Pietro Colonna (XIII secolo)
Pietro Colonna Cardinale | |
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Età alla morte | circa 66 anni |
Nascita | Roma 1260 ca. |
Morte | Avignone 14 agosto 1326 |
Sepoltura | patriarcale basilica liberiana |
Ordinazione presbiterale | in data sconosciuta |
Creato Cardinale |
16 maggio 1288 da Niccolò IV (vedi) |
Cardinale per | 38 anni, 2 mesi e 29 giorni |
Incarichi ricoperti |
Pietro Colonna (Roma, 1260 ca.; † Avignone, 14 agosto 1326) è stato un cardinale italiano.
Cenni biografici
Nacque intorno al 1260 da Giovanni di Oddone, del ramo colonnese di Palestrina, e da una Orsini; almeno quattro dei suoi fratelli raggiunsero la maturità, tra cui Stefano, Giacomo Sciarra e Agapito, tutti coinvolti nei tempestosi eventi della lotta tra i Colonna e papa Bonifacio VIII e il casato Caetani.
Poco sappiamo dei suoi primi anni, se non che ebbe un canonicato a Padova, dove forse studiò.
Fu elevato al rango di cardinale della Chiesa cattolica da papa Niccolò IV nel concistoro del 16 maggio 1288, assumendo il cardinale diacono di Sant'Eustachio e raggiunse nel Sacro Collegio lo zio Giacomo Colonna (cardinale dal 1278), rafforzandovi così la rappresentanza numerica della famiglia, dalla quale Niccolò IV dipendeva strettamente per la sua politica nei territori pontifici.
Partecipò all'elezione papale del 1292-1294, che elesse papa Celestino V. Durata la sede vacante di due anni e tre mesi il Colonna fu alla fine convertito alla candidatura del futuro Celestino V, sostenuto dagli Angioini, e si affrettò a dare all'eremita la notizia della sua elezione. Quando Celestino abdicò e gli successe come papa Benedetto Caetani (dicembre 1294), il Colonna accettò la nuova situazione.
Tenne la diaconia sino al 10 maggio 1297 quando venne deposto da papa Bonifacio VIII, appartenente alla famiglia dei Caetani, e rivale dei Colonna, in seguito alla dichiarata nullità che Pietro, suo zio Giacomo e gli Spirituali Francescani, con il manifesto di Lunghezza[1] fecero sulla sua elezione papale. Il 16 maggio fece seguito un secondo manifesto che elencava gli addebiti mossi a Bonifacio VIII, compreso il raggiro di Celestino V teso a spingerne l'abdicazione, e che richiedeva un consiglio generale della Chiesa.
La reazione di Bonifacio VIII non si fece attendere i due cardinali furono destituiti con la bolla In excelso throno che sconunicava i due cardinali Colonna. Il 23 maggio 1297 seguì prontamente un'ulteriore bolla papale denominata Lapis abscissus che sottolineava gli oltraggi della loro dannata stirpe e del loro dannato sangue, che avrebbe voluto sterminare perché essa sollevava in ogni tempo il suo capo pieno di superbia e di disprezzo.
I due cardinale si rifugiarono presso la corte di Filippo IV di Francia detto "il Bello" anch'egli in cattivi rapporti con il papato. Si susseguirono il cosiddetto oltraggio di Anagni[2] cui segui poco dopo la morte di Bonifacio VIII, e lo spostamento della sede papale ad Avignone, in Francia.
Non partecipò al conclave del 1303, che elesse papa Benedetto XI e al successivo conclave del 1304-1305, che elesse papa Clemente V perché era stato deposto e non godeva dei diritti elettorali. Il 2 febbraio 1306 papa Clemente V abrogò le sentenze di Bonifacio contro tutti i Colonna e i due cardinali Giacono e Pietro furono dichiarati eleggibili al pontificato. Fu arciprete della patriarcale basilica lateranense intorno a quell'anno e arciprete della patriarcale basilica liberiana dal 16 agosto 1318.
Fu richiamato a una chiesa titolare quando, il 18 maggio 1318, divenne cardinale diacono di sant'Angelo in Pescheria.
Il Colonna fu uno dei più influenti consiglieri del papa Clemente V. Anche il re dei Romani ritenne utile averlo come alleato, come è testimoniato dalle concessioni di privilegi, con un feudo e una bastita, di Ludovico di Baviera. Ancora nel 1325 il Colonna fu coinvolto, ormai forse un po' stancamente, nella lotta per la riconquista delle terre in Campagna.
Morì ad Avignone il 14 agosto del 1326 e la sua salma venne inumata nella Basilica Liberiana.
Nel suo testamento espresse la volontà della fondazione di un ospedale a Roma, che divenne lo storico Ospedale di San Giacomo in Augusta (o degli Incurabili), in onore a suo zio Giacomo Colonna.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Cardinale diacono di Sant'Eustachio | Successore: | |
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Giordano Orsini | 1288 - 1297 | Riccardo Petroni |
Predecessore: | Cardinale presbitero di San Pietro in Vincoli | Successore: | |
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vacante dal 1204 |
1288 in commendam |
vacante fino al 1328 |
Predecessore: | Cardinale presbitero dei Santi XII Apostoli | Successore: | |
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vacante dal 1281 |
1288 - 1294 in commendam |
vacante fino al 1327 |
Predecessore: | Arciprete della Basilica di San Giovanni in Laterano | Successore: | |
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vacante dal 1302 |
1306 - 1326 | Bertrand de Montfavès 1326 - 1342 |
Predecessore: | Arciprete della Basilica Liberiana | Successore: | |
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Giacomo Colonna 1306 - 1318 |
1318 - 1326 | Bertrand de Montfavez |
Predecessore: | Cardinale diacono di Sant'Angelo in Pescheria | Successore: | |
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Landolfo Brancaccio | 18 maggio 1318 - 7 gennaio 1326 | Giovanni Colonna |
Note | |
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Bibliografia | |
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- Cardinali diaconi di Sant'Eustachio
- Arcipreti della Basilica di San Giovanni in Laterano
- Arcipreti della Basilica di Santa Maria Maggiore
- Cardinali diaconi di Sant'Angelo in Pescheria
- Concistoro 16 maggio 1288
- Cardinali italiani del XIII secolo
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- Presbiteri italiani
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- Cardinali creati da Niccolò IV
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- Morti nel 1326
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