Abbazia di San Michele della Chiusa

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Sacra di San Michele04.jpg
Abbazia di San Michele Arcangelo sul monte Pirchiriano, valle di Susa
Stato bandiera Italia
Regione Stemma Piemonte
Regione ecclesiastica
Regione ecclesiastica Piemonte
Provincia Piemonte
Comune Sant'Ambrogio di Torino e Chiusa di San Michele (Torino)
Diocesi Arcidiocesi di Torino
Religione Cattolica
Sito web Sito ufficiale
Proprietà Rosminiani
Oggetto tipo Abbazia
Dedicazione San Michele arcangelo
Sigla Ordine fondatore O.S.B.
Sigla Ordine qualificante O.S.B.
Sigla Ordine reggente O.S.B.
Fondatore San Giovanni Vincenzo
Data fondazione 983
Stile architettonico Romanico, gotico, rinascimentale
Inizio della costruzione X secolo
Altitudine 960 s.l.m.
Coordinate geografiche
45°05′52″N 7°20′36″E / 45.097786, 7.343282 Stemma Piemonte
Mappa di localizzazione New: Piemonte
Abbazia di San Michele della Chiusa
Abbazia di San Michele della Chiusa
Torino
Torino

L'Abbazia di San Michele della Chiusa, detta anche Sacra di San Michele, localmente chiamata Sagra di San Michele, è un complesso architettonico arroccato sulla vetta del monte Pirchiriano, all'imbocco della val di Susa, nella Città metropolitana di Torino, in Piemonte, nei territori dei comuni di Sant'Ambrogio di Torino e di Chiusa di San Michele, poco sopra la borgata San Pietro.

Collocata su un imponente basamento di 26 metri a 960 metri s.l.m[1], affacciandosi dalla cima del monte Pirchiriano sul confine fra le Alpi Cozie e la Pianura Padana, è il monumento simbolo del Piemonte[2][3] e una delle più eminenti architetture religiose di questo territorio alpino, appartenente alla diocesi di Susa, prima tappa in territorio italiano della via Francigena[4][5].

Dal XII al XV secolo visse il periodo del suo massimo splendore storico, divenendo uno dei principali centri della spiritualità benedettina in Italia. Nel XIX secolo vi fu insediata la congregazione dei padri rosminiani[6]. Nel 2015, il sito è stato uno dei vincitori del concorso fotografico mondiale Wiki Loves Monuments[7]. Nel 2016 il museo del complesso monumentale abbaziale è stato visitato da oltre 100 000 persone[8].

Nella notte del 24 gennaio 2018, il Monastero Vecchio della Sacra ha subito ingenti danni a seguito di un incendio divampato sul tetto[9], senza impattare la parte architettonicamente più rilevante, che necessita di importanti restauri[10].

Storia

Poco si sa dei primi anni dell'abbazia. Il più antico racconto esistente è quello di un monaco, Guglielmo, che visse qui alla fine dell'XI secolo e scrisse un Chronicon Coenobii Sancti Michaelis de Clusa. Egli pone la fondazione dell'abbazia nel 966, ma, in un altro passo, lo stesso monaco sostiene che la costruzione iniziò sotto il pontificato di Silvestro II (999-1003).

Quel che è certo è che quella che oggi è la cripta fu costruita alla fine del X secolo, come attesta l'influenza bizantina nelle nicchie, nelle colonne e negli archi. Secondo la tradizione, questo edificio fu costruito dall'eremita San Giovanni Vincenzo per volere dell'arcangelo Michele a cui era particolarmente devoto; e i materiali da costruzione che l'eremita aveva raccolto furono trasportati miracolosamente in cima al monte. Inoltre, si nota che il culto di San Michele, l'arcangelo che ha combattuto con Lucifero, in genere basa le sue chiese su pinnacoli o luoghi difficili da raggiungere, ad esempio Mont Saint-Michel in Francia.

Negli anni successivi fu aggiunto un piccolo edificio, che poteva ospitare una piccola comunità di monaci e alcuni pellegrini.

Successivamente l'abbazia si sviluppò sotto l'ordine di San Benedetto, con la costruzione di un edificio separato con foresteria per i pellegrini che seguivano la popolare Via Francigena e di una chiesa-monastero (1015-1035), probabilmente sui resti dell'antico castrum romano. Durante la Pasqua del 1098, Sant'Anselmo, arcivescovo di Canterbury, visitò il monastero per vedere suo nipote Anselmo, che era nomaco in quel cenobio. Il giovane Anselmo avrebbe continuato a servire come abate di San Saba a Roma e di Bury St. Edmunds in Inghilterra. L'abate Ermengardo (1099-1131) fece costruire un nuovo grande basamento alto 26 m dai piedi della collina fino alla sua sommità, sul quale fu aggiunta una nuova chiesa (quella ancora oggi esistente), comprese le strutture circostanti.

Nell'anno 1315 fu redatto il manoscritto Breviario di San Michele della Chiusa contenente il ciclo di preghiere dell'anno per i monaci dell'Abbazia.

Il monastero cadde in decadenza e fu infine soppresso nel 1622 da papa Gregorio XV. Rimase abbandonata fino al 1835, quando il re Carlo Alberto e il Papa chiesero ad Antonio Rosmini di restaurarla e ripopolarla. Attualmente è sotto la cura dei Rosminiani.

Galleria d'immagini


Note
  1. Val di Susa, la bellezza sacra di San Michele su La Stampa. 15 Novembre 2015
  2. Legge regionale n. 68 del 21 dicembre 1994
  3. Recentemente il complesso monumentale è stato individuato «quale monumento simbolo del Piemonte, per la sua storia secolare, per le testimonianze di spiritualità, di ardimento, d'arte, di cultura e l'ammirevole sintesi delle più peculiari caratteristiche che può offrire il Piemonte, nonché per la sua eccezionale collocazione e visibilità», da Itinerari religiosi della Regione Piemonte Archiviato il 12 ottobre 2013 in Internet Archive.
  4. Itinerario lungo la via Sacra Langobardorum e la Via Francigena su museionline.info
  5. La Via Sacra Langobardorum su garganoverde.it
  6. 6,0 6,1 Chiesa e opere pittoriche su sacradisanmichele.com. URL consultato il 2021-07-29 (archiviato dall'url originale in data 29 luglio 2021)
  7. C. Nocera. «La Sacra di San Michele va sul podio di Wiki Loves Monuments». Val Susa Oggi, 5 novembre 2015.
  8. «Sacra di San Michele, i padri rosminiani criticano la Regione: "Neanche un euro per i restauri"». Repubblica.it, 7 gennaio 2017. URL consultato in data 16 gennaio 2017.
  9. Marco Gritti. «Ecco cosa non vedremo più nella Sacra di San Michele». AGI, 25 gennaio 2018.
  10. Fabio Tanzilli, Sacra di San Michele: partono i restauri, ma scarseggiano i soldi. Appello per trovare finanziatori su La Repubblica. 9 luglio 2016
  11. Giovanni Gaddo, La Sacra di San Michele in Val di Susa, Domodossola, S.A.L.E., 1936
  12. Il Collegio è stato soppresso nel periodo compreso tra il 1803 e il 1817.
  13. Visita virtuale abbazia, Coro Vecchio, sacradisanmichele.com
Collegamenti esterni