nel 1663 aveva preso possesso della diocesi stabilendosi a Friburgo.
L'approvazione delle rivendicazioni giuridiche del vescovo da parte di una speciale congregazione romana nel 1675, contro la volontà del capitolo e del governo friburghese, restò però lettera morta. Nel 1674 Cibo si oppose alla soppressione del collegio gesuitico a Bellinzona. Nel 1676 il fratello cardinal Alderano divenne Segretario di Stato, nonostante ciò il Cibo non chiese di essere sostituito che tre anni dopo, rientrando così a Roma nell'ottobre del 1679. Nel gennaio dell'anno seguente fu nominato segretario della Congregazione de Propaganda Fide, carica che ricoprì per quindici anni, sino all'agosto del 1695.
Il segretariato della Congregazione comportava importanti e delicati incarichi come l'invio di procuratori o visitatori che rendessero conto dello stato delle missioni e mantenessero i rapporti con i collegi e i seminari sparsi in tutto il mondo. Altro incarico era la pubblicazione da parte della tipografia della Congregazione di tutte le opere necessarie alla conservazione e alla propaganda della Fede e naturalmente la gestione finanziaria. Cibo sostenne la vecchia richiesta dei missionari in Cina, rinnovata nel 1685, di adottare la lingua cinese nella celebrazione della messa e nelle altre preghiere. Ne presentò una sua istanza al pontefice che tuttavia, dopo vari indugi, la respinse.
Con l'elezione al soglio pontificio di papa Alessandro VIII, eletto anche grazie all'appoggio dato dal fratello Alderano, Odoardo fu elevato a patriarca di Costantinopoli il 13 ottobre del 1689. Nel 1698 il Cibo tenne i sinodi di Velletri e di Ostia, voluti dal fratello, che era titolare di tali diocesi. Gli ultimi anni del soggiorno romano del Cibo videro la morte del fratello Alderano il 22 luglio 1700 e il suo ritiro definitivo da ogni carica.
Nel 1702 lasciò definitivamente Roma per ritirarsi a Massa dove morì tre anni dopo, il 6 febbraio 1705. Fu sepolto nella tomba di famiglia nel duomo dei Santi Pietro e Francesco.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Arcivescovo titolare di Seleucia di Isauria | Successore: | |
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Girolamo Grimaldi-Cavalleroni | 28 giugno 1670 - 13 ottobre 1689 | Andrea Santacroce |
Predecessore: | Nunzio apostolico per la Svizzera | Successore: | |
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Rodolfo Acquaviva d'Aragona | 11 agosto 1670 - 1679 | Giacomo Cantelmo |
Predecessore: | Patriarca titolare di Costantinopoli | Successore: | |
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Stefano Ugolini (Ch) | 13 ottobre 1689 - 6 aprile 1705 | Lodovico Pico Della Mirandola |
Note | |
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Bibliografia | |
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