Santa Teresa Benedetta della Croce
Santa Teresa Benedetta della Croce, O.C.D. Religiosa · Martire | |
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al secolo Edith Stein | |
Santa | |
Martire Compatrona d'Europa | |
Teresa Benedetta della Croce al secolo Edith Stein | |
Età alla morte | 50 anni |
Nascita | Breslavia 12 ottobre 1891 |
Morte | Auschwitz 9 agosto 1942 |
Iter verso la canonizzazione | |
Venerata da | Chiesa cattolica |
Beatificazione | 1º maggio 1987, da Giovanni Paolo II |
Canonizzazione | 11 ottobre 1998, da Giovanni Paolo II |
Ricorrenza | 9 agosto |
Attributi | Palma |
Patrona di | compatrona d'Europa |
Collegamenti esterni | |
Scheda su santiebeati.it |
Nel Martirologio Romano, 9 agosto, n. 1:
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Santa Teresa Benedetta della Croce, al secolo Edith Stein (Breslavia, 12 ottobre 1891; † Auschwitz, 9 agosto 1942) è stata una vergine, martire, filosofa e mistica tedesca dell'Ordine delle Carmelitane Scalze: convertitasi al cattolicesimo dall'ebraismo, venne arrestata dai nazisti e rinchiusa nel campo di concentramento di Auschwitz, dove trovò la morte.
Nel 1998 papa Giovanni Paolo II l'ha proclamata Santa e l'anno successivo l'ha dichiarata compatrona d'Europa.
Biografia
Edith Stein nacque a Breslavia (allora città tedesca, oggi città polacca di Wrocław) il 12 ottobre 1891, ultima di 10 figli in una famiglia ebraica ortodossa.
Nel 1904 divenne atea. Studiò tedesco, filosofia, psicologia e storia alle Università di Breslavia, Gottinga e Friburgo. All'Università di Gottinga divenne studentessa di Edmund Husserl e lo seguì come assistente all'Università di Friburgo in Brisgovia. Nel 1916 ottenne il dottorato in filosofia con una dissertazione sotto la guida di Husserl Zum Problem der Einfühlung ("Sul Problema dell'Empatia"), dopodiché diventò membro della facoltà a Friburgo.
La conversione
Nonostante avesse già avuto contatti con il cattolicesimo, fu solo dopo aver letto l'autobiografia della mistica Santa Teresa d'Avila, durante una vacanza nel 1921, che abbandonò formalmente l'ebraismo e si convertì. Battezzata il 1º gennaio 1922 a Bad Bergzabern, rinunciò al suo posto di assistente di Husserl per andare ad insegnare presso una scuola domenicana per ragazze a Speyer (1922-1932). Durante questo periodo tradusse il De veritate di san Tommaso d'Aquino in tedesco e familiarizzò con il pensiero filosofico cattolico in generale. Nel 1932 divenne lettore all'Istituto di Pedagogia a Münster, ma le leggi razziali del governo nazista la obbligarono a dimettersi nel 1933.
Il 12 aprile 1933, alcune settimane dopo l'insediamento di Hitler al cancellierato, Edith Stein scrisse, invano, a Roma per chiedere a papa Pio XI e al suo Segretario di Stato - il cardinale Pacelli, già nunzio apostolico in Germania e futuro Pio XII - di non tacere più e di denunciare le prime persecuzioni contro gli ebrei[1].
Vita monastica
Entrò nel convento Carmelitano a Colonia nel 1934 e prese il nome di Teresa Benedetta della Croce. Lì scrisse il suo libro metafisico Endliches und ewiges Sein ("Essere finito ed essere eterno") con l'obiettivo di conciliare le filosofie di Tommaso d'Aquino e del suo maestro Edmund Husserl. Per fuggire alla minaccia nazista, il suo ordine la trasferì al convento Carmelitano di Echt nei Paesi Bassi. Lì scrisse la Kreuzeswissenschaft. Studie über Johannes vom Kreuz (La Scienza della Croce: Studio su Giovanni della Croce).
Arresto in Olanda, deportazione ad Auschwitz
Non era al sicuro neanche in Olanda: domenica 26 luglio 1942 la Conferenza dei vescovi olandesi fece leggere in tutte le chiese del paese la lettera pastorale Viviamo in un tempo di grande sofferenza, datata al 20 luglio, contro le discriminazioni antiebraiche e le deportazioni. In risposta ad essa, Adolf Hitler ordinò l'arresto dei convertiti ebraici (che fino a quel momento erano stati risparmiati). Edith e sua sorella Rosa, pure lei convertita, furono catturate ed internate presso il campo di transito di Westerbork, prima di essere trasportate al campo di concentramento di Auschwitz, dove furono uccise nelle camere a gas il 9 agosto 1942.
Culto
Con la sua beatificazione nel Duomo di Colonia da parte di Giovanni Paolo II, il 1º maggio 1987, la Chiesa Cattolica volle onorare, per esprimerlo con le parole dello stesso Pontefice, "una Figlia d'Israele, che durante le persecuzioni dei nazisti è rimasta unita con fede ed amore al Signore Crocifisso, Gesù Cristo, quale cattolica ed al suo popolo quale ebrea".
La decisa volontà di Giovanni Paolo II - che in gioventù era appartenuto a quella componente del cattolicesimo polacco che aveva ereditato dalla dominazione austriaca di Cracovia le tradizioni di tolleranza asburgica verso la minoranza ebraica, e che indicò sempre lo sterminio antisemita come un abisso dell'umanità - sormontò anche l'ostacolo canonico a dichiararla santa, cioè la ricerca di un miracolo compiuto in vita ovvero la dichiarazione del martirio per la fede. Con l'affermazione che la persecuzione subita nel campo di sterminio - che portò alla sua morte - era patita per la sua testimonianza della fede (affermazione dalle conseguenze teoriche assai ampie, sulla natura anticristiana del nazismo e sul fatto che si può affermare la fede cattolica anche rifiutando di sottrarsi ad una persecuzione razziale), Edith Stein fu canonizzata dallo stesso Giovanni Paolo II l'11 ottobre 1998 e nominata compatrona d'Europa.
Opere
- Zum Problem der Einfühlung (dissertazione), Halle 1917
- Potenz und Akt (Habilitationsschrift) 1931
- Endliches und ewiges Sein (scritto 1937) pubblicazione postuma: Herder Verlag, Freiburg im Breisgau 1950
- Kreuzeswissenschaft. Studie über Johannes vom Kreuz nuova edizione: Herder Verlag, Freiburg im Breisgau 2003
Le opere di Edith Stein sono state pubblicate in italiano dalla Casa Editrice Città Nuova.
Nella cultura
Il Premio Edith Stein
Il Premio Edith Stein viene assegnato ogni due anni a persone, associazioni o istituzioni che si sono distinte a livello internazionale per il loro impegno sociale, politico o civile. Il premio consiste in una medaglia con l'iscrizione "Unsere Menschenliebe ist das Maß unserer Gottesliebe" ("Il nostro amore per l'uomo è la misura del nostro amore per Dio") e la somma di € 5.000. Il premio viene assegnato dal Curatorio del circolo Edith Stein di Gottinga, di cui fanno parte sia la Chiesa evangelica, sia la Chiesa cattolica che l'associazione per la collaborazione ebraico-cristiana.
Premiati:
- 1995 Eduard Lohse
- 1997 Joop Bergsma
- 1999 Leonore Siegele-Wenschkewitz
- 2001 Maximilian Kolbe-Werk e. V.
- 2003 Bruno Hussar-Stiftung
- 2005 Josef Homeyer
Opere artistiche su Edith Stein
- Alla vita di Edith Stein è stata dedicata l'opera in musica per orchestra, cantante solista, voce recitante e coro A piedi scalzi. Musica di Alessandro Nidi, libretto di Giampiero Pizzol[2]
- Nel 1990, Juri Camisasca ha scritto un brano, dal nome Il carmelo di Echt (inserita nell'omonimo album, Il carmelo di Echt del 1991), cantata dallo stesso autore e, successivamente, da Giuni Russo (in Signorina Romeo Live e nell'album Morirò d'amore).
- Infine, il brano è stato cantato da Franco Battiato (in Fleurs 2)
- Alla vita di Edith Stein si ispira il film La settima stanza.
Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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