Adorazione dei Magi con san Giovanni Battista e san Giovanni evangelista (Domenico Ghirlandaio)




Adorazione dei Magi con san Giovanni Battista e san Giovanni evangelista | |
Domenico Ghirlandaio, Adorazione dei Magi con san Giovanni Battista e san Giovanni evangelista (1488), tempera su tavola | |
Adorazione dei Magi | |
Opera d'arte | |
Stato |
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Regione |
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Regione ecclesiastica | Toscana |
Provincia | Firenze |
Comune |
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Diocesi | Firenze |
Parrocchia o Ente ecclesiastico | Istituto degli Innocenti |
Ubicazione specifica | Museo degli Innocenti |
Uso liturgico | quotidiano |
Comune di provenienza | Firenze |
Luogo di provenienza | Ospedale degli Innocenti, Chiesa di Santa Maria degli Innocenti, altare maggiore |
Oggetto | pala d'altare |
Soggetto | Adorazione dei Magi con san Giovanni Battista e san Giovanni evangelista |
Datazione | 1488 |
Ambito culturale | |
ambito toscano | |
Autore |
Domenico Ghirlandaio (Domenico Bigordi) detto Ghirlandaio |
Materia e tecnica | tempera su tavola |
Misure | h. 285 cm; l. 243 cm |
Iscrizioni | MCCCCLXXXVIII |
Note | |
opera datata | |
|
L'Adorazione dei Magi con san Giovanni Battista e san Giovanni evangelista è una pala d'altare, eseguita nel 1488, a tempera su tavola, da Domenico Bigordi detto Domenico Ghirlandaio (1449 - 1494), proveniente dall'altare maggiore dalla Chiesa di Santa Maria degli Innocenti, annessa all'Ospedale degli Innocenti a Firenze e ora conservata presso il Museo degli Innocenti nella stessa città toscana.
Descrizione
Pannello centrale
La scena è ambientata davanti alla capanna, costituita da un muro in mattoni incompiuto (simbolo del declino della religione romana da cui nasce il Cristianesimo), da quattro pilastri, decorati da candelabri con capitelli corinzi dorati, che sorreggono un umile tetto di paglia a doppio spiovente, sopra il quale si vedono quattro angeli reggicartiglio.
Nel dipinto compaiono:
- al centro:
- Maria Vergine mostra Gesù Bambino ai presenti;
- san Giuseppe veglia sul Bambino con uno sguardo attento e amorevole, dietro di lui e Maria si trovano il bue e l'asino.
- Magi, due dei quali sono inginocchiati davanti al gruppo della Madonna col Bambino, uno nell'atto di baciare un piedino del bimbo, l'altro con una mano sul petto, mentre il terzo si trova in piedi, sulla sinistra, caratterizzato da un manto giallo e rosso e ritratto mentre porge in dono un prezioso calice. Essi, come di consueto, rappresentano le tre diverse età dell'uomo: gioventù, maturità e vecchiaia.
- a sinistra:
- san Giovanni Battista, inginocchiato, guarda lo spettatore e indica Gesù Bambino, con affianco un fanciullo, evidente richiamo agli orfani "innocenti", assistiti dall'istituzione.
- alcuni astanti, tra cui, in secondo piano, si riconoscono il committente, vestito di nero e l'artista, che guarda verso lo spettatore.
- a destra:
- san Giovanni evangelista, che presenta alla Madonna un bambino ferito;
- tre personaggi del seguito dei Magi riccamente abbigliati, che probabilmente rappresentano i membri della potente Arte della Seta, finanziatrice preminente dell'Istituto; dietro di loro il corteo si dispiega in lontananza, passando sotto un arco trionfale (riferimento allegorico alla transizione dal mondo romano a quello cristiano).
Inoltre, sullo sfondo si vedono:
- al centro:
- uno splendido paesaggio lacustre, solcato da navi, tra colline e montagne;
- due personaggi, un laico e un religioso (simboleggianti i principali artefici dell'opera assistenziale dell'orfanotrofio), si affacciano a contemplare la scena.
- a sinistra:
- la Strage degli innocenti;
- la rappresentazione simbolica della città di Roma, dove si riconoscono, infatti, il Colosseo, la Colonna Traiana, la Torre delle Milizie e la Piramide Cestia.
- a destra:
- sulla collina si trovano alcuni pastori con le greggi, ai quali un angelo, circondato da un alone luminoso, sta annunciando la nascita di Gesù.
Predella
La predella è opera di Bartolomeo di Giovanni (1458 ca. - 1501), allievo di Domenico Ghirlandaio, ed è costituita da sette scomparti che presentano:
- Martirio di san Giovanni evangelista
- Annunciazione
- Sposalizio di Maria Vergine
- Presentazione di Gesù al Tempio
- Deposizione dalla Croce
- Battesimo di Gesù Cristo
- Sant'Antonino Pierozzi consacra la Chiesa di Santa Maria degli Innocenti
Note stilistiche, iconografiche e iconologiche
- Nell'organizzazione frontale dell'Adorazione dei Magi si comprende l'influenza di Sandro Botticelli sull'opera dell'artista, mentre nell'insieme, quasi caotico, delle figure, si legge quella di Leonardo da Vinci.
- Una serie di similitudini stilistiche mette in relazione questo dipinto con la decorazione pittorica della Cappella Tornabuoni (1485 - 1490), eseguita sempre da Domenico Ghirlandaio: l'ampiezza e la luminosità del paesaggio; la presenza del muro di fondo che isola la scena principale, enfatizzandola, pur senza bloccare la fuga prospettica e spaziale in lontananza. Queste analogie confermano la datazione fornitaci dalle fonti storiche.
- I colori sono ricchi e vivaci, con una serie di riscontri tra rossi, gialli e blu che creano un caldo ritmo luminoso. Il pittore ha reso con grande cura e precisione i dettagli e dei riflessi della luce sulle superfici, derivata dallo studio dell'arte fiamminga: questo è particolarmente evidente nella brillantezza dei gioielli, quali:
- le perle del copricapo a turbante dell'uomo sulla destra,
- la doppia catena d'oro con pendente del personaggio a lui vicino;
- la croce di san Giovanni Battista;
- la coppa cristallina offerta dal più giovane dei Magi a Gesù Bambino.
Iscrizioni
Nella pala si trovano due iscrizioni:
- sull'arco di trionfo si legge la data dell'opera:
(LA) | (IT) | ||||
« | MCCCCLXXXVIII » | « | 1488 » |
- sul cartiglio sorretto da quattro angeli è tracciato un tetragramma che riporta le note e le prime parole del Gloria, quasi ad invitare lo spettatore ad unirsi nel canto:
« | Gloria in excelsis Deo. » |
Notizie storico-critiche
La pala d'altare fu commissionata nel 1485 da Francesco di Giovanni Tesori, priore dell'Ospedale degli Innocenti, l'orfanotrofio fiorentino, al pittore per l'altare maggiore della Chiesa di Santa Maria degli Innocenti, annessa allo stesso Ospedale.
Il dipinto è sempre rimasto nel patrimonio culturale dell'Istituto degli Innocenti, uscendo indenne da spoliazioni e dispersioni, forse proprio perché opera ritenuta indissolubilmente legata all'Ospedale.
La cornice originale, commissionata nel 1486 ad Antonio di Francesco di Bartolo, su disegno di Giuliano da Sangallo, fu distrutta nel 1786, quando venne ristrutturato l'interno della chiesa e la pala rimossa dall'altare maggiore.
Nel 1917 venne collocata nel costituendo Museo degli Innocenti, al secondo piano dell'edificio.
Dal 1971 vi fu ricollocata vicino la predella, che era stata smembrata nel 1615 in occasione di un rifacimento dell'altare maggiore.
Bibliografia | |
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Voci correlate | |
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