Gianbernardino Scotti

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Gianbernardino Scotti, C.R.
Cardinale
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battezzato
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Titolo cardinalizio
Incarichi attuali
Età alla morte 75 anni
Nascita Magliano Sabina
1493
Morte Roma
11 dicembre 1568
Sepoltura Basilica di San Paolo fuori le Mura (Roma)
Conversione
Appartenenza
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Nominato arcivescovo 20 dicembre 1555 da papa Paolo IV
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Consacrazione vescovile 25 aprile 1560 dal card. Jean Suau
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Invito all'ascolto
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Gianbernardino Scotti (Magliano Sabina, 1493; † Roma, 11 dicembre 1568) è stato un cardinale e arcivescovo italiano.

Cenni biografici

Nato a Magliano di Sabina, di un'antica famiglia nobile che era in Sabina da più di 400 anni. Il suo nome di battesimo è anche indicato come Giovanni Bernardino e solo come Bernardino.

Formazione e attività

Era un uomo di eminente dottrina, e di profonda erudizione. Esperto in greco, ebraico, caldeo e diritto canonico. Entrò nella Congregazione dei Chierici Teatini Regolari nel 1525.

Avvocato concistoriale, per perseguire la vita religiosa e completare gli studi ecclesiastici, decise di aderire ai Teatini, fondati dall'arcivescovo Gian Pietro Carafa di Chieti, futuro papa Paolo IV, e si ritiene sia stato il primo a riceverne l'abito.

Ordini sacri

Chierico della Sabina.

Ordinato (nessuna informazione trovata); accompagnò Luigi Lippomano(ch), vescovo di Verona, nella sua nunziatura apostolica in Germania nel 1548. Tornato dalla Germania e andato a Venezia dove, stanco per l'età, si dedicò agli studi quando il papa lo chiamò a Roma e lo promosse all'episcopato e al cardinalato nello stesso concistoro.

Episcopato

Eletto arcivescovo di Trani il 20 dicembre 1555. Fu consacrato, ma nessuna informazione è stata trovata.

Cardinalato

Creato cardinale presbitero nel concistoro del 20 dicembre 1555, ricevette la berretta rossa e il titolo di San Matteo in Merulana il 13 gennaio 1556.

Partecipò al conclave del 1559, che elesse papa Pio IV. Trasferito alla sede di Piacenza il 9 agosto 1559. Chiamato a Roma venne nominato membro della commissione cardinalizia incaricata della riforma del Messale Romano e del Breviario Romano nel 1561. Non ha partecipato al conclave del 1565-1566 che elesse papa Pio V. Membro dell'Inquisizione e incaricato per gli affari dei Greci e della Chiesa Orientale sotto il pontificato di papa Pio V. Si dimise dal governo della diocesi di Piacenza prima del 23 luglio 1568.

Morte

Morto l'11 dicembre 1568 a Roma. Sepolto nella basilica di San Paolo nella Via Ostiense, Roma.

Genealogia episcopale

Per approfondire, vedi la voce genealogia episcopale

Successione degli incarichi

Predecessore: Arcivescovo metropolita di Trani Successore:
Bartolomeo Serristori[1] 20 dicembre 1555 - 9 agosto 1559 Juan Battista de Ojeda I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Bartolomeo Serristori[1] {{{data}}} Juan Battista de Ojeda
Predecessore: Cardinale presbitero di San Matteo in Merulana Successore:
Girolamo Dandini 13 gennaio 1556 - 11 dicembre 1568 Jérôme Souchier, O.Cist. I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Girolamo Dandini {{{data}}} Jérôme Souchier, O.Cist.
Predecessore: Vescovo di Piacenza
(titolo personale di arcivescovo)
Successore:
Catalano Trivulzio 9 agosto 1559 - 11 dicembre 1568 Paolo Burali d'Arezzo, C.R. I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
Catalano Trivulzio {{{data}}} Paolo Burali d'Arezzo, C.R.
Note
  1. Archbishop Bartolomeo Serristori † su catholic-hierarchy.org
Collegamenti esterni
Voci correlate