Aleksander Mazowiecki

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Aleksander Mazowiecki
Pseudocardinale
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battezzato
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Lapide di Alessandro di Masovia nella Cattedrale di Santo Stefano a Vienna
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 44 anni
Nascita Płock
1400
Morte Vienna
2 giugno 1444
Sepoltura Cattedrale di Santo Stefano (Vienna)
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono
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Ordinazione presbiterale 1423
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Nominato vescovo 20 ottobre 1423 da papa Martino V
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Nominato patriarca dal Concilio di Basilea nell'ambito della teoria conciliarista
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Consacrazione vescovile 29 settembre 1425 dal vescovo Enrico Scarampi
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pseudocardinale
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pseudocardinale
2 ottobre 1440 dall'antipapa Felice V
Eletto Antipapa {{{antipapa}}}
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
al pontificato
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Consacrazione {{{consacrazione}}}
Fine del
pontificato
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(per causa incerta o sconosciuta)
Durata del
pontificato
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Predecessore {{{predecessore}}}
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Proclamazioni
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Eventi
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Incoronazione
Investitura
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Onorificenze
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Nomi postumi
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Aleksander Mazowiecki o Alessandro di Masovia (Płock, 1400; † Vienna, 2 giugno 1444) è stato un vescovo e pseudocardinale eletto polacco.

Cenni biografici

Alessandro nacque a Płock nel 1400 secondogenito di Siemowit IV di Masovia, duca di Masovia e Alessandra di Lituania, figlia di Algirdas e sorella di Ladislao Jagiełło, granduca di Lituania. Trascorse buona parte dell'infanzia e della giovinezza presso la corte del re di Polonia Władysław II Jagiełło, fratello di sua madre. Inoltre era lo zio dell'imperatore Federico III.

Fu avviato alla cariera clericale e dal 1415 al 1422, studiò all'università di Cracovia, dove non raggiunse alcun grado accademico, e nel 1422, contro gli statuti accademici, ne divenne rettore certo per dare splendore all'università, e forse anche per interessamento dello Jagiełło.

Episcopato

Grazie alla protezione reale, il 24 ottobre 1414 fu nominato prevosto della cattedrale di Gniezno. Nel 1422, suo zio il re, tentò senza successo di ottenergli il vescovado di Poznań. L'anno seguente divenne canonico del capitolo della cattedrale di Gniezno. Il re riuscì ad ottenere da papa Martino V per il nipote la guida della diocesi di Trento.

Nelle intenzioni del conte del Tirolo Federico IV Tascavuota[1], il nuovo vescovo di Trento avrebbe dovuto essere il decano del capitolo Giovanni da Isny, che infatti i canonici elessero alla cattedra; ma papa Martino V respinse tale scelta, proponendo senza successo ben tre candidati. Dopo tre anni di trattative la vacanza si chiuse con un compromesso e la nomina di Alessandro, allora ventitreenne nipote del re di Polonia, imparentato con la famiglia imperiale.[2] Carica che mantenne per 21 anni, fino alla morte. La designazione fu accolta benevolmente anche da Federico IV Tascavuota, al quale, poco più tardi, per iniziativa del nuovo presule, fu tolta la scomunica ricevuta alcuni anni prima.

La pace non durò a lungo: Alessandro entrò presto in conflitto con il conte del Tirolo per questioni relative ai rispettivi poteri ed alla fine risultò vincitore. Il Tascavuota sperava che fosse un personaggio debole e facilmente manovrabile; ma Alessandro dimostrò presto di voler restituire al principato vescovile una maggiore autonomia. Questa politica non piaceva a duca, ma neanche a molti dei suoi sudditi, che nel legame con il Tirolo trovavano facile sbocco ai propri commerci, specie vinicoli. Suscitavano scandalo e dissenso anche l'introduzione di molti polacchi nei posti di potere, il mancato rispetto degli statuti cittadini e gli atteggiamenti dispotici e immorali del «duca di Masovia». Una rivolta cittadina divampò dunque nel 1435, e Federico IV non mancò di approfittarne occupando militarmente la città.

Gli abitanti di Trento presentarono un formale Atto di Accusa contro Alessandro, dove in 33 punti venivano elencate le motivazioni. L'Atto fu consegnato dagli abitanti al conte con la preghiera che facesse in modo da impedire il ritorno a Trento del Principe-Vescovo. A Federico fu impossibile eseguire tale richiesta, anche a causa delle parentele di Alessandro; comunque la situazione a Trento divenne alquanto spiacevole per il Principe-Vescovo, che tornò nella sua sede solo per un breve periodo.

Educato a Cracovia, in un ambiente ove predominava la dottrina della supremazia del concilio, a questa Alessandro rimase sempre fedele. Già nel maggio e nel giugno 1432, era stato chiamato al concilio di Basilea; allora, però, non aveva aderito all'invito, a causa dei disordini che minacciavano Trento. Solo al principio del 1434, poté recarsi personalmente nella città renana. Vi rimase per cinque mesi, nello stesso periodo in cui soggiornò presso il concilio l'imperatore Sigismondo di Lussemburgo; lasciata Basilea, il 18 giugno si trovava ad Ulma insieme con l'imperatore, che seguì fino a Vienna.

Dopo la rottura di Eugenio IV coi padri di Basilea, Alessandro fu tra i primi a riconoscere nel concilio la suprema autorità ecclesiastica. I padri gli concessero, nel dicembre 1439, il patriarcato di Aquileia; ma, giacché il capitolo era dalla parte della Santa Sede, effettivo patriarca fu Ludovico Scarampi Mezzarota, nominato dal papa.

Cardinalato

Nel 1440 l'antipapa Felice V nominò Alessandro anche cardinale, nel suo secondo concistoro del 2 ottobre 1440, assegnandogli il titolo di san Lorenzo in Damaso; titolo che papa Eugenio IV aveva assegnato a Ludovico Scarampi Mezzarota. Alessandro portò solennemente il titolo di cardinalis Aquileiensis, con il quale fu anche chiamato dall'imperatore Federico III suo nipote e da Enea Silvio Piccolomini. Però non mise mai piede in Friuli, tenuto conto che il patriarcato era stato conquistato dalla Repubblica di Venezia.

Nel 1443 fu legato pontificio dell'antipapa in Austria, Polonia ed Ungheria e cercò di contrastare la legazione inviata da papa Eugenio IV. Grazie anche all'aiuto del nipote, l'imperatore Federico III, Alessandro di Masovia riuscì ad ottenere la posizione di canonico presso la Cattedrale di Santo Stefano in Vienna.

Morte

Morì in quella città il 2 giugno 1444; gli era vicino Enea Silvio Piccolomini, il futuro papa Pio II, che lasciò ai posteri un ritratto tutt'altro che edificante dei suoi ultimi giorni di vita. La sua salma riposa nella Cattedrale di Santo Stefano a Vienna.[3]

Genealogia episcopale

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale

Successione degli incarichi

Predecessore: Principe-vescovo di Trento Successore: BishopCoA PioM.svg
Giorgio di Liechtenstein[4] 20 ottobre 1423 - 2 giugno 1444 Benedetto da Trento[5] I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Giorgio di Liechtenstein[4] {{{data}}} Benedetto da Trento[5]
Predecessore: Antipatriarca di Aquileia Successore: PatriarchNonCardinal PioM.svg
- 2 ottobre 1440 - 2 giugno 1444 - I
II
III
IV
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VI
VII
VIII
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con
con
- {{{data}}} -
Predecessore: Pseudocardinale presbitero di San Lorenzo in Damaso Successore: CardinalCoA PioM.svg
- 2 ottobre 1440 - 2 giugno 1444 Lancelot de Lusignan I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
- {{{data}}} Lancelot de Lusignan
Note
  1. Federico IV d'Asburgo su it.wikipedia.org. URL consultato il 01-07-2023
  2. Biografia di A. di Masovia su trentinocultura.net. URL consultato il 2016-02-27 (archiviato dall'url originale in data 3 settembre 2002)
  3. Trentino Cultura - Catalogo: - i cataloghi dei beni culturali presenti sul territorio su trentinocultura.net. URL consultato il 2016-02-27 (archiviato dall'url originale in data 11 marzo 2016)
  4. Giorgio di Liechtenstein su it.wikipedia.org. URL consultato il 01-07-2023
  5. (EN) Bishop Benedetto da Trento † su catholic-hierarchy.org. URL consultato il 01-07-2023
Bibliografia