Chiesa di Ognissanti (Roma)
Chiesa di Ognissanti | |
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Roma, Chiesa di Ognissanti | |
Stato | Italia |
Regione | Lazio |
Provincia | Roma |
Comune | Roma |
Diocesi | Roma Vicariatus Urbis |
Religione | Cattolica |
Indirizzo | Via Appia Nuova, 224 00183 Roma (RM) |
Telefono | +39 06 77207086; +39 06 7000697 |
Fax | +39 06 7021011 |
Posta elettronica | segreteriaognissanti@gmail.com |
Proprietà | Amministrazione dei Beni della Santa Sede |
Oggetto tipo | Chiesa |
Oggetto qualificazione | parrocchiale |
Dedicazione | Tutti i Santi |
Sigla Ordine qualificante | F.D.P. |
Fondatore | San Luigi Orione |
Data fondazione | 1914 |
Architetto |
Costantino Sneider (progetto) |
Stile architettonico | Neoromanico |
Inizio della costruzione | 1914 |
Completamento | 1920 |
Data di consacrazione | 31 ottobre 1920 |
Consacrato da | arcivescovo Giuseppe Palica |
Titolo | Ognissanti in Via Appia Nuova (diaconia) |
Pianta | croce latina |
Materiali | laterizi a vista, marmo |
Marcatura | stemma di papa Benedetto XV |
Coordinate geografiche | |
Roma | |
La Chiesa di Ognissanti è un edificio di culto di Roma, situato nella periferia orientale della città, nel quartiere Appio Latino.
Storia
Dalla fondazione a oggi
Nel dicembre 1906, papa Pio X (1903-1914) decise di affidare a don Luigi Orione (1872-1940), fondatore della Piccola Opera della Divina Provvidenza, la cura spirituale degli abitanti del nuovo quartiere Appio Latino, in rapido sviluppo e ancora privo di una chiesa. Così poi Don Orione raccontò l'incontro con il pontefice: [1]
« | Mi parlò anche di un'opera assai importante e desideratissima da Lui, da compiere in Roma, fuori porta San Giovanni: opera non solo di culto, ma di tutto un lavoro pratico di formazione cristiana e per la gioventù e a bene religioso, morale e civile di intera e considerevole popolazione. Fuori Porta San Giovanni, ancora qualche anno fa, non c'era alcuna chiesa aperta al culto, mentre la popolazione cresceva ogni dì più e tocca oggi forse diecimila abitanti. Per circa due chilometri è fiancheggiata da ville e da osterie, da case popolari e anche da alcuni palazzoni che sono veri vivai umani.
Un giorno - era il 9 dicembre 1906 - il santo Padre mi disse: "Sai che fuori porta San Giovanni si è come in Patagonia? Vedi, là molti sono cristiani, perché da piccoli li hanno portati a battezzare a San Giovanni in Laterano, ma nel resto c'è tutto da fare. » |
Il sacerdote svolse per un certo periodo la sua attività pastorale in un piccola e misera cappella, ricavata da una stalla per cavalli, fino a quando nel 1914, con i fondi raccolti tra i fedeli e il contributo del Vicariato di Roma riuscì a iniziare la costruzione della nuova chiesa.
L'edificio, in forme eclettiche neoromaniche, venne progettato dell'architetto Costantino Sneider († 1932), ispirandosi alla Basilica di Santa Teresa d'Avila (1901-1902) e alla Chiesa di San Giuseppe a via Nomentana (1904-1905), entrambe realizzate alcuni anni prima da Tullio Passarelli (1869-1941).
La cerimonia di posa della prima pietra si tenne il 29 giugno 1914 alla presenza del cardinale vicario Basilio Pompilj (1858-1931). I lavori, sospesi durante la Prima guerra mondiale del 1915 - 1918, terminarono con la consacrazione della chiesa, dedicata a Tutti i Santi, il 31 ottobre 1920 dall'arcivescovo Giuseppe Palica (1869-1936).
La chiesa è sede parrocchiale, istituita dal papa Benedetto XV (1914-1922) il 4 novembre 1919 con la bolla Nihil Sedi Apostolicae e affidata alla Piccola Opera della Divina Provvidenza.
Il 7 marzo 1965, papa Paolo VI, in visita pastorale nella parrocchia, celebrò nella chiesa per la prima volta la Messa in lingua italiana, utilizzando la prima versione postconciliare del rito romano, che prevedeva l'utilizzo della lingua nazionale solo in determinati parti, riservando quella latina alle altre (tra le quali il Canone).
Nel tempo, l'edificio è stato interessato da vari lavori di restauro, il più importante dei quali è quello condotto tra il 1985 e il 1991 che ha interessato l'area presbiterale: in questa occasione, vennero rimossi gli arredi sacri installati con un rifacimento nel 1975 e ne furono realizzati dei nuovi.
Titolo cardinalizio
La chiesa è sede del titolo cardinalizio di Ognissanti in Via Appia Nuova, istituito il 29 aprile 1969 da papa Paolo VI: l'attuale titolare è il cardinale tedesco Walter Kasper.
Descrizione
Esterno
La chiesa, in laterizi a vista e ornamenti in marmo, presenta una facciata a salienti, tripartita e suddivisa in due ordini: l'inferiore, presenta tre portali, decorati da colonnine che sorreggono un arco mistilineo a tutto sesto, ciascuno dei quali è sormontato da una lunetta decorata con un bassorilievo marmoreo, quello centrale raffigurante la Gloria di Maria Vergine, quelli laterali due Angeli; il superiore, è aperto da un'ampia trifora, inscritta all'interno di un arco a tutto sesto, entro il quale è posto anche lo stemma di papa Benedetto XV; un grande timpano triangolare con peducci conclude la facciata.
Interno
L'interno, a croce latina con transetto poco sporgente, è suddiviso in tre navate da due file di arcate a tutto sesto poggianti su colonne alternate a pilastri in granito, con una copertura a volte a crociera.
La navata centrale termina con un'ampia abside semicircolare, coronata da un deambulatorio all'interno del quale si trova l'organo a canne - costruito nel 1965 dalla ditta Pinchi - e che presenta nella parete e nel catino una pregevole decorazione musiva raffigurante:
- Trinità, Maria Vergine tra Santi (1920), mosaico di Silvio Galimberti.
Inoltre, nella navata di destra è collocato un gruppo scultoreo, donato da papa Pio XI (1922-1939), raffigurante:
- Pietà (1887), in marmo di Franz Stracké Senior: l'opera venne donata in occasione del giubileo sacerdotale a Leone XIII (1878-1903) dai committenti, i fratelli Johannes Jacobus e John Antonie Beijnes, imprenditori olandesi.[2]
Note | |
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Bibliografia | |
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Voci correlate | |
Collegamenti esterni | |
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