Complesso Museale e Archeologico della Cattedrale di Lucca
Complesso Museale e Archeologico della Cattedrale di Lucca | |
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Jacopo della Quercia, Monumento funebre di Ilaria del Carretto (part.), 1406 - 1407, marmo | |
Categoria | Musei della Cattedrale |
Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Toscana |
Regione | Toscana |
Provincia | Lucca |
Comune | Lucca |
Diocesi | Arcidiocesi di Lucca |
Indirizzo | Piazza Antelminelli 5 55100 Lucca (LU) |
Telefono | + 39 0583 490530 |
Fax | +39 0583 919175 |
Posta elettronica | info@museocattedralelucca.it segreteria@museocattedralelucca.it |
Sito web | [1] |
Proprietà | Cattedrale |
Tipologia | arte sacra, archeologico |
Contenuti | arredi sacri, codici miniati, dipinti, lapidi, manoscritti, mosaici, paramenti sacri, reperti archeologici, sculture, suppellettile liturgica, tessuti |
Servizi | accoglienza al pubblico, audioguide, biglietteria, bookshop, didattica, internet point, organizzazione eventi e mostre temporanee, visite guidate |
Sede Museo 1° | Oratorio di San Giuseppe |
Datazione sede 1° | 1518 |
Sede Museo 2° | Cattedrale di San Martino, sacrestia |
Data di fondazione | 1992 |
Il Complesso Museale e Archeologico della Cattedrale di Lucca, allestito nell'Oratorio di San Giuseppe (1518) e nella sacrestia del Duomo, è stato inaugurato nel 1992 per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico, proveniente dalla Cattedrale di San Martino.
Percorso espositivo e opere
Il complesso museale comprende tre spazi espositivi:
- Museo della Cattedrale,
- Sacrestia del Duomo,
- Area archeologica.
Museo della Cattedrale
L'itinerario museale si sviluppa in otto sale sale espositive, lungo il quale sono presentati reperti archeologici, opere e suppellettile liturgica, databili dal IV al XX secolo ed ordinate per cronologia.
Pittura e scultura
Il Museo conserva pregevoli dipinti e sculture, tra cui spiccano:
- Dittico consolare di Areobindo (prima metà del VI secolo), in avorio intagliato.
- Testa di uomo barbuto (1410 - 1413 ca.), in pietra calcarea, di Jacopo della Quercia, proveniente dalla navata centrale della Cattedrale.[1]
- Dossale con Madonna con Gesù Bambino in trono tra sant'Agnello, san Regolo, sant'Antonio abate e san Riccardo (prima metà del XV secolo), tempera su tavola, di Francesco di Andrea Anguilla, proveniente dalla Chiesa di San Martino.[2]
- Santa Petronilla (secondo quarto del XVI secolo), tavola di Ezechia da Vezzano detto Zacchia il Vecchio.[3]
- Annunciazione (secondo quarto del XVI secolo), tavola di Leonardo Grazia detto Leonardo da Pistoia, proveniente dalla Chiesa di San Martino.[4]
- Madonna con Gesù Bambino in trono tra san Bartolomeo, sant'Antonio abate, san Francesco d'Assisi, sant'Andrea e angeli (1490 - 1495 ca.), tempera su tavola, di Vincenzo di Antonio Frediani.[5]
Suppellettile liturgica, paramenti sacri e codici miniati
Nel Museo sono esposti preziosi oggetti liturgici, paramenti sacri e codici miniati. Di rilievo:
- Pisside da viatico a scatola (1174), in legno, eseguita da Donno Placido.
- Corpus di cinque corali (prima metà del XIII secolo).
- Reliquiario a cofanetto con Storie di san Tommaso Becket (prima metà del XIII secolo), in rame e smalti, eseguito da una bottega di Limoges.
- Baculo pastorale di san Martino (XV secolo), in argento dorato, dell'orafo Francesco Marti.
- Cofanetto con Storie di Gesù Cristo (prima metà del XV secolo), in cuoio modellato, che originariamente dovette fungere da altare portatile. Fu donato alla Cattedrale dal mercante lucchese Balduccio Parghia degli Antelminelli.
- Croce d'altare detta Croce fiorita o Croce dei Pisani (1411), in argento sbalzato, cesellato e dorato, realizzata da Vincenzo di Michele da Piacenza.[6]
- Legatura di libro liturgico con Elemosina di san Martino (1566), in argento sbalzato, di Baldassarre Morovella.[7]
- Legatura di libro liturgico con il Volto Santo (1567), in argento sbalzato, di Baldassarre Morovella.[8]
- Corredo del Volto Santo, usati ancora oggi il 3 maggio e il 14 settembre per "vestire" il venerato simulacro di Gesù Cristo crocifisso, conservato in Cattedrale. Tra gli ornamenti si notano:
- Veste di velluto (1382 )ricamata in oro e ornata all'orlo da una fascia in argento lavorata ad edicole gotiche con busti di Santi;
- Corona e collare (1667), in oro e pietre preziose, realizzate dall'orafo Ambrogio Giannoni da Massa;
- Gioiello (1660), in oro, diamanti e smalti, realizzato dall'orafo francese Gilles Légaré, donato alla Cattedrale.
Sacrestia del Duomo
Completa la visita al Museo, la sacrestia che dal 1995 ospita il celebre:
- Monumento funebre di Ilaria del Carretto (1406 - 1407), in marmo, realizzato da Jacopo della Quercia, su commissione del marito Paolo Guinigi, signore di Lucca dal 1400 al 1430.[9]
Inoltre, nella sacrestia si conservano:
- Madonna con Gesù Bambino in trono tra san Pietro apostolo, san Clemente, san Sebastiano e san Paolo (1470 ca.), tempera su tavola, di Domenico Ghirlandaio.
- Coppia di angeli adoranti (1478 - 1480 ca.), in marmo scolpito, di Matteo Civitali.[10][11]
- Circoncisione di Gesù (1594), di Jacopo Ligozzi, proveniente dall'Oratorio del Nome di Gesù.
- San Martino di Tours dona il mantello al povero (1665), olio su tela, di Girolamo Scaglia.[12]
Area archeologica
Chiesa di Santa Reparata
La Chiesa di Santa Reparata, con l'adiacente Battistero di San Giovanni, venne edificata nel IV secolo come cattedrale della città. All'interno, diviso in tre navate da colonne, sono visibili:
- Materiale romano di spoglio, come le colonne scanalate e capitelli con foglie di acanto.
- Area archeologica, aperta al pubblico nel 1992, dopo un'importante campagna di scavo, iniziata nel 1969, che ha portato alla luce il primitivo impianto della basilica paleocristiana (IV - V secolo) e dell'adiacente battistero coevo.
- Primitiva basilica romanica, dedicata a santa Reparata, che presenta la stessa pianta e le medesime dimensioni della chiesa superiore (quota m 2,20 sotto il livello stradale) e che era rivestita da una pavimentazione a mosaico di cui restano frammenti.
Inoltre, nella chiesa è conservato:
- Sarcofago romano (seconda metà del II secolo d.C.), in marmo, rinvenuto nel 1692, nel contesto degli scavi effettuati per la fondazione della Cappella di Sant'Ignazio.
Battistero di San Giovanni
Nella zona del Battistero, gli scavi archeologici hanno recuperato cinque diversi livelli stratigrafici che coprono un arco di tempo di dodici secoli. Tra i resti più interessanti si notano:
- Frammento di pavimentazione in opus signinum a cocciopesto appartenente a una domus romana (I secolo a.C.).
- Tracce di un impianto termale (I - II secolo d.C.).
- Resti del primitivo Battistero paleocristiano (IV - V secolo) a pianta quadriconca.
- Fonte battesimale quadrato per immersione, rivestito di piastrelle di marmo in vari colori e tre lacerti di pavimentazione.
Galleria fotografica
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Note | |
Bibliografia | |
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