Augusto Theodoli
Augusto Theodoli Cardinale | |
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Vicissim suabimus victoriæ | |
Età alla morte | 72 anni |
Nascita | Roma 18 settembre 1819 |
Morte | Roma 26 giugno 1892 |
Sepoltura | tomba di famiglia nel Cimitero del Verano, Roma |
Appartenenza | Diocesi di Roma |
Ordinazione presbiterale | in data sconosciuta |
Creato Cardinale |
7 giugno 1886 da Leone XIII (vedi) |
Cardinale per | 6 anni e 19 giorni |
Incarichi ricoperti | |
Collegamenti esterni | |
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Augusto Theodoli (Roma, 18 settembre 1819; † Roma, 26 giugno 1892) è stato un cardinale italiano, Prefetto di Sua Santità Leone XIII.
Biografia
Nacque a Roma in una famiglia patrizia, dal Marchese Giacomo Theodoli e Maria Camassei. Era parente del cardinale Mario Theodoli[1] (1643).
Formazione e ministero sacerdotale
Dopo una giovinezza burrascosa, si decise per lo stato religioso. Non si dispongono informazioni sulla sua formazione e Ordinazione presbiterale. Nominato canonico della patriarcale Basilica Lateranense durante il pontificato di Gregorio XVI, divenne Canonico del capitolo della basilica patriarcale vaticana nel 1847. Nel 1850 fu inviato a Vienna come ablegato apostolico per consegnare il cappello rosso al neo cardinale Maximilian Joseph Gottfried Sommerau Beeckh, arcivescovo di Olomouc. Fu relatore della Sacra Consulta nel 1856, divenne uditore della Segnatura Apostolica il 26 gennaio 1866 e segretario economo della Sacra Congregazione della Reverenda Fabbrica di San Pietro nello stesso anno.
Organizzò la celebrazione del XVIII centenario del martirio dei Santi Pietro e Paolo e la preparazione del Concilio Vaticano I. Si occupò del restauro del colonnato del Bernini, della copertura di piombo della cupola della basilica e del parziale rinnovo della pavimentazione marmorea; restaurò completamente la cappella del Santissimo Sacramento e il coro. Nel 1874, mentre era in vacanza, fu catturato dai banditi e dovette pagare un grosso riscatto per la sua liberazione. Venne nominato maggiordomo pontificio e Prefetto del Palazzo Apostolico dal 30 marzo 1882.
Cardinalato
Fu creato cardinale diacono da Leone XIII nel concistoro del 7 giugno 1886; ricevette il cappello rosso e la diaconia di Santa Maria della Scala il 10 giugno seguente. Il suo motto cardinalizio era Vicissim suabimus victoriæ. Divenne membro del consiglio per l'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica il 18 marzo 1889. Fu l'ultimo protettore del "Nobile Collegio dei commercianti di Roma".
Morte
Morì il 26 giugno 1892 a Roma all'età di 72 anni. Fu esposto nella Chiesa di Santa Maria della Scala, sua diaconia, e sepolto nella tomba di famiglia del Cimitero del Verano a Roma.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Prefetto del Palazzo Apostolico | Successore: | |
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Francesco Ricci Paracciani | 30 marzo 1882 - 7 giugno 1886 | Luigi Macchi |
Predecessore: | Cardinale diacono di Santa Maria della Scala | Successore: | |
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Pietro Lasagni | 10 giugno 1886 - 26 giugno 1892 | Girolamo Maria Gotti, O.C.D. |
Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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- Prefetti dei sacri palazzi apostolici
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