Utente:Giancarlo Rossi-Fedele/Cafarnao
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Cafarnao è un antico villaggio della Galilea, situato sulle rive nord-occidentali del lago di Tiberiade, attualmente nel territorio internazionalmente riconosciuto allo Stato di Israele. Importante per i cattolici perché secondo i Vangeli, Gesù Cristo vi abitò dopo aver lasciato Nazareth (Matteo Mt 4,12-17 ); qui iniziò la sua predicazione e vi compì numerosi miracoli. Per questo i cattolici la collocano idealmente nella Terra Santa.
A Cafarnao, Gesù Cristo scelse i suoi primi discepoli: Pietro, Andrea, Giacomo e Giovanni. (I loro nomi in ebraico si possono scrivere: יַעֲקֹב, יוֹחָנָן, כֵּיפָא e אַנְדְּרֵי.)
Nel sito archeologico di Cafarnao sono state identificate la Casa di San Pietro a Cafarnao e l'antichissima Sinagoga di Cafarnao.
Grafia
- ebraico: כפר נחום - Kefar Nahum (letteralmente: villaggio di Nahum)
- arabo: Talhum, (riferito alle rovine Tell, della città di Hum[1]).
- francese: Capharnaüm
- inglese: Capernaum
Etimologia
Anche se Kfar Nahum, nome originale del piccolo borgo, significa "villaggio di Nahum" in ebraico, apparentemente non esiste connessione tra il profeta noto come Nahum. Negli scritti di Giuseppe Flavio, il nome viene reso in lingua greca come "Kαφαρναουμ (Kapharnaum)".
Storia
Basandosi sulle fonti letterarie e sugli scavi archeologici, è stato possibile ricostruire una parte della storia del villaggio.
Fondazione di Cafarnao
I diversi siti archeologici dimostrano che il villaggio è stato fondato attorno al II secolo a.C., durante il periodo degli Asmonei. Il luogo non aveva mura difensive e si estendeva lungo le rive del vicino lago di Tiberiade, in direzione est-ovest. Cafarnao inizia come un villaggio di pescatori, ed era sicuramente abitato dal I secolo a.C. fino al XIII secolo.
Giuseppe Flavio ci lascia una descrizione di Cafarnao. Sottolinea del luogo la sua posizione felice e la definisce una sorgente fertile. Vi soggiornò una notte dopo essersi slogato una caviglia. Si trova nella costa nord-ovest del lago di Tiberiade (o lago Kinneret in ebraico). Oggi a Cafarnao, è stata costruita una chiesa cattolica nei pressi di quella che si riconosce come la casa di San Pietro. Accurati scavi archeologici hanno portato alla luce i resti di due sinagoghe. La più recente è costruita in pietra calcarea bianca (calcite) ed è stata posta sopra quella più antica, costruita in basalto locale. Della prima struttura rimangono soltanto le mura di fondazione, una colonna e il pavimento di ciotoli di basalto.
Menzionata nel Nuovo Testamento
Il villaggio di Cafarnao è menzionato nel Nuovo Testamento: nel Vangelo di Luca è citato come il villaggio dove abitavano quattro apostoli: Pietro, Andrea, Giacomo e Giovanni; anche l'esattore delle tasse (il publicano Matteo) proviene da Cafarnao. In Matteo Mt 4,13 si legge che nel borgo abitava Gesù. Secondo Lc 4,31-44 , Gesù impartiva insegnamenti nella sinagoga di Cafarnao riguardo allo Shabbath. Sempre a Cafarnao, Gesù guarì un uomo che era posseduto dallo spirito di un demonio e guarì la febbre della suocera di Simon Pietro. Secondo Mt 8,5-13 , sempre a Cafarnao, un centurione romano chiese a Gesù di guarire il suo inserviente. Resti di un edificio che poteva essere una sinagoga di quel periodo sono stati scoperti sotto i resti di una sinagoga meno antica.
Cafarnao secondo i Vangeli sinottici
Secondo i vangeli sinottici, Gesù sceglie questo villaggio come il centro del suo ministero pubblico nella Galilea dopo aver lasciato il piccolo insediamento collinare di Nazareth (Mt 4,12-17 ). Cafarnao non presenta vantaggi logistici sugli altri luoghi dell'area, e viene probabilmente scelto perché era la casa dei suoi primi discepoli, Simon-Pietro e Andrea. Il Vangelo di Giovanni suggerisce che il centro del ministero di Gesù fosse il villaggio di Cana di Galilea.
Cafarnao risparmiata dalla rivolte giudaiche e dalla successiva repressione
Nessuna fonte letteraria esistente riferisce che Cafarnao sia stata coinvolta nelle sanguinose rivolte giudaiche contro i romani, come la prima guerra giudaica (66 al 73 A.D.) oppure nella rivolta di Bar Kokhba (132 al 135 A.D.), anche se esistono ragioni per credere che Giuseppe Flavio, uno dei generali ebrei durante la prima rivolta, sia stato portato a Cafarnao (che chiama "Kapharnakos") dopo una caduta dal suo cavallo nel vicino borgo di Betsaida (Giuseppe Flavio, Vita, 72).
Recupero e scavi
Nel 1838, l'esploratore americano Edward Robinson scoprì le rovine dell'antica Cafarnao. Il villaggio apparve ai primi esploratori come un luogo desolato.
Nel 1866, il capitano brittanico Charles W. Wilson identificò i resti della sinagoga, e nel 1894, il frate francescano Giuseppe Baldi da Napoli (Custode di Terra Santa), riuscì a ricuperare buona parte delle rovine in possesso dei beduini.
I Francescani costruirono una recinzione per proteggere le rovine dai frequenti vandalismi, e piantarono palme e alberi di eucalipto portati dall'Australia per creare una piccola oasi per i pellegrini. Costruirono anche un picoclo porticciolo lacustra. Queste opere vennero dirette dal francescano Virgilio Corbo.
1905
Gli scavi più importanti cominciarono nel 1905 sotto la direzione dei tedeschi Heinrich Kohl e Carl Watzinger. In seguito proseguirono grazie all'opera dei frati francescani Vendelin von Benden (1905-1915) e Gaudenzio Orfali (1921-1926).[2]
Gli scavi risultarono nella scoperta di due edifici pubblici, la sinagoga (che venne restaurata parzialmente da fra Orfali), e una chiesa ottagonale. Successivamente, nel 1968, gli scavi nella porzione ovest del sito (in amministrazione ai francescani) vennero ripresi da Corbo e da Stanislao Loffreda, con l'assistenza finanziaria del governo italiano. Durante questa fase, la maggiore scoperta è stata quella di una casa che veniva proclamata come la casa di San Pietro, in un quartiere del villaggio attorno risalente al primo secolo AD. Attualmente questi scavi vengono proseguiti, è sono stati pubblicate alcune foto e dettagli della scoperta sulla Internet, con aggiornamenti recenti almeno al 2003 [1].
Descrizione delle rovine
La casa di San Pietro
Si scoprì una storia complessa per le case di un isolato, denominato dagli archeologi francescani la sacra insula oppure la "insula santa" ("insula" in latino definisce un isolato di case non lussuose attorno ad un cortile). A metà strada tra la sinagoga e la costa lacustre, si scoprì un edificio pregiato, a pianta ottagonale, vicino al fronte del labirinto delle case di pescatori, appartenenti a diversi periodi storici.
Sono stati identificati tre strati archeologici principali:
- Un gruppo di case private costruite attorno al I secolo a.C. che rimase in uso fino al IV secolo.
- La grande trasformazione di una di queste case nel IV secolo A.D.
- La chiesa ottagonale costruita a metà del V secolo A.D.
Gli scavatori conclusero che una casa nel villaggio era stata venerata come la casa di Kefa il pescatore, poi diventata la casa-chiesa di San Pietro verso la metà del I secolo, luogo che in seguito vide la costruzione di due chiese sovrapposte[3].
Abbandono di Cafarnao e scavi archeologici
Nei secoli successivi Cafarnao fu abbandonata; i suoi resti sono stati ritrovati e riportati alla luce da scavi archeologici nel XX secolo. Tra le altre cose, sono state ritrovate una sinagoga costruita con colonne di marmo, risalente al II secolo, e un'abitazione che è stata identificata come la casa di San Pietro. Sopra quest'ultima è stata costruita una chiesa di forma ottagonale, sopraelevata da terra; un'apertura vetrata al centro permette di vedere i resti della casa di Pietro al di sotto.
La Sinagoga di Cafarnao
Le rovine di questi edifici, tra le più antiche sinagoghe nel mondo vennero identificate dall'archeologo Wilson. Il grosso edifico bianco, con intagli ornamentali, risaltava prominentemente tra gli altri edifici del villaggio, molto più piccoli, costruiti in basalto nero, nella maggior parte residenziali. La sinagoga venne costruita quasi interamente con blocchi bianchi di pietra calcarea, portati da cave distanti.
L'edificio consiste di quattro parti: il salone di preghiera, il patio occidentale, la balaustrata meridionale e una piccola stanza a nordovest dell'edificio. Il salone di preghiera misura 24,40 per 18,65 metri, con la facciata a sud rivolta verso Gerusalemme.
Le pareti interne erano coperte con gesso dipinto e lavori di stucco superbamente eseguiti, trovati durante gli scavi. L'archeologo Watzinger, come Orfali, credeva che vi erano un piano superiore riservato alle donne, con un accesso riservato grazie ad una scalinata esterna localizzata in una piccola stanza. Ma questa opinione non era sopportata da successivi scavi nel sito.
Visita papale a Cafarnao
Nel marzo del 2000, Papa Giovanni Paolo II visitò le rovine di Cafarnao nel corso del suo viaggio apostolico in Israele.[4]
Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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