Conclave del 1565-1566




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Durata | dal 20 dicembre 1565 al 7 gennaio 1566 | ||
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Luogo | Palazzo Apostolico (Vaticano) | ||
Partecipanti | 52 (18 assenti) | ||
Decano | Francesco Pisani | ||
Vice Decano | Giovanni Morone | ||
Camerlengo | Vitellozzo Vitelli | ||
Protodiacono | Giulio della Rovere | ||
Eletto Papa |
Antonio Michele Ghislieri Pio V | ||
Precedente |
Conclave del 1559 | ||
Successivo |
Conclave del 1572 Gregorio XIII | ||
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Il Conclave del 1565–1566 venne convocato a seguito della morte di Pio IV, avvenuta a Roma il 9 dicembre 1565; si tenne nel Palazzo Apostolico dal 20 dicembre 1565 al 7 gennaio 1566 e vide l'elezione al soglio pontificio di Antonio Michele Ghislieri, Grande Inquisitore della Congregazione della Romana e Universale Inquisizione, Vescovo di Mondovì, che assunse il nome di Pio V.
Antefatti
Ammalato da tempo, il Papa morì assistito da San Filippo Neri e dal nipote Carlo Borromeo, Arcivescovo di Milano, giunto appositamente la sera prima. Dopo che il corpo fu imbalsamato, venne portato nella Cappella Paolina, dove ventinove cardinali si riunirono per assistere all'assoluzione. Terminata la prima congregazione, il corpo del defunto papa fu trasferito nella Basilica Vaticana dai canonici di San Pietro. Il giorno seguente, dopo la Messa, i cardinali si riunirono nella sacrestia della Basilica per ricevere gli ambasciatori accreditati presso la Santa Sede. Il cardinale Pisani era indisposto e quindi la cerimonia fu presieduta dal cardinale Morone.
Il conclave e l'elezione
Il conclave iniziò al termine del Novendiale, la mattina del 20 dicembre 1565 con la Messa dello Spirito Santo celebrata da Cardinale Decano Francesco Pisani. Dopo aver prestato giuramento, in serata venne letta la Bolla del Conclave "In eligendis" del defunto Papa Pio IV[1][2]alla presenza di cinquantadue cardinali[3][4]. I cardinali erano divisi in varie fazioni. C'era un gruppo attorno a Francesco Gonzaga, che comprendeva i suoi parenti; un minuscolo gruppo veneziano, composto da Francesco Pisani e i suoi nipoti. Il cardinale Farnese, nipote di Paolo III, aveva la sua fazione così come i nipoti di Papa Pio IV Borromeo e Marco d'Altemps; le creazioni di Paolo IV erano legate ai Farnese, mentre quelle di Giulio III comprendevano Della Corgna, Ciocchi del Monte, Ricci, Saraceni e Simoncelli. Poi c'erano i fiorentini e i piemontesi [5]. C'era un'altra divisione tra i cardinali, a motivo della Controriforma, determinata dal Concilio di Trento appena concluso. Due papi, Paolo IV e Pio IV, avevano scelto i loro cardinali con lo scopo di attuarne le riforme portando alla ribalta figure come Carlo Borromeo e Giovanni Morone.
Sfumata l'iniziale candidatura di Morone, Borromeo, che con Farnese fu uno dei principali artefici del conclave, ripiegò sul cardinale Guglielmo Sirleto, suo antico maestro. Gli amici di Farnese però riuscirono a mettere insieme un numero sufficiente di voti a suo favore, per bloccare qualsiasi altro candidato [6]. Fallita anche la candidatura del cardinale Sirleto, il conclave sembrò piombare nel caos. Il 4 gennaio, l'arrivo a Roma di un corriere dalla Spagna, alimentò la voce in conclave che il re Filippo II aveva appoggiato la candidatura del cardinale Ghislieri. Nel pomeriggio del 7 gennaio i cardinali si recarono nella cella di Ghislieri e lo scortarono fino alla Capella Paolina, dove di comune accordo, effettuarono una votazione verbale unanime che sancì la sua elezione, senza uno scrutinio scritto. Prese il nome Pio V, in omaggio al papa precedente. Venne incoronato il 17 gennaio 1566 e prese possesso della Basilica Lateranense il 27 gennaio[7].
Collegio cardinalizio
Al momento della morte del papa, il Collegio cardinalizio contava settanta membri. Questo numero di potenziali cardinali elettori sarebbe stato eguagliato solo una volta nei successivi quattro secoli – nel Conclave del 1669-1670 – e non sarebbe stato superato fino al conclave del 1963. Diciotto cardinali erano del tutto assenti dalle elezioni. Inoltre, un cardinale morì in conclave e altri due presenti al conclave abbandonarono prima dell'elezione per malattia. Di conseguenza, quarantanove cardinali parteciparono allo scrutinio finale del conclave[8].
- Cardinale Decano: Francesco Pisani (n. 1494, † 28 giugno 1570);
- Sottodecano: Giovanni Morone , (n. 25 gennaio 1509, † 1º dicembre 1580);
- Camerlengo: Vitellozzo Vitelli (n. 6 aprile 1532, † 19 novembre 1568);
- Cardinale Protodiacono: Giulio della Rovere (n. 5 aprile 1533, † 3 settembre 1578);
- Governatore del conclave:
- Prefetto delle cerimonie pontificie: Cornelio Firmano [9].
Cardinali che parteciparono al conclave
Cardinali che non parteciparono al conclave
Note | |
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Bibliografia | |
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Collegamenti esterni | |
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