Basilica del Sacro Cuore Immacolato di Maria ai Parioli (Roma)
Basilica del Sacro Cuore Immacolato di Maria ai Parioli | |
Roma, Basilica del Sacro Cuore Immacolato di Maria ai Parioli | |
Stato | Italia |
---|---|
Regione | Lazio |
Regione ecclesiastica |
Regione ecclesiastica Lazio |
Provincia | Roma |
Comune | Roma |
Diocesi |
Roma Vicariatus Urbis |
Religione | Cattolica |
Indirizzo |
Via del Sacro Cuore di Maria, 5 00197 Roma (RM) |
Telefono | +39 06 8070359 |
Fax | +39 06 8070359 |
Sito web | Sito ufficiale |
Proprietà | Missionari Figli del Cuore Immacolato di Maria |
Oggetto tipo | Chiesa |
Oggetto qualificazione | basilicale |
Dedicazione | Maria Vergine |
Sigla Ordine qualificante | C.M.F. |
Sigla Ordine reggente | C.M.F. |
Fondatore | cardinale Francesco Marchetti Selvaggiani |
Data fondazione | 10 maggio 1936 |
Architetto | Armando Brasini |
Inizio della costruzione | 1923 |
Data di inaugurazione | 7 dicembre 1952 |
Inaugurato da | cardinale Clemente Micara |
Data di consacrazione | 1 maggio 1959 |
Consacrato da | cardinale Luigi Traglia |
Pianta | croce greca |
Larghezza Massima | 58 m. |
Lunghezza Massima | 94 m. |
Iscrizioni | D.O.M IN HONOREM / IMMACULATI CORDIS / B. V. MARIAE REGINAE PACIS / A.D. MCMLII |
Marcatura | stemma della congregazione dei Missionari Figli del Cuore Immacolato di Maria |
Coordinate geografiche | |
Roma | |
La Basilica del Sacro Cuore Immacolato di Maria ai Parioli è una chiesa di Roma, situata nella periferia settentrionale della città, nel quartiere Pinciano.
Storia
Dalla fondazione a oggi
La cerimonia di posa della prima pietra della basilica[1] si tenne il 1 giugno 1924 e fu presieduta dal cardinale Basilio Pompilj (1858–1931). La costruzione iniziata nel medesimo anno, grazie alle donazioni della comunità italiana canadese, su progetto di Armando Brasini (1879–1965), subì nel tempo numerose varianti, soprattutto a causa dell'elevato costo che indusse sia l'architetto che i committenti a semplificarne le forme.
La chiesa è sede parrocchiale, eretta il 10 maggio 1936 con il decreto Apostolica impulsus del cardinale vicario Francesco Marchetti Selvaggiani (1871–1951) e affidata alla congregazione dei Missionari Figli del Cuore Immacolato di Maria, detti anche Claretiani.
Nel 1940, con l'inizio della Seconda guerra mondiale, i lavori furono sospesi per circa dieci anni.
Nel 1951 venne terminato il tamburo ottagonale, che ha sostituito la grande cupola (h. 97 e l. 52 m.) prevista nel progetto originario, ma mai realizzata. A fianco della chiesa fu invece edificato un ampio fabbricato, destinato alle attività pastorali e ad offrire ospitalità ai religiosi claretiani.
La chiesa fu inaugurata il 7 dicembre 1952 dal cardinale vicario Clemente Micara (1879–1965) e consacrata il 1 maggio 1959 dal cardinale vicario Luigi Traglia (1895-1977).
Il 23 maggio 1959 papa Giovanni XXIII l'ha elevata alla dignità di Basilica minore.[2]
Titolo cardinalizio
La chiesa è sede del titolo cardinalizio del Sacro Cuore di Maria, istituito da Paolo VI, il 5 febbraio 1965: l'attuale titolare è il cardinale Julius Riyadi Darmaatmadja.
Descrizione
Esterno
La chiesa, impostata su un alto podio con ampia scalinata, è articolata esternamente da 28 colonne doriche in travertino.
Il prospetto frontale è preceduto da un pronao sormontato da un doppio timpano, dove sono collocati lo stemma della congregazione dei Missionari Figli del Cuore Immacolato di Maria e l'iscrizione dedicatoria, nella quale si legge:
(LA) | (IT) | ||||
« | D.O.M IN HONOREM / IMMACULATI CORDIS / B. V. MARIAE REGINAE PACIS / A.D. MCMLII » | « | Al Dio Ottimo e Massimo e in onore / del Cuore Immacolato / della Beata Vergine Maria, regina della pace / 1952 » |
Un grande portico (nartece), al di sotto del quale si aprono tre portali monumentali, dà acceso all'aula liturgica.
Interno
L'interno della chiesa presenta una pianta a croce greca inscritta in un cerchio, con quattro grandi cappelle laterali. All'incrocio dei bracci si innalza la cupola (10), rimasta un'opera incompiuta, con un diametro interno di 23 m., dove nel tamburo è posta un'iscrizione latina nella quale si legge:
« | Ci affidiamo e consacriamo al tuo Cuore immacolato. Pio XII. » |
Vestibolo
Si entra nella basilica per un vestibolo, dove si aprono due cappelle laterali, in quella di sinistra, utilizzata a battistero (1), si conserva un pregevole ciclo di nove dipinti raffigurante:
- Battesimo di Gesù Cristo e angeli con simboli battesimali (1960-1962), olio su tela di Gregor Sciltian.
Presbiterio e altare maggiore
Nel presbiterio è collocato l'altare maggiore (5), dove si conservano:
- al centro, entro cornice raggiata e dorata, Sacro Cuore di Maria (metà del XX secolo), mosaico della scuola vaticana: l'opera è la copia del dipinto eseguito nel 1870 da Sebastiano Gallés.
- ai lati, San Gabriele e San Michele arcangeli (1955), in bronzo, opera di Domenico Ponzi.
Cappelle laterali
Lungo le pareti dell'aula liturgica si aprono quattro grandi cappelle laterali:
- a sinistra, dedicate alla Madonna del Perpetuo Suffragio (2) e alla Madonna di Pompei (4): nella seconda si conservano:
- Bozzetti dei quattro evangelisti (1923) di Armando Brasini: le opere presentano le figure che dovevano essere scolpite in pietra e messe nei pinnacoli della facciata della Basilica.
- Plastico del progetto originario della cupola (1923) di Armando Brasini.
- a destra, dedicate a san Giuseppe (7) e al Santissimo Sacramento (9): nella seconda è collocata una pregevole vetrata raffigurante:
- Sant'Antonio María Claret y Clará (seconda metà del XX secolo), in vetro policromo di Josep Grau-Garriga.
Cripta
Dall'ingresso a destra si scende alla cripta (11), aperta al culto nel 1934, in occasione della beatificazione di Antonio María Claret (1807-1870), fondatore dei Missionari Figli del Cuore Immacolato di Maria, dove nel 1942 celebrò la prima messa sant'Óscar Romero (1917-1980), arcivescovo e martire salvadoregno. All'interno attualmente è esposto:
- Presepe poliscenico monumentale (1963), realizzato da Fulgenzio Martínez: l'opera è composta di 23 scene che presentano Episodi del Nuovo Testamento, dalla Natività di Gesù alla Pentecoste.
Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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