Lancelot de Lusignan
Lancelot de Lusignan Pseudocardinale | |
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Età alla morte | circa 45 anni |
Nascita | Cipro 1406 ca. |
Morte | Ginevra 6 aprile 1451 |
Ordinazione presbiterale | non si hanno informazioni |
Nominato vescovo | 28 agosto 1436 da papa Eugenio IV |
Consacrazione vescovile | non si hanno informazioni |
Elevazione a Patriarca | 25 gennaio 1445 dall'antipapa Felice V |
Creazione a pseudocardinale |
agosto 1447 dall'antipapa Felice V |
Incarichi ricoperti | |
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Lancelot de Lusignan (Cipro, 1406 ca.; † Ginevra, 6 aprile 1451) è stato uno pseudocardinale e patriarca cipriota.
Cenni biografici
Infanzia ed educazione
Lancelot de Lusignan, talvolta indicato come Lanzelot, nacque a Cipro attorno al 1406. Era figlio illegittimo di Philippe de Lusignan, fratello di Giano di Lusignano[1], re di Cipro, e di una donna rimasta ignota; suo padre non si sposò mai. Suo zio era il cardinale Hugues de Lusignan.
Ben presto venne avviato alla carriera ecclesiastica, seguendo l'esempio dello zio, per cui si recò in Italia, dove cominciò a studiare presso l'università degli Studi di Padova, terminò gli studi nel 1436, conseguendo il dottorato in diritto canonico.
Tra il 1420 ed il 1421, papa Martino V gli concesse una dispensa super defectum natalium, permettendogli di prendere gli ordini minori, così ricevette la tonsura ecclesiastica come chierico di Nicosia.
Episcopato
Il cardinale de Lusignan riuscì ad intercedere, ottenendo per il nipote l'amministrazione della sede episcopale di Nemosia, talvolta indicata con il nome di Limassol, nel 1436. L'11 agosto dello stesso anno, Lancelot ricevette la terza dispensa per illegittimità legata al diritto di essere promosso ad omnes ordines etiamsi episcopales et archiepiscopales, permettendogli così di accedere a queste dignità se eletto. Infine, suo zio intervenne con papa Eugenio IV per ottenere per suo nipote volentes regi et tibi de alicuius subventionis auxilio providere, ed il papa accolse la richiesta il 28 agosto successivo. Nel documento, Lancelot è indicato come magister, notarius papae, canonicus Nicosiensis, nepos cardinalis Tusculani e celricus Nicosiensis, notarius papae, nobilis, nepos cardinalis. In una clausola è espresso come il merito della nomina sia dovuto allo zio e che gli spettasse una pensione annua di 300 fiorini. Non si hanno notizie riguardo alla consacrazione episcopale.
Probabilmente accompagnò Hugues de Lusignan anche nel suo primo viaggio a Cipro nello stesso 1436, facendo ritorno in Occidente soltanto nel 1438. Il 2 maggio 1438, papa Condulmer lo trasferì alla sede episcopale di Pafo. In quel periodo, Lancelot si trovava al concilio di Ferrara con suo zio o come suo rappresentante. Risulta invece che il 1º settembre dell'anno medesimo si trovasse presso la Curia Romana.
Alla corte dell'antipapa Felice V
Nel 1440, insieme a suo zio, aderì all'obbedienza dell'antipapa Felice V, eletto da alcuni ecclesiastici scismatici al concilio di Basilea dove papa Eugenio IV fu deposto. Hugues e Lancelot si recarono quindi a Genova e firmarono il trattato fra la Repubblica ligure ed il Regno di Cipro l'8 aprile 1441. Il 5 agosto 1442 suo zio morì e progressivamente Lancelot, che aveva trentasei anni, ottenne molti dei suoi benefici.
Cominciò ad occupare un ruolo di sempre maggior rilievo: al servizio dell'antipapa; come consigliere e ministro di suo figlio, il duca Ludovico di Savoia[2]. L'11 marzo 1443, firmò come protonotario apostolico il contratto di fidanzamento tra Carlotta di Savoia e Federico di Sassonia a Losanna, poi decaduto con la morte del promesso sposo.
Lancelot de Lusignan si era ormai stabilito definitivamente presso la Corte sabauda, vivendo fra le regioni del Piemonte e della Savoia, assieme ad un gruppo consistente di altri ciprioti, e questo per diverse motivazioni: anzitutto di legame dinastico, essendo sua cugina Anna di Cipro[3] moglie del duca Ludovico, fatto che rende anche facile capire il perché si sia schierato dalla parte di Felice V, al secolo Amedeo VIII e padre del duca regnante; la sua vicinanza intellettuale alla corrente ed a molti esponenti dell'Umanesimo; il fatto che si trovasse maggiormente a proprio agio in un ambiente vicino alla mentalità occidentale, piuttosto che a Cipro, più vicino all'oriente.
A causa della sua obbedienza a Felice V, papa Eugenio IV lo depose dalla sede episcopale di Pafo il 20 marzo 1444, privatus... qui adhaeret Felicem antipapam Amedeum ducem Sabaudiae.
Nel 1445, l'antipapa lo nominò patriarca titolare di Gerusalemme, ricevendo anche la iurisdictio super prioratum Sancti Sepolchri ad Annecy. A testimonianza di ciò, una bolla (25 gennaio), in cui figura come esecutore, assieme allo pseudocardinale Jean d'Arces, arcivescovo metropolita di Tarantasia, lo cita come patriarca e legatus apostolicu e legatus specialis papae. Il 22 aprile 1445, firmò in primo luogo il famoso trattato super non alienationem ducatus: Lancelotus patriarcha Hyeroslimintanusin conventu O.P. Gebennensis, mentre il giorno successivo, 22 aprile, firmò l'atto di fidanzamento tra Margherita di Savoia[4] ed Adolfo di Gheldria[5].
Cardinalato
L'antipapa Felice V creò cardinale Lancelot de Lusignan nel suo ultimo concistoro, avvenuto in data imprecisata prima di agosto 1447, assegnandogli il titolo presbiterale di San Lorenzo in Damaso, vacante dal 2 giugno 444, data di morte dello pseudocardinale polacco Aleksander Ziemowit, principe vescovo di Trento. Poco dopo la sua promozione, si dimise dal patriarcato titolare di Gerusalemme.
Nel 1448, il duca di Savoia lo incaricò delle transizioni con Giovanni I di Monaco[6] per l'acquisizione di Roccabruna e Mentone, che sfociarono nel trattato firmato a Torino dallo pseudocardinale il 19 dicembre dello stesso anno.
Cardinale o pseudocardinale?
Il 7 aprile 1449, Felice V si riconciliò con papa Niccolò V, ritornando Amedeo di Savoia, venendo nominato cardinale vescovo di Sabina, Decano del Collegio Cardinalizio e legato apostolico in tutti i territori che lo avevano riconosciuto antipapa al momento della sua abdicazione, in primo luogo Savoia e Piemonte. Il pontefice confermò anche gli atti dell'antipapa, per cui ai prelati elevati al cardinalato da Felice V fu chiesto di domandare una nuova nomina da parte del papa. Non vi è alcuna notizia che Lancelot abbia mai chiesto di essere confermato cardinale da papa Niccolò V.
Il 27 luglio dello stesso anno il duca Ludovico di Savoia si rivolge a lui come notre cher ami et cousin Lancelot de Lusignan cardinal de Chypre, nominandolo arbitro nella disputa tra Giovanni IV d'Armagnac[7] ed il delfino del Viennois Luigi II, poi divenuto Luigi XI di Francia.
I primi tre pseudocardinali che fecero la richiesta, Louis Aleman (che era stato creato da papa Martino V), Guillaume-Hugues d'Estaing e Louis de La Palud, furono confermati nel concistoro del 19 dicembre 1449.
Nel frattempo si era verificata una rottura, di cui non si conosce la ragione, tra Lancelot de Lusignan e l'ex antipapa. La Chronica Latina Sabadiae riferisce: Amadeus abstulit capellum Lanceloti de Lusignano cardinalis de Cipro, quem propter sua demerita, in Montecalieri, cum honore ecclesiastico depositavit et privavit. Questa cronaca è stata scritta prima del 27 marzo 1450, perché in quella data, il cardinale legato Amedeo di Savoia nomina Enrico degli Aliberti come abate commendatario di Santa Maria di Pinerolo, insistendo in vari atti che Lancelot de Lusignan demeritis exigentibus privatus dicto monasterio et quibuscumque aliis beneficiis ecclesiasticis que in titulum et in commendam obtinebat, et inhabilis declaratus, prout in sententia per nos lata, cuis tenorum hic haberi pro sufficienter expresso, hec et alia plenius continetur.
Lancelot non accettò la perdita dei suoi benefici e nello stesso 1450 ottenne in commendam l'Abbazia di Fruttuaria; dichiarandosi ancora come cardinale di Cipro. Non è chiaro se il cardinale Amedeo di Savoia avesse ricevuto il diritto di privarlo del cardinalato, riservato solo al pontefice. Lancelot continuò a definirsi cardinale anche un anno dopo la sua presunta deposizione, e diversi documenti provano che abbia conservato questa dignità.
Di contro, non esiste alcuna prova certa che abbia ricevuto la conferma od una nuova nomina da papa Niccolò V, visto che nei documenti pontifici riguardanti Pinerolo, viene indicato solo come notarius papae olim abbas.
Morte. Non ci sono testimonianze documentarie della sua morte, ma sembra che sia morto alla corte di Savoia a Ginevra tra il 6 aprile 1451 e la metà di agosto di quello nello stesso anno. In una bolla papale emessa a Roma e datata 20 ottobre 1451, Lancillotto è detto quondam (precedentemente) un modo per indicare che era morto. Probabilmente trovò sepoltura a Ginevra.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Vescovo di Nemosia | Successore: | |
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Antoine de Chanac[8], O.S.B. | 28 agosto 1436 - 2 maggio 1438 | Gelasio di Montolif[9] |
Predecessore: | Vescovo di Pafo | Successore: | |
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Angelo di Norcia[10], O.F.M. | 2 maggio 1438 - 20 marzo 1444 | Giacomo di Coimbra |
Predecessore: | Patriarca titolare di Gerusalemme (illegittimo) |
Successore: | |
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- | 25 gennaio 1445 - agosto 1447 | - |
Predecessore: | Pseudocardinale presbitero di San Lorenzo in Damaso | Successore: | |
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Aleksander Ziemowit | agosto 1447 - 6 aprile 1451 | - |
Predecessore: | Abate commendatario di Fruttuaria | Successore: | |
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Michele della Ripa | 1450 - 1451 | Gian Luigi di Savoia[11] |
Note | |
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Bibliografia | |
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- Pseudocardinali per nome
- Pseudocardinali eletti ad agosto 1447
- Pseudocardinali creati dall'antipapa Felice V
- Vescovi di Nemosia
- Vescovi di Pafo
- Patriarchi di Gerusalemme
- Pseudocardinali presbiteri di San Lorenzo in Damaso
- Abati commendatari di Fruttuaria
- Presbiteri del XV secolo
- Presbiteri per nome
- Vescovi ciprioti
- Vescovi del XV secolo
- Vescovi per nome
- Biografie
- Patriarchi per nome
- Pseudocardinali ciprioti
- Patriarchi ciprioti
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- Morti nel 1451
- Morti il 6 aprile