Giovanni Battista Mellini
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Giovanni Battista Mellini Cardinale | |
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![]() | |
Età alla morte | 73 anni |
Nascita | Roma 9 giugno 1405 |
Morte | Roma 24 luglio 1478 |
Sepoltura | Cappella Mellini nella Basilica di Santa Maria del Popolo (Roma) |
Ordinazione presbiterale | non si hanno informazioni |
Nominato vescovo | 27 aprile 1468 da papa Sisto IV |
Consacrazione vescovile | non si hanno informazioni |
Creato Cardinale |
18 dicembre 1476 da Sisto IV (vedi) |
Cardinale per | 1 anno, 7 mesi e 6 giorni |
Incarichi ricoperti | |
Collegamenti esterni | |
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Giovanni Battista Mellini o Millini, de Mellinis (Roma, 9 giugno 1405; † Roma, 24 luglio 1478) è stato un cardinale e vescovo italiano.
Cenni biografici
Nacque l'11 luglio 1405 (altre fonti indicano il 9 giugno) a Roma da Sabba (Savus; 1334-1424) e da Perna Ponziani, che ebbero altri tre figli (Francesco, Luca e Pietro) e due figlie, ma si hanno notizie solo per una, Maria.
Come gli altri membri della famiglia fece parte della Confraternita romana del san Salvatore ad Sancta Sanctorum e della Confraternita di santa Maria dell'Anima. La famiglia era devota a san Nicola da Tolentino, O.S.A., cui fu dedicata a Roma la cappella di famiglia in santa Maria del Popolo e l'urna del santo nella basilica di Tolentino.
Attività prelatizia
Durante un'ambasceria a Eugenio IV, che dal 1434 si trovava a Firenze, il papa gli offrì un vescovato, ma il Mellini rifiutò di abbandonare il canonicato lateranense, atteggiamento che sottolinea la preminenza degli interessi curiali e cittadini del prelato, anche connessi con le attività economiche della famiglia.
La famiglia Mellini e lo stesso Giovanni Battista dovettero svolgere un ruolo significativo durante l'assenza del papa che, tornato a Roma nel 1443 e, mal disposto nei suoi confronti (non ne sono noti i motivi), lo sottopose a un'indagine affidata a Tommaso Parentucelli (futuro Niccolò V), Pietro Barbo (futuro Paolo II) e Amico Agnifili, divenuto poi cardinale. Scagionato dai sospetti, il Mellini si pose al servizio del cardinale Francesco Condulmer che sovrintendeva alla Cancelleria apostolica e divenne abbreviatore di Parco maggiore.
Vicende rilevanti si intrecciano alla vita del nostro durante il pontificato di Niccolò V, che lo nominò canonico della basilica di San Pietro e vicario della basilica preposto alla gestione delle elemosine. Si mostrò zelante amministratore: integrò le risorse papali anche con denari propri, per rinnovare i corredi e tutto quello che occorreva alla celebrazione degli uffici sacri.
Tenuto in grande stima dal papa Niccolò V, probabilmente sarebbe stato creato cardinale se non fosse avvenuta la congiura di Stefano Porcari[1] contro il pontefice nel 1453, fatto che fece allontanare la possibilità di un cardinale di famiglia romana.
Durante il pontificato di Callisto III partecipò, al seguito del cardinale Alain de Coëtivy, alla legazione in Francia per promuovere la crociata. Sembra che in quella occasione si sia guadagnato la fiducia del re Carlo VII di Francia che lo nominò suo procuratore a Roma.
Sotto papa Pio II, il Mellini coordinò a Roma il trasferimento della Cancelleria apostolica nel 1459, in occasione del congresso di Mantova, esercitando poi l'ufficio di correttore delle lettere apostoliche in sostituzione di Giovanni Rhode inviato in Germania. Dei lavori di restauro e conservazione nella basilica di san Pietro il Mellini continuò a occuparsi anche durante il pontificato di Paolo II. Nel 1466, alla morte del vescovo di Treviso Teodoro de Lellis[2], entrò nel delicato ufficio della Segnatura apostolica diventando uno degli stretti collaboratori di Paolo II, che lo nominò referendario e poi datario. Nel 1469 compare come revisore degli Statuta Alme Urbis Rome di cui il fratello Pietro fu tra i redattori.
Episcopato
Fu eletto vescovo di Urbino il 27 aprile 1468 e mantenne la sede fino alla sua morte; gli fu permesso di mantenere tutti gli altri suoi incarichi.
Cardinalato
Fu creato cardinale presbitero nel concistoro del 18 dicembre 1476 e pubblicato nella patriarcale basilica vaticana due giorni dopo; ricevette la berretta rossa e il titolo cardinalizio dei santi Nereo ed Achilleo il 30 dicembre.
Il 1º gennaio dell'anno seguente fu nominato legato pontificio a Milano con pieni poteri per mantenere la pace dopo la morte del duca Galeazzo Maria Sforza, morto il 26 dicembre 1476; partì per la sua legazione il 27 gennaio, rientrò nella Santa Sede il 9 maggio dello stesso anno e fu ricevuto in concistoro pubblico. È ricordato come uomo molto erudito, caritatevole e di costumi irreprensibili.
Morte
Morì il 24 luglio 1478, nella sua città. Sepolto nella cappella Mellini nella basilica romana di santa Maria del Popolo.
Successione degli incarichi
Predecessore: | Datario di Sua Santità | Successore: | ![]() |
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- | 31 marzo 1466 - 26 luglio 1471 | Giovanni Battista Cybo |
Predecessore: | Vescovo di Urbino | Successore: | ![]() |
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Girolamo Staccoli[3] | 27 aprile 1468 - 24 luglio 1478 | Lazzaro Racanelli[4], O.P. |
Predecessore: | Cardinale presbitero dei Santi Nereo e Achilleo | Successore: | ![]() |
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Giovanni Arcimboldi | 30 dicembre 1476 - 24 luglio 1478 | Cosma Orsini, O.S.B. |
Note | |
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Bibliografia | |
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- Datari apostolici
- Vescovi di Urbino
- Cardinali presbiteri dei Santi Nereo e Achilleo
- Vescovi italiani del XV secolo
- Italiani del XV secolo
- Vescovi del XV secolo
- Vescovi per nome
- Concistoro 18 dicembre 1476
- Cardinali italiani del XV secolo
- Cardinali del XV secolo
- Cardinali per nome
- Cardinali creati da Sisto IV
- Biografie
- Cardinali italiani
- Vescovi italiani
- Nati nel 1405
- Nati il 9 giugno
- Nati nel XV secolo
- Morti nel 1478
- Morti il 24 luglio