Chiesa del Santissimo Nome di Maria al Foro Traiano (Roma)

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Chiesa del Santissimo Nome di Maria al Foro Traiano
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Roma, Chiesa del Santissimo Nome di Maria al Foro Traiano (1736-1751)
Stato bandiera Italia
Regione bandiera Lazio
Regione ecclesiastica
Regione ecclesiastica Lazio
Provincia Roma
Comune Stemma Roma
Diocesi Roma
Vicariatus Urbis
Religione Cattolica
Indirizzo Foro Traiano, 89
00187 Roma (RM)
Telefono +39 06 6798013
Oggetto tipo Chiesa
Oggetto qualificazione rettoria
Dedicazione Maria Vergine
Architetti Antoine Dérizet
Mauro Fontana
Agostino Massucci
Luigi Gabet (restauro del XIX secolo)
Stile architettonico barocco
Inizio della costruzione 1735
Completamento 1751
Strutture preesistenti Chiesa di San Bernardo al Foro Traiano
Pianta centrale
Iscrizioni INDULGENTIA PLENARIA QUOTIDIANA PERPETUA PRO VIVIS ET DEFUNCTIS
Coordinate geografiche
41°53′46″N 12°29′04″E / 41.896142, 12.484556 Stemma Roma
Mappa di localizzazione New: Roma
Chiesa del SS. Nome di Maria
Chiesa del SS. Nome di Maria
Basilica di S. Pietro
Basilica di S. Pietro
Basilica di S. Giovanni in Laterano
Basilica di S. Giovanni in Laterano

La Chiesa del Santissimo Nome di Maria al Foro Traiano è un edificio di culto di Roma, che sorge sul Foro di Traiano, situato nel centro storico della città, nel rione Trevi: nell'area si erge un'altra chiesa dalla struttura simile (tanto che vengono definite "chiese gemelle"), Santa Maria di Loreto.

Storia

Origini del culto

La devozione al Santissimo Nome di Maria fu promossa da papa Innocenzo XI (1676-1689) che, con decreto del 5 febbraio 1685, ne estese la celebrazione a tutta la Chiesa cattolica, per commemorare la vittoria riportata il 12 settembre 1683 dall'esercito cristiano contro l'Impero ottomano nella battaglia di Vienna, la quale segnò la fine della spinta musulmana per la conquista dell'Europa.

Nel 1685, il culto del Santissimo Nome di Maria fu istituito dal monaco silvestrino Giuseppe Bianchi nella Chiesa di Santo Stefano del Cacco, nella quale alcuni anni dopo venne fondata la confraternita omonima, approvata ufficialmente nel 1688.

Dalla fondazione a oggi

Chiese di Santa Maria di Loreto, del Santissimo Nome di Maria e Colonna Traiana

Nel 1418, venne costruita una chiesa, nei pressi della Colonna Traiana, dove aveva sede la Confraternita di San Bernardo, che alla fine del XVII secolo si dissolse e così nel 1694 l'edificio fu affidato alla Confraternita del Santissimo Nome di Maria.

La chiesa ben presto si rivelò troppo angusta per soddisfare le attività svolte dai confratelli per questo nel 1728 ne fu decisa la demolizione per costruire, secondo un progetto di Mauro Fontana (1701-1767), una nuova da dedicare al Santissimo Nome di Maria.

Nel 1735, per decisione del cardinale Lodovico Pico della Mirandola (16681743), il Fontana fu sostituito dall'architetto francese Antoine Derizet (1685-1768), che modificò il progetto e diresse i lavori dal 1736 al 1738. A quest'ultimo, nel 1741, subentrò nuovamente Mauro Fontana, che insieme ad Agostino Massucci (1690-1768) curò la decorazione interna chiudendo nel 1751, per motivi statici causati dalla cupola, i due ingressi laterali.

La cupola fu restaurata tra il 1858 e il 1867 dall'architetto Luigi Gabet (1823-1879).

La chiesa attualmente è luogo sussidiario di culto della parrocchia dei Santi Dodici Apostoli.

Titolo cardinalizio

La chiesa è sede del titolo cardinalizio di Santissimo Nome di Maria al Foro Traiano, istituito il 28 aprile 1969 da papa Paolo VI: l'attuale titolare è il cardinale Mauro Gambetti.

Descrizione

Esterno

La struttura, che ricorda la vicina Santa Maria di Loreto, presenta al primo ordine un massiccio basamento ottagonale, spartito da colonne e lesene composite, e terminante in un'alta balaustra marmorea ornata di statue; al secondo, si eleva l'alto tamburo, scandito da paraste binate, con capitelli corinzi, in otto facce, sulle quali si aprono altrettante finestre sormontate da timpani curvi. Le paraste continuano in nervature sulla cupola, che viene divisa da queste in otto sezioni, dove si aprono altrettanti oculi, incorniciati da volute. Il lanternino è caratterizzato da una serie di finestrelle ad arco, separate da colonnine, sormontate da candelabri in pietra.

Si accede all'interno tramite un grande portale sormontato da un timpano centinato e da un'iscrizione, nella quale si legge:

« INDULGENTIA PLENARIA QUOTIDIANA PERPETUA PRO VIVIS ET DEFUNCTIS »

Interno

Chiesa del Santissimo Nome di Maria al Foro Traiano (interno)

L'interno della chiesa, a pianta centrale con sette cappelle a raggiera, è articolato da un ordine gigante di paraste in otto settori, aperti alternativamente dagli archi di accesso alle cappelle (sormontati da coretti) e da arconi in corrispondenza dei tre ingessi originari e dell'altare maggiore.

Cupola

La cupola, divisa da costoloni in otto spicchi, ha una pregevole apparato decorativo che presenta:

Lato sinistro

Sul lato sinistro si aprono tre pregevoli cappelle:

Cappella maggiore

Chiesa del Santissimo Nome di Maria al Foro Traiano, cupola (interno)

Nella cappella maggiore, ricca di marmi policromi, realizzata nel 1750 da Mauro Fontana, dove all'altare si possono ammirare:

Lato destro

Sul lato destro si aprono tre pregevoli cappelle:

Note
Bibliografia
  • Mariano Armellini, Le chiese di Roma dal IV secolo al XIX, Tipografia Vaticana, Roma, 1891, pp. 253-254
  • Istituto di Studi Romani (a cura di), Roma, col. "Le chiese di Roma: cenni religiosi, storici, artistici", Tip. Centenari, Roma, 1964
  • Ferruccio Lombardi, Roma. Chiese conventi chiostri. Progetto per un inventario, 313-1925, Edil Stampa, Roma, 1993, p. 89
  • Antonio Martini, Maria Letizia Casanova, SS. Nome di Maria, col. "Le chiese di Roma illustrate", Marietti, Roma, 1962
  • Claudio Rendina, Le Chiese di Roma. Storia e segreti, col. "Tradizioni italiane", Newton & Compton, Roma, 2017, pp. 270-271, ISBN 9788854188358
  • Touring Club Italiano (a cura di), Roma, col. "Guide Rosse", Touring, Milano, 2005, pp. 271, ISBN 9770390107016
Voci correlate
Collegamenti esterni
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Il contenuto di questa voce è stato firmato il giorno 7 maggio 2021 da Teresa Morettoni, esperta in museologia, archeologia e storia dell'arte.

Il firmatario ne garantisce la correttezza, la scientificità, l'equilibrio delle sue parti.