Ludovico Madruzzo

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Ludovico Madruzzo
Cardinale
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Giovan Battista Moroni, ritratto di Giovanni Lodovico Madruzzo, Art Institute, Chicago
Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte 68 anni
Nascita Trento
1532
Morte Roma
20 aprile 1600
Sepoltura Cappella Madruzzo, Chiesa di Sant'Onofrio al Gianicolo (Roma)
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Ordinazione presbiterale 1564
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Nominato vescovo 30 maggio 1550 da papa Giulio III
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Consacrazione vescovile Chiesa di Sant'Onofrio al Gianicolo (Roma), 18 giugno 1570 dal card. Stanislao Osio
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Creato
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(vedi)
Creato
Cardinale
26 febbraio 1561 da Pio IV (vedi)
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Cardinale per 39 anni, 1 mese e 22 giorni
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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Consacrazione {{{consacrazione}}}
Fine del
pontificato
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(per causa incerta o sconosciuta)
Durata del
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
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Altre ricorrenze
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Devozioni particolari {{{devozioni}}}
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Incoronazione
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Ludovico Madruzzo (Trento, 1532; † Roma, 20 aprile 1600) è stato un cardinale e principe vescovo italiano.

Cenni biografici

Figlio del barone Nicolò Madruzzo e di Elena di Lanberg; il padre era signore del castello di Nanno, barone dei Quattro Vicariati nella Val Lagarina, generale degli eserciti imperiali, nonché fratello maggiore del cardinale Cristoforo Madruzzo. Il giovane Ludovico studiò presso le vecchia università di Lovanio, nelle Fiandre e di Parigi.

Nel 1550 ottenne dallo zio, impegnato in attività politiche e nominato pochi anni dopo governatore del ducato di Milano, l'amministrazione del Principato Vescovile di Trento. Dopo importanti esperienze come diplomatico, in particolare come legato pontificio alla dieta d'Augusta del 1559, dove pronunciò l'orazione funebre per l'imperatore Carlo V.

Con la riconvocazione del concilio di Trento da parte di Pio IV, il 29 novembre 1560, Ludovico Madruzzo assunse il prestigioso ruolo di ospitante dell'assemblea che lo zio Cristoforo aveva assolto durante la prima fase e che ora, come cardinale di Curia, aveva declinato.

Cardinalato

Per assolvere a tale funzione fu creato cardinale nel concistoro del 26 febbraio 1561; ricevette il galero e il titolo diaconale di san Callisto il 3 giugno seguente. Sei anni dopo divenne titolare effettivo della diocesi di Trento.

La solenne apertura della terza fase del concilio avvenne il 18 gennaio 1562. Ludovico Madruzzo partecipò attivamente alle sessioni e, in particolare, intervenne ai lavori di revisione dell'Index librorum prohibitorum di Paolo IV, sostenendo l'opportunità di attenuarne la rigidezza, come di fatto avvenne.

Verso la fine dei lavori conciliari giunse anche il breve pontificio che gli consentiva l'ordinazione presbiterale extra tempora che ricevette agli inizi del 1564. Poco dopo condusse una difficile missione a Vienna nel corso della quale si occupò dei conflitti tra il principato vescovile di Trento e il ducato del Tirolo. Ma soprattutto il soggiorno a corte rese chiaro quanto fosse difficile attuare i decreti del concilio. Pio IV aveva intenzione di inviare il cardinale Giovanni Girolamo Morone come legato all'imperatore Ferdinando I e l'arciduca d'Austria Massimiliano II con l'intento di convincerlo a pubblicare ufficialmente i decreti, ma il progetto fu osteggiato a corte, dove la preoccupazione per il mantenimento della pace religiosa di Augusta rendeva assolutamente indesiderata ogni iniziativa di questo genere.

Nel dicembre 1565 andò a Roma per il conclave seguito alla morte di Pio IV. Dal successore Pio V fu chiamato con lo zio Cristoforo a far parte della commissione che doveva preparare l'invio di un legato alla imminente Dieta di Augusta.

Partecipò al conclave del 1572, che elesse papa Gregorio XIII, questi l'anno seguente lo nominò protettore della Germania. Nel 1581 imperatore Ferdinando I lo volle ambasciatore davanti al re di Francia per congratularsi con lui per la vittoria contro gli ugonotti. Legato a latere in Germania per assistere negli sforzi contro gli eretici. Legato alla Dieta di Augusta, 1582. Prese parte al conclave del 1585, che elesse papa Sisto V. L'anno seguente optò per il titolo di sant'Anastasia.

Presso la curia romana partecipò, nel corso degli anni, a un gran numero di congregazioni e deputazioni cardinalizie, divenendo assai più influente dello zio Cristoforo. Dal 1569 al 1574 fu membro della commissione per la revisione della Vulgata; nel 1572-1575 di quella dei Vescovi e regolari; nel 1570 e nel 1572 di quella per la Lega contro i Turchi; e, dal 1573 fino alla morte, fece parte di quella dell'inquisizione, venendo ampiamente coinvolto anche nel processo contro Giordano Bruno.

La sovranità di Ludovico venne completamente ripristinata con la convocazione della dieta di Spira nel 1587. Nel governo della diocesi si impegnò nell'applicazione delle norme teologiche e pratiche del concilio di Trento, compiendo numerose visite pastorali e istituendo un nuovo Seminario diocesano. Fu legato da profonda amicizia a Carlo Borromeo e a San Filippo Neri.

Anche sotto papa Sisto V Ludovico Madruzzo fu membro del Sant'Uffizio, però con influenza inferiore rispetto a quella esercitata sotto Gregorio XIII. Il 24 agosto 1585 spedì all'imperatore una rinuncia all'incarico di protector Germaniae per potersi ritirare nella sua diocesi. Rimase tuttavia stabilmente a Roma. Nei quattro conclavi succedutisi tra il settembre 1590 e il 30 gennaio 1592, allorché fu eletto Clemente VIII, il principe vescovo di Trento fu portavoce del partito spagnolo. Il suo seguito fu abbastanza ampio da escludere candidati non graditi alla Spagna, ma l'appartenenza a questo schieramento, tanto più che egli era considerato un tedesco, gli precluse la possibilità di aspirare al papato per sé.

Nel 1596 papa Clemente VIII nel tentativo di porre fine alla diatriba insorta sul molinismo, istituì una commissione chiamata Congregazione de Auxiliis divinae gratiae la cui presidenza affidò al cardinale Ludovico Mandruzzo, e assistita dai cardinali Bellarmino e Bernerio; i lavori della congregazione si protrarranno fino al pontificato di papa Paolo V.

Morte

Madruzzo morì a Roma il 20 aprile 1600 e fu sepolto nella cappella di famiglia nella chiesa romana di Sant'Onofrio al Gianicolo

Genealogia episcopale

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce genealogia episcopale

Successione degli incarichi

Predecessore: Cardinale diacono di San Callisto
(diaconia pro hac vice)
Successore: CardinalCoA PioM.svg
Pietro Tagliavia d'Aragona 3 giugno 1561-4 maggio 1562 Innocenzo Ciocchi del Monte I
II
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con
con
Pietro Tagliavia d'Aragona {{{data}}} Innocenzo Ciocchi del Monte
Predecessore: Cardinale diacono e presbitero di Sant'Onofrio Successore: CardinalCoA PioM.svg
Innocenzo Ciocchi del Monte 4 maggio 1562-9 febbraio 1586
Titolo presbiterale pro hac vice dal 9 febbraio 1569
Philippe de Lénoncourt I
II
III
IV
V
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VIII
IX
X
con
con
Innocenzo Ciocchi del Monte {{{data}}} Philippe de Lénoncourt
Predecessore: Principe-vescovo di Trento Successore: BishopCoA PioM.svg
Cristoforo Madruzzo 14 novembre 1567-20 aprile 1600 Carlo Gaudenzio Madruzzo I
II
III
IV
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IX
X
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con
Cristoforo Madruzzo {{{data}}} Carlo Gaudenzio Madruzzo
Predecessore: Abate commendatario di Saint-Pierre-et-Saint-Paul de Luxeuil Successore: Prepozyt.png
Antoine Perrenot de Granvelle 21 settembre 1586-20 aprile 1600 Andrea d'Austria I
II
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X
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con
Antoine Perrenot de Granvelle {{{data}}} Andrea d'Austria
Predecessore: Cardinale presbitero di Sant'Anastasia Successore: CardinalCoA PioM.svg
Pierdonato Cesi 1º ottobre 1586-20 marzo 1591 Giulio Canani I
II
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Pierdonato Cesi {{{data}}} Giulio Canani
Predecessore: Camerlengo del Collegio Cardinalizio Successore: Emblem Holy See.svg
Michele Bonelli, O.P. 7 gennaio 1587-7 gennaio 1588 Nicolas de Pellevé I
II
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con
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Michele Bonelli, O.P. {{{data}}} Nicolas de Pellevé
Predecessore: Cardinale presbitero di San Lorenzo in Lucina Successore: CardinalCoA PioM.svg
Michele Bonelli, O.P. 20 marzo 1591-18 agosto 1597 Pedro de Deza Manuel I
II
III
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VIII
IX
X
con
con
Michele Bonelli, O.P. {{{data}}} Pedro de Deza Manuel
Predecessore: Cardinale protopresbitero Successore: CardinalCoA PioM.svg
Michele Bonelli, O.P. 20 marzo 1591-18 agosto 1597 Pedro de Deza Manuel I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Michele Bonelli, O.P. {{{data}}} Pedro de Deza Manuel
Predecessore: Cardinale presbitero di Sabina Successore: CardinalCoA PioM.svg
Gabriele Paleotti 18 agosto 1597-21 febbraio 1600 Girolamo Rusticucci I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Gabriele Paleotti {{{data}}} Girolamo Rusticucci
Predecessore: Cardinale vescovo di Frascati Successore: CardinalCoA PioM.svg
Tolomeo Gallio 21 febbraio - 20 aprile 1600 Girolamo Simoncelli I
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con
con
Tolomeo Gallio {{{data}}} Girolamo Simoncelli
Note
Bibliografia