Sant'Ottone Frangipane
Sant'Ottone Frangipane Laico | |
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Santo | |
Età alla morte | 87 anni |
Nascita | Roma 1040 |
Morte | Ariano Irpino 23 marzo 1127 |
Sepoltura | Cattedrale di Ariano Irpino |
Venerato da | Chiesa cattolica |
Ricorrenza | 23 marzo |
Attributi | saio, spada, flagello |
Patrono di | Ariano Irpino e diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia |
Nel Martirologio Romano, 23 marzo, n. 5:
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Sant'Ottone Frangipane o Oddone (Roma, 1040; † Ariano Irpino, 23 marzo 1127) è stato un eremita italiano.
Agiografia
Ottone appartenne ai Frangipane, una nobile e potente famiglia baronale che occupò un posto di primo piano a Roma fra l'XI e il XIII secolo. Destreggiandosi abilmente fra papato e impero, determinò l’elezione di almeno due papi: Onorio II e Innocenzo II. Il primo Frangipane, che diede il cognome alla famiglia, fu tale Pietro, ricco mercante, discendente dalla gens Anicia, che durante un'alluvione del Tevere a Roma distribuì pane ai bisognosi passando per le vie dell'Urbe con una barca. Da qui frangere panem, spezzare il pane, che avrebbe originato il cognome. Questo apparve per la prima volta nel 1014 in un documento ufficiale, quando un Leone Frangipane sottoscrisse un placito relativo all'abbazia di Farfa in Sabina.
La famiglia si era installata a Roma nell'area del Circo Massimo, nel Settizonio, antichissimo palazzo eretto al tempo di Settimio Severo, arricchendolo di una torre che tutt'oggi si eleva al lato del circo. Questo edificio fu il luogo dove si tenne il primo conclave per l'elezione pontificia nel 1241. Le "Croniche Subiacensi" dell'abbazia di Subiaco testimoniano che i Frangipane si imparentarono con i Conti di Tuscolo ed estesero i loro domini su Terracina, Ninfa, Marino e Astura. I loro rivali storici furono i Pierleoni. Nella lotta fra le due famiglie i Frangipane sostennero l'elezione dell'antipapa Benedetto X. Nel 1258 Giovanni Frangipane, signore di Astura tradì Corradino di Svevia che gli aveva chiesto ospitalità mentre era in fuga dopo la battaglia di Tagliacozzo, e lo consegnò a Carlo d’Angiò.
Attorno al 1058, Ottone, da cavaliere, partecipò ad un’azione militare in difesa del papa contro dei signorotti ribelli, della zona di Frascati. Catturato, fu messo in catene nella cella di una torre da dove uscì quando, invocando l'intercessione del patrono dei carcerati san Leonardo di Limoges, questi gli apparve una notte e lo liberò dalle catene. Tornato miracolosamente libero, andò in pellegrinaggio all'abbazia della Santissima Trinità di Cava dei Tirreni, dove sotto la direzione dell’abate Pietro seguì la regola benedettina, dedicandosi alla preghiera ed ai lavori manuali. Dopo passò nel monastero di Montevergine, dove conobbe san Guglielmo da Vercelli e affinò la sua vocazione all'ascesi.
Attorno al 1117, Ottone andò ad Ariano Irpino. A quell'epoca la città era un luogo di transito e di sosta per i pellegrini che da Napoli e Benevento andavano verso Bari per imbarcarsi alla volta della Terra Santa. Ottone si dedicò alla loro assistenza e fondò per ospitarli l’ospedale di san Giacomo. Nel 1120 decise poi di condurre vita da eremita e si ritirò nei pressi della chiesa di san Pietro, oggi chiamata san Pietro dei Reclusiis, lì si costruì una piccola cella dove pregava, vegliava, faceva penitenza e digiunava. Si era anche scavato un sepolcro, per ricordarsi continuamente che la morte era vicina. Presto attorno a lui si diffuse una fama di santità e avvennero diversi fatti prodigiosi. Ottone morì nel 1127.
Culto
Il Martirologio romano fissa la memoria liturgica il 23 marzo[1].
Subito dopo la sua morte il suo corpo fu portato in processione nella cattedrale di Ariano Irpino e lì fu sepolto. Nel 1220, al tempo di Federico II, per paura delle incursioni dei saraceni, il corpo fu traslato a Benevento. Il prodigio più importante che si ricorda di Ottone è quello che avvenne attorno al 1180, quando i saraceni di Lucera che assediavano Ariano, furono colpiti da una pioggia di ciottoli caduta dal cielo per intercessione del santo, che apparve fra le nuvole. Gli Arianesi per ricordare questo avvenimento costruirono la chiesa di santa Maria della Ferma.
Fra coloro che ricevettero miracoli per intercessione di Ottone vi fu anche sant’Elzeario de Sabran, che divenne conte di Ariano e che oggi è venerato come compatrono. Molto noto è il voto che gli arianesi fecero nel 1528: Ariano fu colpita dalla peste e gli abitanti si rivolsero a sant’Ottone per esserne liberati. La tradizione tramanda che anche in altre circostanze il santo preservò la città dalla peste. Ottone è venerato anche nella città di Castelbottaccio, nel Molise, di cui è patrono. Nel Synodicon Diocesanum Sanctae Beneventanae Ecclesiae del 1686, è riportato che nella chiesa parrocchiale di San Pietro a Montemiletto erano custodite le reliquie di Ottone Frangipane.
Ad Ariano Irpino, Ottone è festeggiato il 23 marzo e nell’ottava dell’Assunta.
A Sant'Ottone Frangipane è intestato l'ospedale di Ariano Irpino.
Note | |
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Bibliografia | |
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Collegamenti esterni | |
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