Museo Diocesano San Matteo di Salerno
Museo Diocesano San Matteo di Salerno | |
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Cristoforo Scacco, San Michele arcangelo (1505 ca.), tavola | |
Categoria | Musei diocesani |
Stato | Italia |
Regione ecclesiastica | Regione ecclesiastica Campania |
Regione | Campania |
Provincia | Napoli |
Comune | Salerno |
Diocesi | Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno |
Indirizzo | Largo Plebiscito, 12 84125 Salerno (SA) |
Telefono | +39 089 239165, +39 089 239126 |
Fax | +39 089 229311, +39 089 2581241 |
Posta elettronica | d.luigiaversa@libero.it |
Proprietà | Arcidiocesi di Salerno-Campagna-Acerno |
Tipologia | arte sacra, archeologico |
Contenuti | codici miniati, dipinti, incunaboli, lapidi, libri antichi a stampa, monete, mosaici, reperti archeologici, paramenti sacri, sculture, suppellettile liturgica |
Servizi | accoglienza al pubblico, archivio, biblioteca, didattica, laboratori di restauro, sale per eventi e mostre temporanee, visite guidate |
Sede Museo | ex Seminario diocesano |
Datazione sede | 1832 |
Fondatori | mons. Arturo Capone |
Data di fondazione | 1935 |
Il Museo Diocesano San Matteo di Salerno, allestito nell'ex Seminario diocesano,[1] venne istituito nel 1935, per volere di mons. Arturo Capone (1904 - 1927) per conservare, valorizzare e promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico, proveniente dalla Cattedrale di Santa Maria degli Angeli e San Matteo Apostolo, dal territorio diocesano, da lasciti e donazioni di privati.
Storia
Il Museo venne istituito nel 1935 da mons. Arturo Capone, membro del Capitolo primaziale, in alcuni locali posti a ridosso della Cattedrale dell'Assunzione di Maria Vergine.
Dopo il sisma del 1980 fu avviata la ristrutturazione dei locali nell'ex Seminario diocesano e nel 1990 il Museo fu trasferito nella nuova sede, insieme alla biblioteca ed all'archivio storico, costituendo in questo un grande polo culturale della città e della provincia.
Nel 1993 l'esposizione è stata ampliata con una sezione di dipinti su tavola, realizzati tra il Trecento ed il Cinquecento, e con una sala dedicata al pittore salernitano Andrea Sabatini (1480 – 1545).
Attualmente è in corso la risistemazione ed ampliamento degli spazi espositivi: il Museo può offrire al visitatore solo alcune opere, dal Medioevo al XX secolo.
Percorso espositivo ed opere
L'itinerario museale si sviluppa in quattro sezioni espositive, lungo il quale sono presentati reperti archeologici, opere e suppellettile liturgica, databili dal I secolo a.C. al XX secolo, disposti in ordine cronologico
Sezione I - Medioevo
La sezione documenta l'epoca più importante per Salerno. Di particolare rilievo:
- Due frammenti di pluteo decorati con Motivi geometrici e vegetali (IX secolo) un tempo utilizzati come gradini della cripta della Cattedrale.
- Reliquiario ad urna (X - XI secolo), in alabastro.
- 67 formelle con Storie dell'Antico e Nuovo Testamento (1084 ca.), in avorio intagliato, di ambito campano, la cui destinazione più accreditata è come paliotto d'altare: questa è la più vasta e completa raccolta eburnea del Medioevo cristiano nel territorio salernitano. Della collezione mancano notizie nei secoli medievali: il primo cenno risale al 1510, mentre solo al 1575 risale il primo elenco. Tra le formelle si notano in particolare quelle raffiguranti:
- Primo giorno della creazione;
- Uscita di Noè dall'arca, Sacrificio di Noè;[2]
- Moltiplicazione dei pani e dei pesci; Ultima Cena.
- Croce detta di Roberto il Guiscardo (fine XI secolo), in legno rivestito da lamine d'ottone dorato, con pietre dure e smalti traslucidi, che custodiva in origine reliquie della Vera Croce, di san Matteo e san Giacomo minore. Gli smalti traslucidi incastonati sul retro, databili al 1326 - 1328), attribuiti all'orafo senese Tondino di Guerrino.
- Exultet (1150 ca.), rotolo pergamenaceo in lettere gotiche con 11 fogli miniati illustranti il Preconio pasquale (praeconium paschale, annuncio della Pasqua)
- Sigillo dell'arcivescovo Romualdo II Guarna (1153 - 1181).
- Quattro lastre a mosaico (XII secolo).
- Croce dipinta detta del Barliario (XII secolo): questa croce è legata alla leggenda di Barliario, il mago che nel 1144 aveva provocato la morte dei nipoti con un filtro incantato. Fortemente turbato, Barliario si prostrò davanti a questo Crocifisso, che accolse il suo pentimento, piegando la testa.
- Due santi (XIII secolo), affresco staccato, proveniente dalla Chiesa di Santa Maria de Lama di Salerno.
- Messale francescano (fine del XIII secolo).
- Libro Pontificale miniato (inizio del XIV secolo), di ambito bolognese, proveniente dalla Cattedrale salernitana.
- Crocifissione (1340 ca.), tavola del pittore napoletano Roberto de Oderisio, proveniente da Eboli: opera di influenza giottesca.
- Pietà (1390 ca.), tempera su tavola, del cosiddetto Maestro della Pietà di Salerno.
- Statuetta della Madonna con Gesù Bambino (XV secolo), in marmo.
- Incoronazione di Maria Vergine e angeli (1480 ca.), tavola attribuita al Maestro dell'Incoronazione di Eboli, proveniente dalla Chiesa di San Francesco ad Eboli.[3]
- Trittico con Madonna con Gesù Bambino in trono tra san Giovanni Battista, san Francesco d'Assisi, san Bernardino da Siena e san Sebastiano (1493 ca.), tavola di Vincenzo de Rogata.[4]
Sezione II - Dal Cinquecento al Settecento
Nella sezione s'incontrano opere e suppellettile liturgica, databilie dal XVI al XVIII secolo. Si notano:
- Statua della Madonna delle Grazie (inizio XVI secolo), in terracotta policroma, attribuita a Giovanni Merliano da Nola.
- San Michele arcangelo (1505 ca.), tavola di Cristoforo Scacco, proveniente dalla Chiesa di San Pietro in Vincoli.[5]
- Polittico con Madonna con Gesù Bambino in trono, san Francesco d'Assisi, santa Chiara d'Assisi, san Giovanni Battista, sant'Antonio da Padova ed apostoli (prima metà del XVI secolo), tavola di anonimo pittore napoletano, proveniente dalla Cattedrale.[6]
- Madonna di Costantinopoli con san Francesco d'Assisi e san Giovanni evangelista (1515 ca.), dipinto di Andrea Sabatini.
- Adorazione di Gesù Bambino e committente (1514 - 1515 ca.), tempera e olio su tavola, di Cesare da Sesto e collaboratore meridionale.
- Pietà con cornice originale (1519 ca.), dipinto di Andrea Sabatini.
- Madonna con Gesù Bambino fra sant'Aniello e san Leonardo (1526 ca.), dipinto di Andrea Sabatini.
- Scomparto centrale del Polittico di Fisciano raffigurante Madonna con Gesù Bambino e santi (primo quarto del XVI secolo), dipinto da Andrea Sabatini e bottega.
- Martirio di sant'Erasmo (terzo quarto del XVII secolo), olio su tela, opera del piemontese Giovan Battista Benaschi.
- Mosè fa scaturire l'acqua dalla roccia (terzo quarto del XVII secolo), olio su tela, opera di Giovan Battista Benaschi.
- Anello episcopale (XVII secolo), in argento, proveniente dalla Cattedrale.
- Adorazione dei Magi (XVIII secolo), olio su tela, attribuita a Luca Giordano o Nicola Malinconico.
Sezione III - La quadreria Ruggi d'Aragona
Nel Museo sono esposti dipinti donati dal marchese Giovanni Ruggi D'Aragona nel 1870 alla Cattedrale. Si tratta per lo più di opere del XVII secolo tra cui spiccano:
- Giuditta, olio su tela, attribuita a Francesco Guarino.
- Davide con la testa di Golia olio su tela, di anonimo pittore salernitano.
- Gesù tra i dottori, olio su tela, di anonimo pittore campano.
- San Girolamo penitente e San Pietro piange per non aver riconosciuto il Maestro , olio su tela, attribuita a Jusepe de Ribera detto lo Spagnoletto.
- Lot e le figlie, olio su tela, di anonimo pittore campano.
Sezione IV - Collezione numismatica
Nei corridoi di accesso alle sale è collocata parte della collezione di monete della Magna Grecia, della Repubblica romana, dell' Impero romano e della Zecca di Salerno. Tra le migliaia di monete si segnala il celebre:
- Follaro di Gisulfo II di Salerno (principe longobardo della città, dal 1052 al 1078) con la raffigurazione della Opulenta Salernu.
Galleria fotografica
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Note | |
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