Orazio Malaspina
Orazio Malaspina Vescovo | |
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Età alla morte | circa 42 anni |
Nascita | 1540 ca. |
Morte | Parigi 27 gennaio 1582 |
Ordinazione presbiterale | in data sconosciuta |
Nominato vescovo | 8 gennaio 1582 |
Consacrazione vescovile | in data sconosciuta |
Incarichi ricoperti |
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Collegamenti esterni | |
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Orazio Malaspina (1540 ca.; † Parigi, 27 gennaio 1582) è stato un vescovo e nunzio apostolico italiano.
Cenni biografici
Era figlio primogenito di Morello, marchese di Monti in Val di Magra e della fiorentina Lucrezia o Tirinzia Strozzi-Maggi. S'ignora la data, collocabile nel secondo quarto del XVI secolo e il luogo della nascita.
Poco si sa anche della giovinezza, degli studi e dell'inizio della carriera ecclesiastica. Intrattenne stretti contatti con i vescovi della riforma Carlo Borromeo e Stanislao Osio, il quale lo ordinò sacerdote. Con decreto del settembre 1578 fu incardinato della diocesi di Luini-Sarzana. All'inizio della sua carriera diplomatica era protonotario apostolico.
La morte a Praga nell'agosto 1578 del nunzio Bartolomeo Portia, che era succeduto pochi mesi prima a Giovanni Dolfin, alla nunziatura apostolica per il Sacro Romano Impero, creò non poche difficoltà alla curia romana nella scelta del nuovo nunzio. La scelta cadde sul Malaspina completamente privo di esperienza diplomatica. La scelta potrebbe essere stata dovuta alla sua conoscenza del contesto territoriale e giuridico riguardante Borgo Val di Taro, un'area del Parmense di pertinenza della famiglia Landi, ma ambita dal duca Ottavio Farnese e di fatto il Malaspina era un vassallo dell'imperatore.
Partì da Roma in settembre dotato di istruzioni, facoltà e diverse lettere credenziali. Fece tappa a Firenze e Trento dove incontrò il cardinale Ludovico Madruzzo, fu quindi a Innsbruck e Vienna, dove visitò gli arciduchi Ernesto e Massimiliano. Il 5 ottobre giunse a Praga e il giorno seguente ottenne udienza dall'imperatore Rodolfo II d'Asburgo.
L'accento confessionale della nunziatura del Malaspina stava, come per i suoi immediati predecessori Dolfin e Portia, nel sostegno della riforma cattolica nei territori ereditari asburgici.
Nel settembre 1579 si recò a Bamberga per chiedere, invano, dal vescovo la deposizione del suo reggente in Carinzia, Hans Friedrich Hoffmann, uno dei maggiori sostenitori del protestantesimo austriaco. Il nunzio inoltre mostrò particolare cura nelle nomine dei vescovi dell'Impero con candidati cattolici adeguati (a Bamberga, Münster, Olmütz, Praga, Salisburgo) e nella formazione di sacerdoti mediante l'incremento sistematico dei seminari gestiti dai gesuiti.
Nello svolgimento delle mansioni politico-confessionali furono importanti i suoi contatti con l'arciduca Ernesto, l'ambasciatore spagnolo Juan de Borja y Aragón, ma soprattutto con la madre dell'imperatore, Maria d'Asburgo, della quale tuttavia, malgrado molteplici sforzi e la concessione di molte grazie impartite dal pontefice come incentivo, il Malaspina non poté impedire il trasferimento in Spagna nell'estate del 1581. Tale allontanamento significò una grave perdita per il partito cattolico alla corte imperiale.
Il Malaspina dovette confrontarsi con due importantissimi temi internazionali: il conflitto nelle Fiandre e la riconciliazione tra l'imperatore e il re di Polonia, Stefano Báthory.
Nella primavera del 1581 fu richiamato a Roma. Nell'istruzione del 1º aprile 1581 il cardinale Segretario di Stato Tolomeo Gallio comunicava la nomina di Ottavio Santacroce a nuovo nunzio pontificio permanente alla corte imperiale di Rodolfo II. Dopo l'arrivo del successore e un'udienza comune dal sovrano, alla fine del giugno 1581 iniziò il viaggio di ritorno in Italia. Il 3 agosto giunse a Monti. A causa dei caldi mesi estivi il Papa lo dispensò dall'immediato resoconto a Roma, che avvenne a settembre.
In ottobre il Malaspina fu incaricato da papa Gregorio XIII di recarsi alla corte francese come nunzio straordinario per scongiurare un aperto conflitto tra la Francia e la Spagna. Dopo un difficile viaggio, in uno stato di salute compromesso, arrivò a Parigi l'11 dicembre e trovò alloggio all'hôtel de Sens, residenza del nunzio ordinario Giovanni Battista Castelli. Il 28 dicembre vi fu il primo e unico incontro con Enrico III alla presenza del Castelli, seguito da un'udienza presso Caterina de' Medici. Il nunzio straordinario presentò apertamente alle rimostranze del pontefice riguardanti la tolleranza della spedizione del duca di Angiò nelle Fiandre, l'approvazione dell'alleanza tra Enrico di Navarra, il principe d'Orange ed Elisabetta d'Inghilterra, gli sforzi per istigare i Turchi ad attaccare la Spagna, l'appoggio ai ribelli portoghesi. Tutti i punti furono rigettati da Enrico III: l'ultimo faceva riferimento alle rivendicazioni di sua madre sul Portogallo.
Il Malaspina morì il 27 gennaio 1582 a Parigi, all'hôtel de Sens, in seguito alla grave malattia contratta durante il viaggio, dopo aver ottenuto l'estrema unzione dal nunzio Castelli e pochi giorni dopo l'arrivo della notizia della nomina, avvenuta l'8 gennaio, a vescovo di Albenga. Alle esequie partecipò anche Caterina de' Medici.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Nunzio apostolico per il Sacro Romano Impero | Successore: | |
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Bartolomeo Portia | 3 settembre 1578-15 giugno 1581 | Ottavio Santacroce |
Predecessore: | Vescovo di Albenga | Successore: | |
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Carlo Grimaldi[1] | 8 gennaio 1582-27 gennaio 1582 | Luca Fieschi[2] |
Note | |
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Fonti | |
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Bibliografia | |
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- Nunzi apostolici per il Sacro Romano Impero
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