Antonio de Challant

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Antonio di Challant
Cardinale e Pseudocardinale
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battezzato
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Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte {{{età}}} anni
Nascita Aosta
1350 ca.
Morte Bulle
4 settembre 1418
Sepoltura Cattedrale di Losanna
Conversione
Appartenenza
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Ordinazione presbiterale 19 marzo 1412 dall'antipapa Benedetto XIII
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9 maggio 1404 dall'antipapa Benedetto XIII
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Confermato cardinale dopo il 16 dicembre 1417 da papa Martino V
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Riammesso da
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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Consacrazione {{{consacrazione}}}
Fine del
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(per causa incerta o sconosciuta)
Durata del
pontificato
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
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Altre ricorrenze
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Devozioni particolari {{{devozioni}}}
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
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Antonio di Challant, Antoine de Challant (Aosta, 1350 ca.; † Bulle, 4 settembre 1418), è stato uno pseudocardinale e cardinale italiano.

Cenni biografici

Antoine de Challant nacque a metà del XIV secolo da Aymon de Challant, signore di Fenis, castellano di Lanzo, Moriana, Avigliana, Chambéry, Tarentaise, Susa, Montmélian, Ivrea, Bard, Sallanches e Castruzzone, governatore di Ivrea, balivo della Val di Susa e della Savoia e Fiorina Provana, dei conti di Leyni. La sua famiglia era una delle quattro grandi famiglie della Val d'Aosta, suo fratello maggiore Bonifacio divenne signore di Fenis e suo fratello Guillaume[1] fu vescovo di Losanna.

Antonio fu arcidiacono di Reims dal 1388 e di Chartres dal 1394, e alla sua morte era priore di Chamonix e Megève (diocesi di Ginevra).

Challant fu cancelliere del conte Amedeo VIII di Savoia dal 1402 al 1404. La sua patente di nomina alla cancelleria lo chiama legum doctorem et archidiaconum Remensem. Gli successe il fratello Guillaume, abate di San Michele della Chiusa, il 30 giugno 1404. Nel 1411 il cardinale Antonio divenne abate commendatario di quell'abbazia.

Cardinale dell'antipapa Benedetto XIII

Nel concistoro del 9 maggio 1404 fu nominato cardinale dall'antipapa Benedetto XIII e gli fu assegnata la diaconia di Santa Maria in via Lata. Il 1º giugno seguente ottenne l'amministrazione apostolica dell'arcidiocesi di Tarantasia, incarico che mantenne fino alla morte.

All'inizio del 1406 fu inviato a Parigi da Benedetto XIII per difendere i suoi interessi, mentre crescevano le richieste di sottrazione dell'obbedienza al papa avignonese, soprattutto nell'università parigina. Fu mal accolto, e i principi reali non vollero riconoscere il suo status di legato pontificio. Non fu ricevuto a corte da re Carlo VI fino al 29 aprile. Il suo discorso ricevette una risposta dall'oratore dell'università di Parigi, Jean Petit, il 13 maggio, in cui Benedetto XIII fu duramente attaccato per la sua malafede e i suoi trucchi e la richiesta di sottrazione dell'obbedienza fu rinnovata con termini più decisi. La questione fu deferita al Parlamento, dove, il 5 giugno, la questione fu nuovamente presentata da Jean Petit, e appoggiata dall'avvocato del re, Jean Juvénal des Ursins. La questione fu discussa fino al 14 luglio, quando il Parlamento si pronunciò contro Benedetto XIII e l'università di Tolosa, e il cardinale de Challant fu costretto a ritirarsi.

L'antipapa indisse un concilio a Perpignano nell'autunno del 1408 a cui il cardinale prese parte nei suoi lavori iniziali.

Concilio di Pisa

Il cardinale di Tarantasia partecipò al concilio di Pisa del 1409 a partire dalla sedicesima sessione, lunedì 10 luglio 1409, essendo già stato dichiarato contumace nella quarta sessione perché non aveva abbandonato l'obbedienza di Benedetto XIII. Fu quindi per riabilitarlo, che il cardinale Niccolò Brancaccio ne tenne le sue difese, sostenendo che Challant era rimasto con Benedetto solo per tentare di convincerlo a porre fine allo scisma e gli fu permesso di prendere posto con gli altri cardinali del Consiglio.

Nel 1411 l'antipapa Giovanni XXIII intendeva inviare Antoine de Challant in Francia come legato pontificio, con poteri ancora più ampi di quelli concessi al cardinale Pierre de Thury. La nomina fu disapprovata dai tre principi reali, a causa del défaut de naissance, son manque d'instruction, ses mauvaises moeurs(sua nascita inadeguata, sua mancanza di istruzione, il suo cattivo carattere) del Challant; fu in seguito accusato dai francesi di essere uno dei responsabili dell'invenzione dell'oppressivo piano di estorsione finanziaria di Giovanni XXIII per la Francia.

Challant fu promosso, dopo aver ricevuto l'ordinazione sacerdotale dall'antipapa, al rango di cardinale presbitero di Santa Cecilia da Giovanni XXIII il 19 marzo 1412.

Concilio di Costanza

Nel 1413 fu inviato da papa Giovanni insieme al cardinale Francesco Zabarella e all'umanista Manuele Crisolora in un'ambasciata presso l'imperatore Sigismondo di Lussemburgo, con lo scopo di concordare un luogo in cui tenere un concilio generale della Chiesa. Il 30 ottobre l'imperatore annunciò che il concilio si sarebbe tenuto a Costanza a partire dal 1º novembre 1414.

Challant partecipò al concilio di Costanza dal 1414 al 1418. Svolse il ruolo di negoziatore tra la delegazione italiana e quella francese, e tra il concilio e Giovanni XXIII. Nel dicembre del 1414, un gruppo di negoziatori, tra cui Challant, Zabarella, Rinaldo Brancaccio e Branda Castiglione, presentò una proposta per allentare le restrizioni imposte al pontefice. Il 18 marzo 1415, la delegazione italiana si riunì nel convento domenicano di Costanza, e inviò un comitato di cinque cardinali, tra cui il cardinale de Challant, ai francese, per discutere cosa fare riguardo alla procura che Giovanni XXIII non era disposto a fornire.

Fu uno dei sette cardinali presenti alla sesta sessione del Concilio, mercoledì 17 aprile 1415, durante la quale fu letta la procura concessa da papa Giovanni XXIII allo scopo di dimettersi dal papato. Challant fu anche uno dei cardinali presenti all'ottava sessione del concilio di sabato 4 maggio 1415, in cui furono condannati la memoria e i libri di John Wyclif. Giovanni XXIII, fuggito da costanza il 29 marzo, fu citato per la prima volta per sollecitare al sua presenza al concilio. Fu anche uno dei quattordici cardinali che erano presenti alla decima sessione di martedì 14 maggio 1415, alla quale Giovanni XXIII fu citato a comparire per la terza volta, dichiarato contumace e sospeso dalle sue funzioni. Fu uno dei cinque cardinali[2] inviati dal concilio il 29 maggio 1415 per informare Giovanni XXIII che era stato deposto.

Fu uno degli elettori di papa Martino V nel 1417. Ottone Colonna fu eletto papa all'unanimità in un conclave tenutosi durante il concilio di Costanza. L'elezione durò tre giorni e si concluse l'11 novembre 1417 (festa di San Martino). Al conclave parteciparono ventitré cardinali e trenta delegati del concilio.

Fu nelle stanze del cardinale de Challant che il 4 gennaio 1418 fu redatto il progetto di decreto di condanna del teologo domenicano Johannes Falkenberg[3] come eretico.

Il 19 aprile 1418, durante la sessione generale del concilio, il cardinale de Challant lesse il decreto di papa Martino V che convocava il prossimo concilio generale. Il 22 aprile lesse il decreto che chiudeva il concilio di Costanza e concedeva le indulgenze ai presenti.

Martino V lo confermò nei suoi titolo, e il prelato lasciò Costanza con il papa e la Curia Romana sulla strada per Ginevra. L'anno seguente accompagnò il papa a Losanna.

Morte

Morì a Losanna il 4 settembre 1418, dove suo fratello era vescovo. Fu sepolto nella locale cattedrale.

Successione degli incarichi

Predecessore: Pseudocardinale diacono di Santa Maria in Via Lata Successore: CardinalCoA PioM.svg
Pierre de Vergne
(obbedienza romana)
9 maggio 140419 marzo 1412 Domenico Capranica I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Pierre de Vergne
(obbedienza romana)
{{{data}}} Domenico Capranica
Predecessore: Amministratore apostolico di Tarantasia Successore: ArchbishopPallium PioM.svg
Aimone de Séchal[4] 1º giugno 14044 settembre 1418 Giovanni de Bertrandis[5]
(arcivescovo metropolita)
I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Aimone de Séchal[4] {{{data}}} Giovanni de Bertrandis[5]
(arcivescovo metropolita)
Predecessore: Abate commendatario di Saint-Michel-de-la-Cluse Successore: Prepozyt.png
Amédée VI de Montmayeur 1º gennaio 14114 settembre 1418 Jean Seyturier I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Amédée VI de Montmayeur {{{data}}} Jean Seyturier
Predecessore: Pseudocardinale presbitero di Santa Cecilia Successore: CardinalCoA PioM.svg
Guillaume de Vergy
(obbedienza avignonese)
19 marzo 1412 – dopo il 16 dicembre 1417 se stesso confermato legittimo I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Guillaume de Vergy
(obbedienza avignonese)
{{{data}}} se stesso confermato legittimo
Predecessore: Cardinale presbitero di Santa Cecilia Successore: CardinalCoA PioM.svg
se stesso come illegittimo dopo il 16 dicembre 14174 settembre 1418 Pedro Fernández de Frías I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
se stesso come illegittimo {{{data}}} Pedro Fernández de Frías
Note
  1. cfr. (EN) Bishop Guillaume de Challant † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
  2. Fu accompagnato da Giordano Orsini, Amedeo di Saluzzo, Pierre d'Ailly e Francesco Zabarella.
  3. cfr. (EN) Catholic Encyclopedia (1913)/John of Falkenberg su en.wikisource.org. URL consultato il 16-06-2023
  4. cfr. (EN) Patriarch Aimone de Séchal † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
  5. cfr. (EN) Archbishop Jean de Bertrandis † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 16-06-2023
Bibliografia