Alfonso Ugolini

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Venerabile Alfonso Ugolini
Presbitero
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Venerabile
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Don Ugolini con mons. Baroni e Gibertini
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte 91 anni
Nascita Thionville
22 agosto 1908
Morte Sassuolo
25 ottobre 1999
Sepoltura Sassuolo, Cappella della Madonna di Lourdes, nella chiesetta del Carandino
Conversione
Appartenenza Servi della Chiesa
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Ordinato diacono
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Ordinazione presbiterale 7 settembre 1973 dal vescovo Gilberto Baroni
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
Elezione
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Fine del
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pontificato
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
Antipapi {{{antipapi}}}
Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerato da Chiesa Cattolica
Venerabile il 23 novembre 2020, da Francesco
Beatificazione [[]]
Canonizzazione [[]]
Ricorrenza [[]]
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi
Devozioni particolari
Patrono di
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Incoronazione
Investitura
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Erede
Successore
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Collegamenti esterni
Invito all'ascolto
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Venerabile Alfonso Ugolini (Thionville, 22 agosto 1908; † Sassuolo, 25 ottobre 1999) è stato un presbitero italiano,appartenente ai Servi della Chiesa.

Biografia

Nacque a Thionville, nel dipartimento francese della Mosella, da Enrico e Maria Anna Rondanelli. I suoi genitori, in precedenza benestanti, erano emigrati perché caduti in miseria. Un anno dopo la sua nascita, ritornarono a Pianorso, (frazione di Lama Mocogno, in provincia di Modena), loro paese d'origine, ma nel 1915 si stabilirono a Sassuolo.

Il padre faceva un lavoro saltuario e poco retribuito; quando era lontano Alfonso stava in solitudine, e a volte chiedeva l'elemosina. La madre morì a 36 anni a causa della tubercolosi quando Alfonso aveva appena dodici anni: fu quindi educato dal padre, uomo laborioso e religioso. A diciassette anni, dopo essersi ammalato di tubercolosi, riusci a guarire per una grazia della Madonna, alla quale si affidò al momento della morte di mamma. Dopo la morte del padre rimase solo, poiché la sorella era nel frattempo diventata suora.

In seguito, fu assunto come sacrestano, segretario e factotum della chiesa dal parrocchia di San Giorgio a Sassuolo, il parroco, don Giuseppe Zanichelli, divenne la sua guida spirituale. In questo ambiente Alfonso si realizzò operando a favore dei bisognosi.

Attività

Anticipando quella che oggi è la Caritas, in un locale accanto alla chiesa, dava sostegno, viveri e occasioni di lavoro a parecchi diseredati: poveri, zingari, meridionali, immigrati, ex carcerati, drogati, disoccupati, persone senza tetto che facevano la coda per ricevere assistenza; Alfonso aiutava tutti, senza fare alcuna distinzione.

Avendo conosciuto la povertà e sperimentato cosa significasse la fame, ha fondato il F.A.C. (Fraterno Aiuto Cristiano) dedita a procurare mezzi ai poveri e visitarli nelle proprie abitazioni; infatti Alfonso destinava sempre uno spazio di tempo per gli ammalati che visitava giornalmente. A Sassuolo fondò la sottosezione dell'Unitalsi, partecipando in maniera entusiastica, e come barelliere, ai pellegrinaggi a Lourdes e Loreto. Non era mai stanco di ripetere:

« La Madonna è potente presso il Cuore di Gesù »

.

Don Alfonso attribuiva i successi del suo ministero alla sua efficace intercessione. Dichiarò a un confratello:

« Ricordo che durante gli annuali esercizi spirituali, ci radunava attorno a sé tutte le sere per la recita del Rosario e per raccontarci le meraviglie che operava la Beata Vergine Maria nella sua azione pastorale con i poveri, i malati e i disperati »

.

Grazie alla Divina Provvidenza, molto denaro giungeva nelle sue mani; da ricordare anche il commendatore Piero Marazzi, (fondatore a Sassuolo delle Ceramiche Marazzi note in tutto il mondo), che distribuiva ogni anno svariati milioni ai poveri attraverso la oculata opera di Alfonso. Le esigenze erano infinite: lui prometteva, telefonava, scriveva delle lettere e, anche se non sempre otteneva, nessuno rimaneva deluso perché Alfonso agiva col massimo impegno e amore. Infatti, tutto quello che riceveva lo donava ai poveri e ai bisognosi; un giorno, avendo vinto una somma di denaro con la schedina della Sisal, dopo aver pagato alcuni debiti dei suoi poveri, utilizzò i soldi rimanenti per costruire una chiesetta, in una borgata fuori Sassuolo, dedicata alla Madonna a cui era molto devoto fin da piccolo.

« Sono tutti figli di Dio »

rispondeva a coloro che gli facevano notare che in mezzo ai bisognosi c'erano pure degli atei, comunisti o finti poveri. E quando proprio non poteva far niente per qualcuno, gli regalava un sorriso o una buona parola. Per lui il rapporto con Dio si traduceva automaticamente in una completa disponibilità verso i fratelli più deboli; la sua méta era soprattutto il loro bene spirituale, ma abbracciava anche le loro reali necessità di vita quotidiana.

Ministero sacerdotale

Anche Alfonso, come la sorella, abbracciò la vita religiosa, entrando nell'Istituto secolare Servi della Chiesa, fondato dal Servo di Dio Dino Torreggiani. Iniziò la sua formazione con don Dino nel 1945; per seguire gli incontri mensili assieme agli altri postulanti a Reggio, venendo da Sassuolo in bicicletta.

Nel 1972 il suo vescovo gli permise di diventare sacerdote: a lui non gli sembrava vero, era il suo sogno! Ricevette l'ordinazione sacerdotale il 7 settembre 1973, a sessantacinque anni. Anche da presbitero rimase al servizio della parrocchia di San Giorgio, dedicandosi soprattutto alle confessioni. Don Alfonso si sentiva finalmente totalmente realizzato: la Messa era per lui il momento più forte della giornata.

La sua ordinazione non fu una promozione sul campo per l'opera svolta in tanti anni di servizio parrocchiale; nei suoi ventisei anni di umile ministero pastorale, passando diverse ore nel confessionale ad ascoltare la sua gente, dimostrò grande umanità e generosità. Trasmetteva gioia e serenità; quasi leggendo nei cuori degli uomini, comprendeva i tormenti della gente guardandoli solo negli occhi, grazie alla sensibilità acquisita negli anni di contatto con i bisognosi.

Nel ministero della confessione, poté finalmente realizzare il suo grande amore verso gli altri: divenendo intermediario del perdono Divino, saggio consigliere ed elargitore di conforto e di fiducia. Don Alfonso si dimostrò un felice interprete della Volontà del Signore! Infatti fu un grande sacerdote, grande nella sua umiltà ma anche nella profondità del suo rapporto con Dio e nel bene che seppe fare a una quantità innumerevole di persone.

Morte

Morì a Sassuolo il 25 ottobre 1999 novantunenne: nei ventisei anni di ministero sacerdotale si dedicò, senza riserve e generosamente, a Dio e alla gente. Fu sepolto nella cappella della Madonna di Lourdes, nella chiesetta del Carandino, a Sassuolo.

Onorificenze

Il 19 aprile 1961 papa Giovanni XXIII lo insignì della Onorificenza pontificia della Croce pro Ecclesia et Pontifice, con il titolo di cavaliere, ma di cui don Alfonso non fregiò mai.

Causa di beatificazione

Il 4 novembre 2010, si aprì il processo diocesano della sua causa di beatificazione e canonizzazione, conclusasi l'8 dicembre 2011. Il 23 novembre 2020 papa Francesco autorizzò la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare il decreto con il quale don Alfonso Ugolini fu dichiarato Venerabile. Nel decreto papa Francesco riconosce che don Alfonso Ugolini visse in modo eroico le virtù teologali e le virtù cardinali.

L'annuncio della emanazione del decreto fu dato martedì 24 novembre 2020 nella Basilica di San Prospero di Reggio Emilia, dal vescovo Massimo Camisasca(ch) a conclusione del solenne pontificale.


Voci correlate
Collegamenti esterni