Conclave del 1559




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Durata | dal 5 settembre al 26 dicembre 1559 | ||
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Luogo | Cappella Paolina | ||
Partecipanti | 47 (6 assenti e 2 deceduti) | ||
Decano | Jean du Bellay | ||
Vice Decano | François de Tournon | ||
Camerlengo | Guido Ascanio Sforza di Santa Fiora | ||
Protodiacono | Alessandro Farnese | ||
Eletto Papa |
Giovanni Angelo Medici Pio IV | ||
Precedente |
Conclave del maggio 1555 | ||
Successivo |
Conclave del 1565-1566 Pio V | ||
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Il conclave del 1559 venne convocato a seguito della morte di Paolo IV del 18 agosto 1559. Il 25 dicembre 1559 fu eletto suo successore il cardinale Giovanni Angelo Medici che assunse il nome di Pio IV. Fu il conclave più lungo del XVI secolo a causa di ingerenze politiche da parte dei governanti secolari.
Novendiali
Dopo che il corpo del papa fu imbalsamato, venne esposto nella Cappella Paolina, dove, la mattina successiva, il 19 agosto, fu cantato il consueto ufficio funebre. Dopo la visita da parte dei cardinali, riuniti per la prima Congregazione, la cappella fu aperta alla visita generale. Intorno alle ore 22, i canonici della Basilica Vaticana e i cardinali creati da Paolo II, scortarono la salma fino alla Basilica e la deposero nella Cappella del Santissimo Sacramento, dove furono compiuti i consueti riti. Il corpo fu poi portato nella Cappella di San Sisto e alla seconda ora della notte fu sepolto. Paolo IV non era amato dai romani e per evitare disordini fu sepolto in gran segreto nel cuore della notte. Nell'ultima delle "Messe da Requiem" del novendiale, il 2 settembre 1559, l'orazione funebre fu pronunciata da "Joannes Paulus Flavius"[1].
Quadro generale
L'anno precedente erano morti numerosi regnanti e si era modificata la situazione politica in Europa. Le esigenze politiche del re Filippo di Spagna e della corte francese del nuovo re Francesco II, sotto il controllo di Caterina de' Medici e della fazione dei Guisa, furono fattori determinanti nella scelta di un papa.
Il conclave e l'elezione
Il 5 settembre 1559 si aprì il conclave alla presenza di quarantaquattro cardinali. La Messa dello Spirito Santo nella Cappella Sistina fu cantata dal cardinale Rodolfo Pio di Carpi. La consueta oratio pro eligendo romano pontefice fu pronunciata da Giulio Poggiano[2].Il 6 settembre il cardinale du Bellay, Decano del Collegio Cardinalizio, celebrò la Messa dello Spirito Santo nella Cappella Paolina. Alle 21, la porta fu chiusa con l'Extra omnes, ma sin dall'inizio fu approssimativo e disorganizzato. Il 9 settembre, dopo la messa celebrata dal sagrestano, fu letta la bolla di Giulio II contro la Simonia, Cum tam divino e i cardinali prestarono il consueto giuramento. Il 27 settembre, i cardinali d'Este e Louis I de Guise de Lorraine scrissero al re Francesco II per informarlo che il cardinale Tournon aveva fallito definitivamente negli scrutini e che non c'era speranza per un candidato francese; dovevano quindi riporre i loro sforzi sul cardinale Gonzaga, cugino di d'Este[3], ma l'appoggio fu così debole, anche all'interno del partito francese, che fallì. Gli spagnoli, ovviamente, erano contrari a Gonzaga, comunque Guise e i suoi sostenitori continuarono a lavorare a suo favore.
Durante il primo mese e oltre, non venne rispettata la clausura e molti furono i contatti con l'esterno. Per mesi non ci fu alcun serio sforzo negli scrutini per eleggere un papa. Il 9 ottobre si dovette ridurre il numero dei conclavisti a circa 170; numero comunque più che sufficiente perchè, in particolare membri della nobiltà, potessero influenzare la politica elettorale, contrariamente alle regole. Il 26 ottobre, una delle porte sigillate dell'area del conclave venne sfondata, provocando un grande tumulto e per ordine del Cardinale Decano si dispose di non aprire nessuna delle porte e sigillare tutte quelle aperte . Il 17 dicembre i soldati al comando del generale Antonio de Gravina pretendevano la loro paga ma non c'erano più contanti. Furono convocati i cancellieri della Camera Apostolica e incaricati di fare ogni sforzo per reperire i fondi per le spese necessarie e per le paghe dei militari.
Nel pomeriggio del giorno di Natale iniziò a concretizzarsi la candidatura del cardinale Giovanni Angelo de' Medici. In serata i cardinali cominciarono a riunirsi nelle sue stanze per congratularsi con lui; lo scortarono fino alla Cappella Paolina dove i cardinali procedettero all'elezione per acclamazione[4] [5]. Il giorno successivo, 26 dicembre, dopo la Messa dello Spirito Santo, fu ratificata la scelta del giorno precedente con uno scrutinio che espresse quarantaquattro voti.
Il nuovo papa fu incoronato il 6 gennaio 1560, col nome di Pio IV, dal cardinale Alessandro Farnese, cardinale protodiacono[6]. Prese possesso della Basilica Lateranense, sua chiesa cattedrale, il 28 gennaio. Pio IV perdonò le folle romane per il loro comportamento violento durante la sede vacante, ma pretese che il Senato partecipasse ad una Messa di espiazione in Sant'Eustachio il 17 gennaio 1560[7].
Collegio cardinalizio
Al momento della morte del Papa, il Sacro Collegio Cardinalizio contava cinquantasei membri. Di essi, però, quattro morirono durante la sede vacante: Giovanni Battista Coniglieri il 25 agosto 1559, Antoine Sanguin de Meudon il 25 novembre; Girolamo Recanati Capodiferro il 1º dicembre e Girolamo Dandini il 4 dicembre durante il conclave. Il cardinale Gianantonio Capizucchi dovette assentarsi dal conclave nel mese di ottobre a causa di una grave malattia. Altri due, Jean du Bellay e Giovanni Michele Saraceni, lasciarono prima il conclave il 25 dicembre 1559, senza partecipare alla votazione finale. Entrambi sapevano che il cardinale Medici sarebbe stato eletto entro poche ore, e nessuno dei due riteneva che il loro voto fosse necessario per l'esito. Dei quarantaquattro cardinali rimasti in conclave la mattina del giorno di Natale, quarantatré votarono per il cardinale Medici, il quale, ovviamente, non votò per se stesso[8].
- Cardinale Decano: Jean du Bellay (n. 1492, † 16 febbraio 1560);
- Sottodecano: François de Tournon , (n. 1489, † 22 aprile 1562);
- Camerlengo: Guido Ascanio Sforza di Santa Fiora (n. 26 novembre 1518, † 6 ottobre 1564);
- Cardinale Protodiacono: Alessandro Farnese (n. 27 settembre 1520, † 2 marzo 1589);
- Governatore del conclave:
- Prefetto delle cerimonie pontificie: Cornelio Firmano [9].
Cardinali che parteciparono al conclave
Cardinali che non parteciparono al conclave
Note | |
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Bibliografia | |
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Collegamenti esterni | |
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