Chiesa di Santa Maria dell'Anima (Roma)
Chiesa di Santa Maria dell'Anima | |
Roma, Chiesa di Santa Maria dell'Anima | |
Stato | Italia |
---|---|
Regione | Lazio |
Regione ecclesiastica |
Regione ecclesiastica Lazio |
Provincia | Roma |
Comune | Roma |
Diocesi |
Roma Vicariatus Urbis |
Religione | Cattolica |
Indirizzo |
Via di Santa Maria dell'Anima, 66 00186 Roma (RM) |
Telefono | +39 06 6828181; +39 06 6864160 |
Posta elettronica | gemeinde@pisma.it |
Oggetto tipo | Chiesa |
Oggetto qualificazione | rettoria |
Dedicazione | Maria Vergine |
Fondatore | Joannes Peter da Dordrecht |
Data fondazione | XIV secolo, seconda metà |
Architetti |
Andrea Sansovino Giuliano da Sangallo (facciata) Donato Bramante (presunti interventi) Paolo Posi (ristrutturazione del presbiterio) |
Stile architettonico | Rinascimentale, barocco |
Inizio della costruzione | 1500 |
Completamento | 1542 |
Data di consacrazione | 1542 |
Marcatura | Due stemmi di papa Adriano VI |
Coordinate geografiche | |
Roma | |
La Chiesa di Santa Maria dell'Anima è un edificio di culto di Roma, situato nel centro storico della città, nel rione Ponte: questa è la chiesa nazionale dei tedeschi.
Storia
Origini e costruzione della chiesa
La chiesa sorse su tre case che Joannes Peter da Dordrecht, membro di una ricca famiglia fiamminga, venuto in pellegrinaggio a Roma con la moglie Caterina, in occasione del Giubileo del 1350 e in seguito entrato a far parte della milizia pontificia, aveva acquistato nei pressi dei ruderi dello Stadio di Domiziano che donò alla comunità tedesca che viveva a Roma, affinché vi edificasse un piccolo oratorio e un ospizio per l'accoglienza dei poveri e dei pellegrini germanici.
Nel 1399 papa Bonifacio IX (1389-1404), approvata l'opera caritatevole, autorizzò la costruzione di un oratorio che venne dedicato a Santa Maria dell'Anima per devozione a un antico dipinto murale ad affresco, che raffigurava Maria Vergine tra due anime del Purgatorio in preghiera, rinvenuto casualmente sul posto durante i lavori di costruzione dell'edificio.
Durante il pontificato di Eugenio IV (1431-1447) l'oratorio, completato a opera di Pietro Pisanelli da Siena, fu trasformato in una piccola chiesa pubblicamente officiata.
Nel 1499, in occasione del Giubileo del 1500, con il contributo di Johannes Burckardt (1445 ca.-1506), cerimoniere pontificio, fu demolita l'edificio originario e in suo luogo fu costruita una chiesa più grande, consona alle esigenze della comunità tedesca, secondo un progetto attribuito ad Andrea Sansovino (1460-1529), con presunti interventi di Giuliano da Sangallo (1445-1516) e Donato Bramante (1444-1514). Al compimento dei lavori, nel 1542 fu consacrata e intitolata a S. Maria de Anima.
Dal Cinquecento ad oggi
L'edificio subì varie ristrutturazioni in seguito ai danni compiuti dai lanzichenecchi nel 1527, dall'inondazione del Tevere del 1598 e, infine, dopo l'invasione francese del 1798, durante la quale la chiesa fu utilizzata come fienile e scuderia: soltanto con Pio IX (1846-1878) venne restituita al culto e alla sua primitiva destinazione.
La chiesa, attualmente, è luogo sussidiario di culto della parrocchia di San Salvatore in Lauro.
Descrizione
Esterno
Facciata
L'alta facciata in laterizi, eretta tra il 1514 e il 1523 probabilmente da Giuliano da Sangallo, è tripartita da lesene con capitelli compositi in travertino ed è divisa in tre ordini orizzontali da robusti cornicioni marcapiano: il superiore, presenta un oculo centrale tra due stemmi di papa Adriano VI, qui sepolto; il centrale, è aperto da tre grandi finestre centinate; l'inferiore, è aperto da tre portali con architravi sorretti da colonne scanalate e sormontati da timpani, dei quali il centrale include un gruppo scultoreo raffigurante:
- Madonna con Gesù Bambino e due anime del purgatorio (1525 ca.), in marmo di Andrea Sansovino: l'opera probabilmente è una riproduzione del dipinto murale originario.
La cornice marcapiano inferiore reca l'iscrizione dedicatoria:
(LA) | (IT) | ||||
« | TEMPLUM BEATAE MARIAE DE ANIMA HOSPITALIS TEUTONICORUM MDXIIII » | « | Tempio della Beata Maria dell'anima e dell'ospizio dei tedeschi 1514 » |
Campanile
Sul lato settentrionale della chiesa s'innalza il campanile, in laterizi, costruito nel 1518 da Andrea Sansovino, che presenta partizioni architettoniche in marmo, bifore rinascimentali e coronato da cornicioni a ringhiera, pinnacoli goticizzanti e una cuspide conica rivestita di squame maiolicate policrome.
Interno
L'interno della chiesa, ricostruito tra il 1875 e il 1882, è a tre navate asimmetriche divise da pilastri, alti e snelli, con capitelli corinzi, mentre, secondo la caratteristica delle "hallenkirchen" tedesche, la navata centrale è alta quanto quelle laterali.
La volta della navata centrale è decorata con pregevoli dipinti murali raffigurati:
- Santi (1875 - 1882), affreschi di Ludovico Seitz.
Lungo la navata sinistra si aprono quattro pregevoli cappelle:
- nella prima cappella, dedicata a san Lamberto di Liegi, si conserva:
- all'altare, pala con Martirio di san Lamberto di Liegi (1618), olio su tela di Carlo Saraceni.[1]
- nella seconda cappella, dedicata a san Giovanni Nepomuceno, riedificata nel XIX secolo, si segnala:
- all'altare, pala con San Giovanni Nepomuceno e san Giovanni Sarcander (1880), olio su tela di Ludovico Seitz.
- la terza cappella, dedicata a santa Barbara, è decorata con un ciclo di dipinti murali raffiguranti:
- Storie della vita di santa Barbara (1531 ca.), affreschi di Michiel Coxie.
- nella quarta cappella, dedicata al Santissimo Crocifisso, è collocata:
- all'altare, Deposizione di Gesù Cristo nel sepolcro (1549-1550), affresco di Francesco Salviati.[2]
Presbiterio e altare maggiore
Nel profondo presbiterio, risistemato nel 1743-1750 dall'architetto Paolo Posi e ulteriormente nel 1883 su commissione dell'imperatore Francesco Giuseppe I d'Austria (1830 – 1916), si possono ammirare:
- all'altare maggiore, entro mostra, Sacra Famiglia con san Giovannino, san Giacomo Maggiore e san Marco evangelista detta anche Pala Fugger (1521-1522), tavola di Giulio Romano:[3] l'opera in origine venne dipinta per la cappella della famiglia Fugger, i ricchi e potenti mercanti tedeschi di Augusta.
- alla parete sinistra, Monumento funebre del duca Karl Friedrich of Jülich-Cleves-Berg (1575), in marmo di Niccolò Pippi e Egidio della Riviera.[4]
- alla parete destra, Monumento funebre di papa Adriano VI (1534 - 1536 ca.), in marmo di Niccolò Pericoli, Baldassarre Peruzzi, Michelangelo Anselmi.[5][6]
Lungo la navata destra si aprono quattro pregevoli cappelle:
- nella prima cappella, dedicata a san Bennone, si conserva:
- all'altare, pala con San Bennone riceve da un pescatore le chiavi della cattedrale di Meissen (1618), olio su tela di Carlo Saraceni.[7]
- nella seconda cappella, dedicata a sant'Anna, si segnala:
- all'altare, pala con Sacra Famiglia e sant'Anna (1640), olio su tela di Giacinto Gimignani.
- a sinistra, Monumento funebre del cardinale Giovanni Gualtiero Slusio (1687 - 1690 ca.), in marmo di Domenico Guidi.[8]
- a destra,
- Monumento funebre di Giovanni Savenier (1638 - 1640 ca.), in marmo di Alessandro Algardi.[9]
- Monumento funebre di Gualtiero Gualtieri (1659 - 1670 ca.), in marmo di Ercole Ferrata.[10]
- la terza cappella, dedicata a san Marco evangelista, detta anche Cappella Fugger, è decorata con un pregevole ciclo di dipinti murali, ad affresco, con Storie della vita di Maria Vergine, eseguito nel 1549 da Girolamo Siciolante detto il Sermoneta, che presenta:
- sulla volta, Assunzione di Maria;
- alla parete sinistra, Visitazione, Madonna annunciata e Nascita di Maria Vergine; [11][12][13]
- alla parete destra, Presentazione di Gesù al Tempio, San Gabriele arcangelo annunciante e Presentazione di Maria Vergine al Tempio.[14][15][16]
- nella quarta cappella, dedicata alla Pietà, è collocato:
- all'altare, Pietà (1532), in marmo, di Lorenzo Lotti detto il Lorenzetto e di Nanni di Baccio Bigio: il gruppo scultoreo è una copia con alcune varianti di quella Vaticana, celebre opera di Michelangelo.
Controfacciata
Nella controfacciata sono visibili:
- in alto, Vetrata con Madonna con Gesù Bambino in trono, tra angeli, Adamo ed Eva (1875-1882), in vetro policromo di Ludovico Seitz.
- in basso,
- a sinistra, Monumento funebre del cardinale Willem van Enckevoirt (1534), in marmo, attribuito a Giovanni Mangone o a Michelangelo Senese.
- a destra, Monumento funebre del cardinale Andrea d'Austria (1600), in marmo di Egidio della Riviera.
Sacrestia
Nella sacrestia, progettata da Paolo Marucelli nel 1635, si notano:
- nel vestibolo, rilievo con Investitura del duca Karl Friedrich of Jülich-Cleves-Berg da parte di papa Gregorio XIII (1575), in marmo di Egidio della Riviera.
- all'altare, Sant'Anna (secondo quarto del XVII secolo), olio su tela di Theodor van Loon.
- sulla volta, Assunzione di Maria (1639), affresco di Giovanni Francesco Romanelli.
- Gruppo scultoreo con Madonna con Gesù Bambino e sant'Anna (XV secolo), in legno intagliato di ambito tedesco.
Note | |||||||||||||
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