Lodovico Pico della Mirandola

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Lodovico Pico della Mirandola
Cardinale
Pico Della Mirandola Lodovico (1668-1743).jpg
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battezzato
ERRORE in "fase canonizz"
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Pier Leone Ghezzi Ritratto del cardinale Lodovico, (Sothebys)
Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte 74 anni
Nascita Concordia
9 dicembre 1668
Morte Roma
10 agosto 1743
Sepoltura Chiesa del Santissimo Nome di Maria al Foro Traiano (Roma)[1]
Conversione
Appartenenza
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Professione religiosa [[{{{aPR}}}]]
Ordinato diacono ricevette il suddiaconato dopo il 10 giugno 1706
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Nominato patriarca 10 giugno 1706 da Clemente XI
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Consacrazione vescovile Chiesa di Sant'Ignazio di Loyola in Campo Marzio (Roma), 11 luglio 1706 dal card. arc. Fabrizio Paolucci
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Creazione
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Creato
Cardinale in pectore
18 maggio 1712 da Clemente XI (vedi)
Pubblicato
Cardinale
26 settembre 1712 da Clemente XI (vedi)
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Dimissioni dal cardinalato [[{{{aPdim}}}]]
Cardinale per
Cardinale per 30 anni, 10 mesi e 14 giorni
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Incarichi ricoperti
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° vescovo di Roma
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al pontificato
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Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi
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Invito all'ascolto
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Lodovico Pico della Mirandola o Ludovico (Concordia, 9 dicembre 1668; † Roma, 10 agosto 1743) è stato un patriarca, cardinale e arcivescovo italiano.

Cenni biografici

Lodovico nacque a Concordia, nella diocesi di Reggio Emilia, il 9 dicembre 1668 da Alessandro II, signore del piccolo ducato indipendente di Mirandola e Concordia e da Anna Beatrice d'Este, figlia di Alfonso III, duca di Modena, ottavo dei nove figli del duca e ultimogenito maschio della famiglia, dopo Francesco (1661-1689), Galeotto (1663-1710) e Giovanni (1667-1723).

A corte compì i primi studi sotto la guida del padre somasco Leonardo Bonetti e poi del frate minore Fulvio Tangerini da Cento, teologo dei Pico e diplomatico al servizio del duca. Fu avviato alla carriera ecclesiastica mentre i fratelli maggiori proseguivano le tradizionali attività militari e politiche della famiglia. Ottenuto il dottorato in utroque iure, ottenne le insigne clericali il 1º novembre 1683.

All'inizio degli anni Novanta, alla morte del padre, il ducato passò al giovanissimo nipote Francesco Maria II (1688-1747), figlio di suo fratello Francesco, sotto la reggenza della prozia Brigida (1633-1720). A lui e ai suoi fratelli fu riconosciuta una piccola rendita che non soddisfò la famiglia.

I tre reagirono impugnando il testamento presso il tribunale imperiale, ma, nel 1693, furono imputati dalla reggente di tentato avvelenamento ai danni del piccolo Francesco Maria e furono costretti all'esilio a Bologna. Su consiglio del cardinale Rinaldo d'Este, Lodovico si recò a Vienna per patrocinare le proprie ragioni presso l'imperatore Leopoldo I d'Asburgo e, nell'aprile 1697, il tribunale imperiale scagionò i tre fratelli dall'accusa. A Mirandola si formò una co-reggenza di Brigida Pico e Rinaldo d'Este, ma ai fratelli fu però comandato di vivere lontano dal Ducato di Mirandola, per non turbare gli equilibri politici faticosamente raggiunti.

Lodovico si trasferì a Roma, dal 21 maggio 1699 divenne prelato domestico di Sua Santità e chierico della camera apostolica. Il 7 giugno 1706 fu nominato prefetto del casa pontificia ricevendo poco dopo il suddiaconato. Ancora quell'anno fu nominato patriarca titolare di Costantinopoli, con dispensa pontificia per non aver ancora preso gli ordini sacri. Fu consacrato l'11 luglio nella chiesa romana di san Ignazio, dal cardinale Fabrizio Paolucci, coadiuvato da mons. Giuseppe Vallemani(ch), allora arcivescovo titolare di Atene e da mons. Ulisse Giuseppe Gozzadini, allora arcivescovo titolare di Teodosia. Divenne Assistente al soglio pontificio e prefetto del Palazzo Apostolico dal 24 ottobre 1707. In quello stesso anno fu nominato, per un triennio, governatore di Castel Gandolfo.

Nel 1708, la famiglia Pico fu deposta dalle truppe imperiali a causa della loro alleanza con la Francia durante la guerra di successione spagnola e il Ducato di Mirandola cessò di esistere come Stato autonomo. La fine della signoria dei Pico e il passaggio di Mirandola agli Este spinsero Pico a rivendicare, con alterna fortuna, una serie di beni di famiglia, che solo in parte riuscì a ottenere.

Cardinalato

Fu creato cardinale in pectore nel concistoro del 18 maggio 1712 e pubblicato nel successivo concistoro del 26 settembre 1712. Il 21 novembre ricevette la berretta cardinalizia con il titolo di cardinale presbitero di san Silvestro in Capite.

Dopo avere declinato l'arcivescovato di Fermo, diresse la diocesi di Senigallia con il titolo personale di arcivescovo dal 1717 al 1724, senza svolgervi particolari attività pastorali. Nel conclave del 1721 fu annoverato tra i cardinali filofrancesi e il suo nome circolò brevemente tra i papabili. Pochi anni dopo, nel conclave del 1724, seguì il partito del cardinale Annibale Albani.

Papa Benedetto XIII gli fece assumere un ruolo di maggiore rilievo in Curia. Dopo aver rinunciato al governo di Senigallia, fece ritorno a Roma dove fu nominato prefetto della Congregazione per le Indulgenze e le Sacre Reliquie e ascritto alle congregazioni del Sant'Uffizio, dell'Indice, del Concilio e della fabbrica di San Pietro. Vicino alla cultura gesuitica e ostile al giansenismo, si impegnò particolarmente nella promozione della cultura pastorale dei vescovi, ma anche nel contrasto al pensiero giurisdizionalista.

Nel lungo conclave del 1730 la candidatura di Pico venne avanzata dal cardinale Annibale Albani, ma subì l'opposizione dell'imperatore, che riuscì a mobilitare 25 cardinali, spingendo Pico a rinunciare spontaneamente alla candidatura, favorendo la nomina di Lorenzo Corsini che prese il nome di Clemente XII.

Questi lo volle nella congregazione de nonnullis, incaricata di istruire un processo per le malversazioni del cardinal Niccolò Coscia e di altri collaboratori di Benedetto XIII.

Alla morte di Clemente XII fu ancora tra i papabili. Molto vicino al cardinale Albani, era ritenuto dalla Francia un cardinale amico. Anche se le istruzioni agli ambasciatori sottolineavano la sua rigida difesa dell'autorità papale, la sua candidatura emerse in alcune fasi come possibile compromesso tra la fazione degli Albani e quella del cardinale nipote Neri Maria Corsini, ma alla fine prevalse la candidatura di Prospero Lorenzo Lambertini che prese il nome di Benedetto XIV.

Morte

Morì il 10 agosto 1743 nel suo palazzo romano nei pressi della Basilica dei Santi XII Apostoli, dove si tennero i funerali due giorni dopo.

Genealogia episcopale

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la voce Genealogia episcopale

Successione degli incarichi

Predecessore: Maestro di Camera della Corte Pontificia Successore: Emblem Holy See.svg
Tommaso Ruffo 7 giugno 1706-24 ottobre 1707 Antonio Francesco Sanvitale I
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con
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Tommaso Ruffo {{{data}}} Antonio Francesco Sanvitale
Predecessore: Patriarca titolare di Costantinopoli Successore: PatriarchNonCardinal PioM.svg
Odoardo Cybo 25 giugno 1706-26 settembre 1712 Andrea Riggio I
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con
con
Odoardo Cybo {{{data}}} Andrea Riggio
Predecessore: Prefetto del Palazzo Apostolico Successore: Emblem Holy See.svg
Giuseppe Vallemani 24 ottobre 1707-26 settembre 1712 Fabio degli Abati Olivieri
(pro-prefetto)
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con
Giuseppe Vallemani {{{data}}} Fabio degli Abati Olivieri
(pro-prefetto)
Predecessore: Cardinale presbitero di San Silvestro in Capite Successore: CardinalCoA PioM.svg
Johann Philipp von Lamberg 21 novembre 1712-24 aprile 1728 Prospero Marefoschi I
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con
con
Johann Philipp von Lamberg {{{data}}} Prospero Marefoschi
Predecessore: Camerlengo del Collegio Cardinalizio Successore: Emblem Holy See.svg
Michelangelo Conti 4 gennaio 1717-10 gennaio 1718 Antonio Felice Zondadari seniore I
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con
con
Michelangelo Conti {{{data}}} Antonio Felice Zondadari seniore
Predecessore: Vescovo di Senigallia
(titolo personale di arcivescovo)
Successore: BishopCoA PioM.svg
Giandomenico Paracciani 22 novembre 1717-10 settembre 1724 Bartolomeo Castelli (Ch) I
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con
Giandomenico Paracciani {{{data}}} Bartolomeo Castelli (Ch)
Predecessore: Prefetto della Congregazione sopra la Correzione dei Libri della Chiesa Orientale Successore: Emblem Holy See.svg
- 1º gennaio 1722-10 agosto 1743 Fortunato Tamburini, O.S.B.Cas. I
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con
con
- {{{data}}} Fortunato Tamburini, O.S.B.Cas.
Predecessore: Prefetto della Congregazione per le Indulgenze e le Sacre Reliquie Successore: Emblem Holy See.svg
? 1º gennaio 1724-10 agosto 1743 Raffaele Cosimo de' Girolami I
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con
? {{{data}}} Raffaele Cosimo de' Girolami
Predecessore: Cardinale presbitero di Santa Prassede Successore: CardinalCoA PioM.svg
Filippo Antonio Gualterio 24 aprile 1728-9 aprile 1731 Antonio Felice Zondadari seniore I
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con
con
Filippo Antonio Gualterio {{{data}}} Antonio Felice Zondadari seniore
Predecessore: Arciprete della Basilica Liberiana di Santa Maria Maggiore Successore: Santa maria maggiore 051218-01.JPG
Pietro Ottoboni 1º luglio 1730 - 1743 Girolamo Colonna di Sciarra I
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Pietro Ottoboni {{{data}}} Girolamo Colonna di Sciarra
Predecessore: Cardinale vescovo di Albano Successore: CardinalCoA PioM.svg
Giacomo Boncompagni 9 aprile 1731-29 agosto 1740 Pier Luigi Carafa juniore I
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con
Giacomo Boncompagni {{{data}}} Pier Luigi Carafa juniore
Predecessore: Cardinale vescovo di Porto e Santa Rufina Successore: CardinalCoA PioM.svg
Tommaso Ruffo 29 agosto 1740-10 agosto 1743 Annibale Albani I
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con
con
Tommaso Ruffo {{{data}}} Annibale Albani
Predecessore: Vice-decano del Collegio Cardinalizio Successore: Sede vacante.svg
Tommaso Ruffo 29 agosto 1740-10 agosto 1743 Annibale Albani I
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con
con
Tommaso Ruffo {{{data}}} Annibale Albani
Bibliografia
  • Stefano Tabacchi, Dizionario Biografico degli Italiani, Vol. 83, 2015, PICO, Ludovico
  1. Il suo cuore fu sepolto nella Chiesa di Santa Prassede, (Roma)