Papa Innocenzo VIII
Innocenzo VIII Papa | |
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al secolo Giovanni Battista Cibò | |
Ambito ligure, Ritratto di papa Innocenzo VIII (seconda metà del XVII secolo), olio su tela[1] | |
Età alla morte | 60 anni |
Nascita | Genova 1432 |
Morte | Roma 25 luglio 1492 |
Sepoltura | Città del Vaticano, Basilica di San Pietro |
Nominato vescovo | 5 novembre 1466 da Paolo II |
Creato Cardinale |
7 maggio 1473 da Sisto IV (vedi) |
Cardinale per | 19 anni, 2 mesi e 18 giorni |
Incarichi ricoperti prima dell'elezione |
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Informazioni sul papato | |
213° vescovo di Roma | |
Elezione al pontificato |
29 agosto 1484 Conclave del 1484 |
Fine del pontificato |
25 luglio 1492 (per decesso) |
Durata del pontificato |
7 anni, 10 mesi e 27 giorni |
Predecessore | papa Sisto IV |
Successore | papa Alessandro VI |
Extra | Papa Innocenzo VIII Anni di pontificato |
Cardinali | 8 creazioni in 1 concistoro |
Proclamazioni | Santi |
Eventi | Nessun Giubileo indetto |
Collegamenti esterni | |
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Papa Innocenzo VIII, al secolo Giovanni Battista Cibò (Genova, 1432; † Roma, 25 luglio 1492) è stato il 213º vescovo di Roma e papa italiano in carica dal 1484 alla sua morte.
Biografia
Figlio di un uomo di rango senatoriale, trascorse i primi anni alla corte napoletana; successivamente si spostò a Padova e a Roma per la sua educazione. In quest'ultima città l'influenza delle sue amicizie gli fece ottenere diversi incarichi: da Papa Paolo II il vescovato di Savona e, nel 1473, la nomina a cardinale da parte di Papa Sisto IV, cui successe il 29 agosto 1484, mentre era vescovo di Molfetta.
Poco dopo la sua elezione a pontefice, indirizzò un vano richiamo alla difesa della cristianità affinché si attuasse una nuova crociata. I suoi richiami alle potenze europee contro il pericolo turco rimasero inascoltati anche perché egli fu il primo Papa a stringere rapporti con l'impero ottomano[2].
Nel 1486 Enrico VII d'Inghilterra venne da lui dichiarato detentore di diritto della corona inglese per diritto di conquista, ereditarietà e scelta popolare[3].
Innocenzo, nella sua bolla papale Summis desiderantes (5 dicembre 1484), suggerì misure molto severe nei confronti di maghi e streghe in Germania; i principi da lui enunciati vennero in seguito incorporati nel Malleus Maleficarum (1487), dando così forte impulso alla persecuzione della stregoneria. Fu anche colui che nel 1487 nominò Tomás de Torquemada come grande inquisitore di Spagna e fu un grande sostenitore dell'Inquisizione spagnola; premette inoltre per una crociata contro i Valdesi, offrendo l'indulgenza plenaria a tutti coloro i quali vi si fossero impegnati. A questo scopo, nel 1488 emise una bolla apposita contro i valdesi e nominò legato Alberto Cataneo, arcidiacono di Cremona, perché intervenisse presso Carlo VIII re di Francia e Carlo II duca di Savoia, per convincerli ad approntare una spedizione armata. Nel 1487 proibì[4], con la minaccia di severe censure ecclesiastiche, la lettura delle novecento proposizioni di Pico della Mirandola: il libro che le riportava fu bruciato.
Nel 1489, il pontefice fece aggiungere sullo stemma della Città di Soriano nel Cimino (Vt) la parola "Fidelitas", per ricordare la fedeltà degli abitanti della cittadina alle falde del Monte Cimino che, con estremo coraggio e grande fedeltà verso il papato, difesero il proprio castello dall'attacco ghibellino, portato avanti nella notte dell'11 novembre dal feudatario della vicina Vignanello, Pietro Paolo Nardini, che entrato nel castello come ospite del feudatario sorianese Didaco de Carvajal, lo uccise nella notte e, salito sulla torre più alta del maniero, avvisò il suo esercito, appostato nei pressi di Soriano nel Cimino, del misfatto ormai compiuto.
Un evento importante del suo pontificato fu la caduta di Granada, nel gennaio 1492 - avvenuta non per merito suo ma di Ferdinando II d'Aragona e Isabella di Castiglia - che venne celebrata in Vaticano con grandi festeggiamenti e fece guadagnare al re di Spagna e ai suoi successori l'epiteto di "Maestà Cattolica".
Innocenzo morì il 25 luglio 1492, lasciando dietro di sé i numerosi figli avuti prima dell'elezione papale, nei confronti dei quali adottò un eccessivo nepotismo.
Nel 1488 commissionò ad Andrea Mantegna la decorazione di una cappella personale in Belvedere con le storie di San Giovanni Battista; essa venne terminata nel 1490 ma fu distrutta, durante il pontificato di Pio VI, per far spazio a quello che sarebbe stato il museo Pio-Clementino.
Nel suo breve pontificato non fu capace di esercitare uno stabile controllo su Roma e lasciò gli stati pontifici nell'anarchia, tant'è che la sua morte segnò l'inizio di un'esplosione di violenza e di disordini senza precedenti, che il suo successore riuscì ad arginare attuando la giustizia con fermezza e ristabilendo l'ordine in Roma.
Il successore di Innocenzo VIII fu Alessandro VI.
Onorificenze
Gran Maestro dell'Ordine Supremo del Cristo | |
Concistoro tenuto da Papa Innocenzo VIII
Concistoro del 9 marzo 1489
- Italia · Lorenzo Cybo de Mari, nipote di Sua Santità e arcivescovo di Benevento;† 21 dicembre 1503;
- Italia · Ardicino della Porta iuniore, vescovo di Aleria; † 4 febbraio 1493;
- Italia · Antonio Pallavicini Gentile, Datario della Dataria Apostolica e vescovo di Orense; † 10 settembre 1507;
- Francia · André d'Espinay, arcivescovo di Bordeaux; † 10 novembre 1500;
- Francia · Pierre d'Aubusson, Gran Maestro del Sovrano Militare Ordine di Malta; † 3 luglio 1503;
- Italia · Maffeo Gherardi, O.S.B. Cam., patriarca di Venezia; † 14 settembre 1492[5];
- Italia · Giovanni de' Medici, abate ordinario di Montecassino e figlio di Lorenzo il Magnifico; eletto papa con il nome di Leone X; † 1º dicembre 1521[6];
- Italia · Federico Sanseverino, amministratore apostolico di Maillezais; † 7 agosto 1516[7].
Successione degli incarichi
Predecessore: | Vescovo di Savona | Successore: | |
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Valerio Calderina | 5 novembre 1466 - 16 settembre 1472 | Pietro Gara |
Predecessore: | Vescovo di Molfetta | Successore: | |
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Leonardo Palmieri | 16 settembre 1466 - 29 agosto 1484 | Angelo Lacerti |
Predecessore: | Datario di Sua Santità | Successore: | |
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Franceco da Toledo | 26 luglio 1471 – 7 maggio 1473 | Jean de Montmirail |
Predecessore: | Cardinale presbitero di Santa Balbina | Successore: | |
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Amico Agnifili | 17 maggio 1473 - gennaio 1474 | Girolamo Basso della Rovere |
Predecessore: | Cardinale presbitero di Santa Cecilia | Successore: | |
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Niccolò Fortiguerra | gennaio 1474 - 29 agosto 1484 | Giovanni Giacomo Schiaffinati |
Predecessore: | Abate commendatario di Notre-Dame de Bonnecombe | Successore: | |
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Guillaume IV d'Estouteville | 22 gennaio 1483 - 29 agosto 1484 | Jean IV Colonna |
Predecessore: | Camerlengo del Sacro Collegio | Successore: | |
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Giovanni Arcimboldi | 5 giugno 1482 - 31 ottobre 1482 | Giovanni Arcimboldi | I |
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Giovanni Arcimboldi | 19 gennaio 1484 - 29 agosto 1484 | Giovanni Michiel | II |
Predecessore: | Papa | Successore: | |
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Papa Sisto IV | 29 agosto 1484 - 25 luglio 1492 | Papa Alessandro VI |
Note | |
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Bibliografia | |
Collegamenti esterni | |
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Voci correlate | |
- Vescovi di Savona
- Vescovi di Molfetta
- Cardinali presbiteri di Santa Balbina
- Cardinali presbiteri di Santa Cecilia
- Cardinali Camerlenghi
- Concistoro 7 maggio 1473
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