Presepio vivente di Greccio
Presepio vivente di Greccio | |
San Francesco d'Assisi davanti alla grotta di Greccio | |
Presepio Tradizione natalizia | |
Festa locale | |
Commemorazione celebrata | Natività di Gesù |
Stato | Italia |
Regione | Lazio |
Provincia | Rieti |
Comune | Greccio |
Luogo specifico | Santuario di Greccio, piazzale antistante |
Diocesi | Rieti |
Periodo | Inverno |
Data inizio | 24 dicembre |
Data fine | 6 gennaio |
Data d'istituzione | 1972 |
Organizzata da | Associazione Pro Loco |
Tradizioni religiose | presepio vivente, sacra rappresentazione |
Tradizioni culinarie | mostaccioli, pizzole |
Informazioni | Ass. Pro Loco Piazza Roma, 11 02045 Greccio (RI) Tel. e fax +39 0746 753883 prolocogreccio@tiscali.it |
Collegamenti esterni Sito web | |
Il Presepio vivente di Greccio (Rieti) rievoca annualmente, dal 24 dicembre al 6 gennaio, nel borgo laziale la Natività di Gesù. La sacra rappresentazione fa rivivere la nascita del primo presepio della storia, nel Natale del 1223, realizzato da san Francesco d'Assisi con l'aiuto di Giovanni Velita, signore di Greccio.
Storia
Nel 1972, su idea di padre Valerio Casponi e per cura della Pro Loco, fu messa in scena la rievocazione dell'evento storico. I dialoghi vennero tratti dai testi di Tommaso da Celano, san Bonaventura da Bagnoregio e mons. Terzi.
I costumi medioevali da nobili e popolani, furono presi in prestito dal Teatro dell'Opera di Roma ed indossati dai grecciani per realizzare la sacra rappresentazione, per la prima volta e negli stessi luoghi, dove san Francesco ideò e realizzò a Greccio nel Natale del 1223 il primo presepio vivente al mondo.
Nel 1973, la Pro Loco, grazie all'intervento della Regione Lazio, fece realizzare le prime strutture scenografiche e confezionare i costumi medioevali necessari, iniziando così una programmazione annuale che ha condotto alla rievocazione fino ai giorni nostri e che ha reso l'evento unico nel suo genere.
Descrizione
La sacra rappresentazione si svolge all'aperto su un anfiteatro artificiale all'uopo costruito nel piazzale antistante il Santuario di Greccio (a circa 1 km dal centro storico) e vede la partecipazione di circa cento figuranti in costumi medievali ed è realizzata in sei quadri viventi, che ricostruiscono alcuni episodi della vita del san Francesco d'Assisi e la nascita del primo presepio della storia, nel Natale del 1223.
La Rappresentazione si svolge all'aperto su un anfiteatro artificiale all'uopo costruito nel piazzale antistante il Santuario di Greccio (circa 1 KM dal Centro Storico
Scena I - Prologo
1246. I frati francescani di Greccio tornano al loro eremo, dopo la dura giornata di lavoro nei campi, non prima di essere passati nella chiesa del borgo per la preghiera della sera. A distanza di venti anni dalla morte di san Francesco d'Assisi (3 ottobre 1226), frate Leone, tra i primi suoi compagni, insieme ad Angelo e Rufino, viene incaricato dal Ministro Generale dell'Ordine dei Frati Minori, di compilare una sintesi degli episodi della vita del Santo. Il piccolo borgo di Greccio, si anima. Le case si illuminano ed i giovani festeggiano in taverna, mentre popolani e bambini accorrono in piazza. I tre frati, uscendo dalla chiesa, incontro la popolazione del borgo e conversano con essi.
Scena II - San Francesco alla Cappelletta
Frate Silvestro e frate Egidio raccontano come san Francesco fu accolto ed amato dai grecciani e dietro la loro richiesta ricordano un episodio della vita del Santo avvenuto in questo borgo: l'incontro con un bimbo e del leprotto preso vivo al laccio.
San Francesco appena giunto a Greccio, intorno al 1209, trovò rifugio, per lui e per i suoi confratelli, presso un eremo posto in un'area impervia a 1200 metri di altezza sul Monte Lacerone, chiamata "La Cappeletta".
Scena III - Lancio del Tizzo
Giovanni Velita, signore di Greccio, con i suoi araldi, fanno visita a san Francesco sul Monte Lacerone, e lo prega di scendere al borgo per vivere più vicino alla gente e portare ad essi la Parola di Dio. Il Santo accoglie la supplica, ma prima intona un canto di lode al Signore. Prenderà a sua dimora un luogo scelto dalla volontà divina: un tizzone acceso lanciato dalle mani di un bambino indicherà il punto preciso, ossia il luogo dove oggi sorge il Santuario francescano.
Scena IV - Francesco e la Regola
Novembre 1223. Su preghiera della nobildonna Jacopa dei Settesoli e del cardinale Ugolino di Anagni, san Francesco, insieme ai primi compagni, si reca a Roma da papa Onorio III per chiedere l'approvazione della sua Regola. Il pontefice l'approva e la conferma con la bolla Solet annuere.
Scena V - Giovanni Velìta a Fonte Colombo
Di ritorno da Roma, san Francesco sofferente, ma felice, incontra a Fonte Colombo Giovanni Velita, il quale gli promette di aiutarlo a realizzare il presepe, che verrà allestito proprio la notte di Natale del 1223. Il Santo vuole predisporre un presepio, che ricordi la povertà in cui nacque Gesù Bambino, in una grotta del tutto simile a quella di Betlemme: questa è la stessa dove san Francesco si raccoglieva in preghiera, e verrà animata dalla presenza dell'asino e del bue, mentre una povera mangiatoia accoglierà Gesù Bambino.
Scena VI - Natività di Gesù
Madonna Alticama, moglie di Giovanni Velita, ha realizzato con le sue mani un'immagine del Bambino. All'annuncio dell'araldo, tutti i grecciani in quella notte santa, si preparano alla processione che li condurrà alla grotta per venerare Gesù nell'umile mangiatoia.
Secondo la tradizione, il Bambino sembra animarsi tra le braccia di san Francesco, il quale colmo di gioia comunica alla gente lì riunita che Gesù, con il suo grande amore, nacque in una fredda sera come quella di Greccio, in quella stessa povertà, per la salvezza di tutti.
Sapori di festa
La festa, come vuole la tradizione, vive anche a tavola con i piatti tipici locali:
- mostaccioli, fatti con miele, noci e nocciole accompagnati dal vin brulé;
- pizzole, pasta di pane fritta e cosparsa di sale.
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